Scorie - Chiede rispetto prendendo per i fondelli chi paga il conto
"La scelta coraggiosa del popolo greco, in condizioni senza precedenti, non è una scelta di rottura con l'Europa ma è la scelta di tornare ai valori che stanno alla base dell'Ue. E' un messaggio chiarissimo. Occorre rispetto per la scelta del nostro popolo… La proposta della Grecia non è disegnata per mettere del peso extra sui contribuenti europei."
(A. Tsipras)
Intervenendo al Parlamento europeo, Alexis Tsipras ha ribadito che i greci non vogliono uscire dall'euro e dalla Ue, chiedendo rispetto per la scelta del popolo greco.
Come ho già sostenuto più volte nei giorni scorsi, Tsipras e il suo governo riscuotono successo tra i solidaristi con i soldi altrui che affollano l'Italia, mentre nei Paesi nei quali il tenore di vita è inferiore a quello della Grecia e che sono usciti dal comunismo da poco più di vent'anni, l'atteggiamento del premier ellenico provoca una notevole irritazione, che io ritengo del tutto condivisibile.
Che buona parte del debito greco non verrà mai pagato a me pare inevitabile, ma proprio per questo imporre ai pagatori di tasse degli altri Paesi dell'area euro di finanziare ulteriormente la Grecia sarebbe pura follia.
I greci sono in maggioranza insofferenti nei confronti delle imposizioni della troika e rivendicano sovranità nella condotta della loro politica di bilancio. In effetti si dovrebbe lasciare loro tutta la sovranità che vogliono, purché si eviti di fornire ancora loro supporto finanziario.
Il signor Tipras mandi il suo nuovo ministro delle finanze a cercare soldi presso gli investitori di tutto il mondo; veda così se trova qualcuno disposto a finanziare di tasca propria la Grecia e, se sì, a quali condizioni.
E' evidente che il non voler uscire dall'euro e dalla Ue è dovuto non tanto a improbabili fratellanze, ma al fatto che dal 1981 la Grecia è beneficiario netto del bilancio comunitario per una cifra annua ancora oggi attorno al 3 per cento del suo Pil. Circostanza che è servita a sviluppare non già l'economia greca, bensì il suo statalismo assistenziale.
Alla luce di tutto ciò, sostenere, come fa Tsipras, che "la proposta della Grecia non è disegnata per mettere del peso extra sui contribuenti europei", a me pare una colossale e insopportabile presa per i fondelli.
(A. Tsipras)
Intervenendo al Parlamento europeo, Alexis Tsipras ha ribadito che i greci non vogliono uscire dall'euro e dalla Ue, chiedendo rispetto per la scelta del popolo greco.
Come ho già sostenuto più volte nei giorni scorsi, Tsipras e il suo governo riscuotono successo tra i solidaristi con i soldi altrui che affollano l'Italia, mentre nei Paesi nei quali il tenore di vita è inferiore a quello della Grecia e che sono usciti dal comunismo da poco più di vent'anni, l'atteggiamento del premier ellenico provoca una notevole irritazione, che io ritengo del tutto condivisibile.
Che buona parte del debito greco non verrà mai pagato a me pare inevitabile, ma proprio per questo imporre ai pagatori di tasse degli altri Paesi dell'area euro di finanziare ulteriormente la Grecia sarebbe pura follia.
I greci sono in maggioranza insofferenti nei confronti delle imposizioni della troika e rivendicano sovranità nella condotta della loro politica di bilancio. In effetti si dovrebbe lasciare loro tutta la sovranità che vogliono, purché si eviti di fornire ancora loro supporto finanziario.
Il signor Tipras mandi il suo nuovo ministro delle finanze a cercare soldi presso gli investitori di tutto il mondo; veda così se trova qualcuno disposto a finanziare di tasca propria la Grecia e, se sì, a quali condizioni.
E' evidente che il non voler uscire dall'euro e dalla Ue è dovuto non tanto a improbabili fratellanze, ma al fatto che dal 1981 la Grecia è beneficiario netto del bilancio comunitario per una cifra annua ancora oggi attorno al 3 per cento del suo Pil. Circostanza che è servita a sviluppare non già l'economia greca, bensì il suo statalismo assistenziale.
Alla luce di tutto ciò, sostenere, come fa Tsipras, che "la proposta della Grecia non è disegnata per mettere del peso extra sui contribuenti europei", a me pare una colossale e insopportabile presa per i fondelli.
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