Scorie - Candelotti di dinamite

"La Grande recessione non fu dovuta all'indisciplina della moneta, a meno
che lei non intenda, in senso lato, l'indisciplina sul credito, che ha
creato quei candelotti di dinamite della finanza creativa che poi ci sono
scoppiati in mano."
(F. Galimberti)

Rispondendo a un lettore che, citando "The Mistery of Banking" di Murray
Rothbard, gli faceva notare che non è facendo inflazione che si risolvono i
problemi, Fabrizio Galimberti ha liquidato la questione con le parole che
ho riportato.

Come è ormai noto a chi mi legge, Galimberti è il classico prototipo di
keynesiano che vede in "buoni" investimenti pubblici e in una "buona" dose
di inflazione la via per risolvere i problemi dell'economia. "Buono",
ovviamente, è quello che pare a lui o all'illuminato manovratore di turno.

Altrettanto ovvio è che mai e poi mai il suo argomentare si spingerà al
nocciolo della questione posta dal lettore, ossia gli effetti distorsivi ed
essenzialmente redistributivi che hanno gli stimoli fiscali e monetari che
tanto gli piacciono. Men che meno argomenterà nel merito contro quanto
sostenuto da Rothbard in "The Mistery of °Banking", perché suppongo che per
lui l'ggetto del mistero sia il libro stesso (in effetti funziona così: chi
si interessa di economia e non è keynesiano non può ignorare il keynesismo,
perché nelle università è pane quotidiano; al contrario, chi è keynesiano
sovente critica altre teorie, come quella austriaca, pur non avendo mai
letto una riga scritta da un economista di scuola austriaca).

Capita così che si trovi a sostenere che la crisi non sia dovuta
"all'indisciplina della moneta", a meno che non si intenda, "in senso lato,
l'indisciplina sul credito". Va da sé che senza "l'indisciplina sulla
moneta", come la chiama lui, non vi sarebbe stata "l'indisciplina sul
credito", perché senza espansione di base monetaria non può esservi una
crescita del credito oltre i limiti intrinseci nei coefficienti di riserva
frazionaria vigenti.

Il credito avrà pure creato i candelotti di dinamite, ma la dinamite chi
l'ha fornita, se non le banche centrali? Capisco che faccia comodo cercare
di deviare la realtà per non finire a sbattere con tutto l'impianto
keynesiano contro il muro della verità, ma così si finisce per sbattere
contro il muro del ridicolo.

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