Scorie - Lezioni da non prendere
"L'Italia prenda lezione dal coraggio di Barack Obama che ha annunciato la sua sfida ai repubblicani e alle disuguaglianze proponendo un aumento delle tasse per i contribuenti più ricchi, in particolare sui redditi derivanti dal capitan gain, anche per le istituzioni finanziarie più solide, per finanziare allo stesso tempo tagli delle tasse e agevolazioni fiscali per la classe media. Di fatto Obama propone una scelta di campo, difende il lavoro e tassa le rendite improduttive o maggiormente speculative se non reinvestite nell'impresa… il nodo della redistribuzione dei redditi è cruciale e va aggredito con le uniche misure in grado di garantire un riequilibrio, cioè la tassazione delle nicchie fiscali su cui si concentrano le nuove ricchezze. E' evidente nell'analisi dell'ultimo decennio come ci sia una concentrazione di ricchezza senza precedenti nelle mani di pochi. E' un dibattito che in Italia va aperto, anche se non piace a tutti."
(F. Boccia)
Francesco Boccia (Pd), presidente della commissione Bilancio della Camera dei deputati, invita il governo a prendere esempio da Obama, che vorrebbe aumentare la redistribuzione negli Stati Uniti, pur sapendo che con ogni probabilità il Congresso a maggioranza repubblicana non darà seguito alla sua richiesta.
Boccia suggerisce di tassare (ulteriormente) le "nicchie fiscali su cui si concentrano le nuove ricchezze". Quando mi capita di discutere in merito alla tassazione e, da libertario, definisco la tassazione una violazione della proprietà privata pari al furto, la reazione di buona parte dei miei interlocutori rasenta lo sgomento.
Eppure, leggendo la dichiarazione di Boccia, si dovrebbe spiegare quale differenza ci sia, nella sostanza, tra l'intenzione di (o l'incitazione a) chi governa di aumentare le tasse dove ci sono nuove ricchezze e quella di una banda di ladri di fare incursioni in una villa in cui sa di trovare un bottino cospicuo.
Solitamente qui scatta l'indignazione, dato che mi si dice che chi governa lo fa democraticamente e tassa mediante provvedimenti di legge, magari con una spolverata di "agendo per il bene comune".
Ebbene: la forma sicuramente è diversa, ma la sostanza non cambia. Si tratta pur sempre di intimare a una persona di consegnare una somma di denaro minacciando l'uso della violenza. Giustificare una forma di violenza perché operata in base a norme di legge significa, filosoficamente, giustificare l'uso della legge per fare delle persone ciò che si vuole. Questo, in ultima analisi, significa giustificare il totalitarismo.
Venendo al caso specifico, poi, Boccia e i redistributori vari sembrano ignorare che le cosiddette rendite sono già pesantemente tassate in Italia (con aumenti a opera anche del governo in carica, perfino sui fondi pensione) e che una delle cause principali della concentrazione della ricchezza è da individuare nelle politiche monetarie espansive poste in essere dalle banche centrali, organismi non proprio estranei alle amministrazioni statali.
Qualcuno potrebbe sostenere che aumentando le tasse ai ricchi si finirebbe per rendere giustizia di ricchezze accumulate grazie alle suddette politiche monetarie. Ma questo potrebbe essere vero solo casualmente, mentre in parecchi casi si penalizzerebbero doppiamente taluni soggetti. Quindi l'uso della tassazione esplicita per neutralizzare gli effetti della tassazione implicita (inflazione monetaria) è assolutamente un rimedio peggiore del male.
Molto meglio sarebbe iniziare a rispettare il diritto di proprietà e basare ogni azione sull'applicazione del principio di non aggressione. Anche questo è "un dibattito che in Italia va aperto, anche se non piace a tutti". Sicuramente non piace ai Boccia di turno.
(F. Boccia)
Francesco Boccia (Pd), presidente della commissione Bilancio della Camera dei deputati, invita il governo a prendere esempio da Obama, che vorrebbe aumentare la redistribuzione negli Stati Uniti, pur sapendo che con ogni probabilità il Congresso a maggioranza repubblicana non darà seguito alla sua richiesta.
Boccia suggerisce di tassare (ulteriormente) le "nicchie fiscali su cui si concentrano le nuove ricchezze". Quando mi capita di discutere in merito alla tassazione e, da libertario, definisco la tassazione una violazione della proprietà privata pari al furto, la reazione di buona parte dei miei interlocutori rasenta lo sgomento.
Eppure, leggendo la dichiarazione di Boccia, si dovrebbe spiegare quale differenza ci sia, nella sostanza, tra l'intenzione di (o l'incitazione a) chi governa di aumentare le tasse dove ci sono nuove ricchezze e quella di una banda di ladri di fare incursioni in una villa in cui sa di trovare un bottino cospicuo.
Solitamente qui scatta l'indignazione, dato che mi si dice che chi governa lo fa democraticamente e tassa mediante provvedimenti di legge, magari con una spolverata di "agendo per il bene comune".
Ebbene: la forma sicuramente è diversa, ma la sostanza non cambia. Si tratta pur sempre di intimare a una persona di consegnare una somma di denaro minacciando l'uso della violenza. Giustificare una forma di violenza perché operata in base a norme di legge significa, filosoficamente, giustificare l'uso della legge per fare delle persone ciò che si vuole. Questo, in ultima analisi, significa giustificare il totalitarismo.
Venendo al caso specifico, poi, Boccia e i redistributori vari sembrano ignorare che le cosiddette rendite sono già pesantemente tassate in Italia (con aumenti a opera anche del governo in carica, perfino sui fondi pensione) e che una delle cause principali della concentrazione della ricchezza è da individuare nelle politiche monetarie espansive poste in essere dalle banche centrali, organismi non proprio estranei alle amministrazioni statali.
Qualcuno potrebbe sostenere che aumentando le tasse ai ricchi si finirebbe per rendere giustizia di ricchezze accumulate grazie alle suddette politiche monetarie. Ma questo potrebbe essere vero solo casualmente, mentre in parecchi casi si penalizzerebbero doppiamente taluni soggetti. Quindi l'uso della tassazione esplicita per neutralizzare gli effetti della tassazione implicita (inflazione monetaria) è assolutamente un rimedio peggiore del male.
Molto meglio sarebbe iniziare a rispettare il diritto di proprietà e basare ogni azione sull'applicazione del principio di non aggressione. Anche questo è "un dibattito che in Italia va aperto, anche se non piace a tutti". Sicuramente non piace ai Boccia di turno.
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