Scorie - Talenti di Stato
"Dico però che quando al vertice delle aziende ci sono le persone giuste è raro assistere a un insuccesso. Dal mio punto di vista avere dei "talenti" che vogliono lavorare per lo Stato è una grandissima notizia, che fa passare tutto il resto in secondo piano."
(A. Guerra)
Andrea Guerra, già amministratore delegato di Luxottica, è un renziano doc. Da quando è uscito da Luxottica per divergenze con il fondatore e azionista di riferimento Leonardo Del Vecchio, Guerra fa il consulente a titolo gratuito del presidente del Consiglio.
Tra i suggerimenti forniti a Renzi ci sarebbe anche quello di cambiare presidente e amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, che secondo Guerra dovrebbe avere un ruolo più attivo. In buona sostanza, dovrebbe svolgere maggiormente il ruolo di braccio finanziario per l'interventismo statale senza che la sua operatività sia consolidata nel bilancio dello Stato.
Contrariamente a Guerra, io credo che lo Stato non dovrebbe acquisire partecipazioni in società; al contrario, dovrebbe dismettere quelle (troppe) ancora detenute. Né credo che sia una "grandissima notizia" se persone di talento vogliano lavorare per lo Stato.
Si può anche far finta che le aziende partecipate dallo Stato, soprattutto se non operano in monopoli locali ma sono aperte alla concorrenza internazionale, debbano essere gestite come se fossero totalmente private. Ma la verità è e resterà sempre che i dirigenti apicali di quelle società sono al loro posto perché politicamente (quantomeno) non distanti da chi detiene il potere pro tempore, e sovente agiscono mossi da obiettivi non squisitamente economico-finanziari.
Il tutto a prescindere dalle capacità eventualmente dimostrate in precedenti esperienze nel settore privato. Questo sì che passa in secondo piano.
(A. Guerra)
Andrea Guerra, già amministratore delegato di Luxottica, è un renziano doc. Da quando è uscito da Luxottica per divergenze con il fondatore e azionista di riferimento Leonardo Del Vecchio, Guerra fa il consulente a titolo gratuito del presidente del Consiglio.
Tra i suggerimenti forniti a Renzi ci sarebbe anche quello di cambiare presidente e amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, che secondo Guerra dovrebbe avere un ruolo più attivo. In buona sostanza, dovrebbe svolgere maggiormente il ruolo di braccio finanziario per l'interventismo statale senza che la sua operatività sia consolidata nel bilancio dello Stato.
Contrariamente a Guerra, io credo che lo Stato non dovrebbe acquisire partecipazioni in società; al contrario, dovrebbe dismettere quelle (troppe) ancora detenute. Né credo che sia una "grandissima notizia" se persone di talento vogliano lavorare per lo Stato.
Si può anche far finta che le aziende partecipate dallo Stato, soprattutto se non operano in monopoli locali ma sono aperte alla concorrenza internazionale, debbano essere gestite come se fossero totalmente private. Ma la verità è e resterà sempre che i dirigenti apicali di quelle società sono al loro posto perché politicamente (quantomeno) non distanti da chi detiene il potere pro tempore, e sovente agiscono mossi da obiettivi non squisitamente economico-finanziari.
Il tutto a prescindere dalle capacità eventualmente dimostrate in precedenti esperienze nel settore privato. Questo sì che passa in secondo piano.
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