Scorie - Nuova legge di bilancio, soliti nuovi balzelli

In Italia chi decide di recarsi alle urne quando sono indette le elezioni si trova a scegliere tra chi vuole fare deficit promettendo aumenti di spesa e (per lo più false) riduzioni di tasse e chi vuole fare deficit promettendo ancora più spesa tassando i nemici del popolo di turno.

Chiaramente quando al governo ci sono i partiti di derivazione comunista questa ricerca del "nemico del popolo" (le origini quelle sono) è una costante. Da ultimo sono gli utilizzatori di contanti e i supposti inquinatori, ma è solo la moda del momento.

Era quindi inevitabile che la bozza di manovra di bilancio per il 2020 contenesse nuovi balzelli, nonostante Giuseppi Conte e colleghi ripetessero come dischi rotti il contrario.

Ecco un breve elenco:

1) Aumento delle imposte ipotecaria e catastale sui trasferimenti immobiliari soggetti all'imposta di registro da 50 a 150 euro. Un leggero aumento che triplica il balzello in un sol colpo.

2) Plastic tax sugli imballaggi in plastica, dalla quale il governo punta a raggranellare, assieme ad altri micro provvedimenti anti inquinamento, circa 2 miliardi annui.

3) Aumento di circa mezzo miliardo dei balzelli su slot e videolottery.

4) Bollo di 2,4 euro per ogni foglio dovuto al momento del rilascio dei certificati richiesti dagli organi dell'autorità giudiziaria relativi alla materia penale.

5) Taglio delle detrazioni fiscali al 19% per i contribuenti che dichiarano redditi superiori a 100-120mila euro. Quelli, per intenderci, che già oggi pagano il 19% di tutta l'IRPEF pur essendo poco oltre l'1% dei pagatori totali.

6) Sugar tax, ma solo sulle bibite sai che sollievo).

7) 200 milioni dal tabacco, di cui 160 da un aumento di imposte su liquidi, bruciatori, trinciato e sigaretti e oltre 45 sulle sigarette. Un evergreen.

8) Una bottarella da 1,6 miliardi alle banche (quelle che si sono sperticate le mani in applausi a Gualtieri quando faceva da lobbista al parlamento europeo per allungare il brodo delle svalutazioni crediti): ennesima rimodulazione delle tempistiche di deduzioni per perdite su crediti.

9) Aumento della cedolare secca per gli affitti a canone calmierato, portata dal 10% al 12,5%. A questo proposito, il ministro Gualtieri ha affermato:

"Anche questa misura va vista con più attenzione. In realtà, l'aliquota del 10% era temporanea ed era destinata a risalire al 15%. Con il nostro intervento invece la rendiamo strutturale al 12,5%. A ben vedere quindi si tratta di una riduzione e non di un aumento di tasse."

Come no: adesso si paga il 10% e siccome invece di aumentare al 15% ci si limita al 12,5% allora è un taglio di tasse.

Argomentazione che Gualtieri ha avuto il pudore di non usare per il disinnesco degli aumenti dell'IVA (forse in cuor suo pensa ancora a "rimodulazioni" con annesso aumento di gettito). Chissà se si sia ricordato del precedente di Enrico Letta, che non ebbe poi molta fortuna nei mesi a venire.

Fatto sta che per il 2021 resterà una clausola di salvaguardia IVA da 18 miliardi.

Niente di nuovo in sostanza. E non è un bene.


 "Se io domenica mattina vado a votare - ha sottolineato il Cardinale- è perché sono convinto che esista un bene comune che riguarda te, riguarda tutti noi. Siamo un 'noi' di cui dobbiamo tenere conto. E mi fa paura, invece, questo atteggiamento individualistico, in fondo, di non scegliere. E, poi, quante nazioni ci sono nel mondo dove non si vota, dove c'è una testa che ha già pensato tutto... In fondo noi viviamo in una democrazia... E' un valore aggiunto anche la democrazia. In democrazia senti cose dritte, senti cose storte, senti cose che condividi e non condividi... Certamente tutti abbiamo il dovere di informarci, di farci una coscienza. Il voto è esprimere un giudizio".

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