Scorie - Cristoforo Colombo rischia la rimozione nella gara a chi è più politically correct
Nell'ambito della caccia alle statue che impazza negli Stati Uniti in questi giorni, apprendo dall'ANSA che non solo rischiano la rimozione quelle sudiste erette in onore di personaggi come il generale Lee, ma anche quella di Cristoforo Colombo posta di fronte all'ingresso di Central Park a New York.
Il sindaco Bill de Blasio, che evidentemente vuole (sta)vincere la gara del politically correct, ha ordinato a una commissione appositamente nominata di stabilire, entro 90 giorni, quali statue e monumenti possano "istigare all'odio, alla divisione o al razzismo e all'antisemitismo".
Come sempre, gli eccessi di politically correct finiscono per censurare ogni forma di manifestazione del pensiero non allineato. Generalmente chi mette in dubbio i dogmi del politicamente corretto viene immediatamente etichettato come sostenitore di coloro ai quali vorrebbe essere negato di manifestare il loro pensiero, ancorché lo facciano senza aggredire nessuno.
Ovviamente le cose non stanno così. Per un libertario vale il principio di non aggressione, per cui se uno o più individui non iniziano un'aggressione ad altri o alle altrui proprietà, non si dovrebbe impedire loro di esprimere il loro punto di vista, per quanto lo si ritenga sgradevole.
Nel caso degli Stati Uniti, tra l'altro, basterebbe che i sacerdoti del politically correct evitassero di storpiare il Primo Emendamento, ma appare evidente che la Costituzione (e a scrivere è uno che, sulle costituzioni in generale, la pensa come Spooner) a costoro interessa solo se serve a confermare il loro punto di vista.
Posto che le statue in questione potrebbero essere privatizzate ed esposte in terreni di proprietà privata (anche se temo che i fautori del politically correct non accetterebbero neppure questo), credo che se si valutassero tutti i monumenti in conformità ai canoni prescritti da de Blasio le ruspe finirebbero per demolire mezza New York.
Lo stesso, ovviamente, varrebbe anche per i monumenti delle altre città in giro per il mondo. Per fare solo una manciata di esempi, in Italia non vedo perché non si dovrebbe demolire il Colosseo, considerando che gli schiavi erano mandati a combattere a morte tra di loro o contro belve feroci. Le piramidi in Egitto dovrebbero essere rase al suolo, mentre il Louvre a Parigi dovrebbe essere svuotato, considerando che molte opere esposte non sono state oggetto di donazioni volontarie.
Ovviamente potrei proseguire a lungo. Ma è meglio di no: non credo ne valga la pena.
Commenti
Posta un commento