Scorie - Il vero obiettivo è spendere
"In merito alle previsioni di crescita del Pil, nel Def abbiamo messo 0,5%. Ho visto che Confindustria scrive +2% ma mi sembra irrealistico. Ma se, tra 0,5% e 2%, fosse l'1%, avremmo 8 miliardi in più da spendere."
(M. Renzi)
Mi è capitato spesso di sostenere che nessun governo, men che meno quello in carica, abbia una seria intenzione di ridimensionare la spesa pubblica e, con essa, la pressione fiscale reale.
Questa dichiarazione di Matteo Renzi rappresenta l'ennesima conferma del fatto che lo scopo ultimo del governo è massimizzare le risorse a disposizione per fare spesa pubblica. Perché la spesa, lungi dall'avere lo scopo di migliorare un non meglio definito (né definibile) "interesse del Paese", consente di conferire benefici tangibili alla sempre più vasta categoria dei consumatori di tasse, i quali, poi, sono molto preziosi al momento di andare alle elezioni.
Una crescita migliore del previsto del Pil, quindi, non rappresenta per il presidente del Consiglio l'occasione per ottenere una contrazione del deficit e a una successiva riduzione di imposte, bensì la ghiotta opportunità di avere, grazie all'incremento del gettito fiscale conseguente alla maggior crescita, qualche miliardo in più da spendere.
E la cosa deprimente è che sentendo dichiarazioni del genere anche una buona parte dei pagatori netti di tasse non fa una piega.
(M. Renzi)
Mi è capitato spesso di sostenere che nessun governo, men che meno quello in carica, abbia una seria intenzione di ridimensionare la spesa pubblica e, con essa, la pressione fiscale reale.
Questa dichiarazione di Matteo Renzi rappresenta l'ennesima conferma del fatto che lo scopo ultimo del governo è massimizzare le risorse a disposizione per fare spesa pubblica. Perché la spesa, lungi dall'avere lo scopo di migliorare un non meglio definito (né definibile) "interesse del Paese", consente di conferire benefici tangibili alla sempre più vasta categoria dei consumatori di tasse, i quali, poi, sono molto preziosi al momento di andare alle elezioni.
Una crescita migliore del previsto del Pil, quindi, non rappresenta per il presidente del Consiglio l'occasione per ottenere una contrazione del deficit e a una successiva riduzione di imposte, bensì la ghiotta opportunità di avere, grazie all'incremento del gettito fiscale conseguente alla maggior crescita, qualche miliardo in più da spendere.
E la cosa deprimente è che sentendo dichiarazioni del genere anche una buona parte dei pagatori netti di tasse non fa una piega.
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