Scorie - Quanti salvatori a spese altrui

"Il terzo provvedimento da adottare sarebbe quello relativo agli incentivi da corrispondere agli acquirenti di autovetture nuove… Orbene il provvedimento dovrebbe essere così concepito: il possessore di autoveicoli dovrebbe mediamente pagare una maggiore tassa di 300 euro annue. Colui il quale sostituisce l'autovettura vecchia con una nuova, dovrebbe avere diritto ad un bonus di 1.500 euro."
(A. Pilato)

Qualcuno, forse il diretto interessato, ha comprato una pagina sul Sole 24 Ore dell'11 ottobre per esporre un progetto che consentirebbe, a detta dell'autore, di abbattere il debito pubblico in dieci anni senza "lacrime e sangue".

Il progetto è stato elaborato da Alessandro Pilato, della cui esistenza ero all'oscuro (ma è sicuramente una mia lacuna) ed è dettagliato nel libro "Come reperire 140 miliardi senza lacrime e sangue". Non è mia intenzione commentarlo tutto; mi basta prendere in considerazione il terzo punto, che qualche lacrima e qualche schizzo di sangue credo che inevitabilmente lo provocherebbe.

Pilato vorrebbe che fosse introdotto un incentivo all'acquisto di auto nuove, ovviamente aggiungendo la postilla ecologically correct di volere il rinnovamento del parco auto per il bene del pianeta e della salute di chi ci vive. Intento nobile, per carità, e neppure particolarmente originale, trattandosi di un intervento abbastanza classico di stimolo alla domanda di autoveicoli.

Provvedimento che, ovviamente, fornirebbe una droga al settore per un certo periodo di tempo, facendo aumentare la domanda temporaneamente per poi vederla molto probabilmente calare nuovamente, come è successo in passato con interventi simili.

Ma non è neppure di questo che mi interessa occuparmi in questa sede. Vorrei, invece, concentrarmi sulla "viariante", se così la si vuole definire, che Pilato introdurrebbe allo schema classico degli incentivi all'acquisto di auto nuove. Solitamente chi propone misure del genere sostiene che l'onere del bonus per le casse dello Stato viene compensato dalle maggiori imposte (IVA in particolare) sulle vendite di auto nuove.

Pare che per Pilato questo non sia sufficiente e, quindi, propone non solo di dare un bonus a chi compra un'auto nuova, ma anche di tartassare chi non lo fa, con un aggravio del bollo auto mediamente di 300 euro sui veicoli già in circolazione. Considerando che uno degli altri punti del progetto consiste nel mettere il TFR in busta paga, diventa evidente che la destinazione di quella somma verrebbe, con le buone o con le cattive, indirizzata all'acquisto di autovetture.

A me pare evidente che si tratterebbe di una spinta tutt'altro che gentile ad agire in un determinato modo, e tale spinta sarebbe tanto più cogente quanto meno abbiente fosse l'individuo. A parte il fatto che chi ha un'auto non più giovanissima potrebbe anche preferire spendere il suo denaro in un altro modo, è bene tenere in considerazione che, a maggior ragione in questi anni di crisi, molti non cambiano la macchina perché non possono permetterselo. E' evidente che per queste persone dover pagare 300 euro in più di bollo sarebbe un vero e proprio salasso (tra l'altro, anche in questo balzello l'Italia è sempre nella parte alta della classifica degli Stato più insaziabili).

Costoro si troverebbero, pertanto, costretti a usare il TFR per cambiare la macchina, consumando somme che con ogni probabilità preferirebbero utilizzare diversamente. Ma c'è anche un caso peggiore: chi un lavoro non ce l'ha o non è dipendente, si troverebbe a pagare 300 euro in più di bollo senza neppure poter contare su un maggior flusso di cassa.

Non vado oltre, ma esprimo un'ultima considerazione. E' un vero peccato che ci siano tante persone pronte a correre al capezzale dell'Italia contando sempre e solo sui soldi degli altri.


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