Scorie - Lasciate ogni Speranza o voi ch’entrate nell’inferno fiscale italiano

Tra i propositi del ministro della Sanità Roberto Speranza vie è quella di bastonare ulteriormente i cosiddetti ricchi. A proposito di ticket, questo è il suo pensiero:

"Il principio che mi ispira è la progressività. Penso che chi come me fa il parlamentare può pagare per una visita specialistica qualcosa in più rispetto a un lavoratore dipendente."

Premesso che il congiuntivo, come spesso accade, è colpevolmente lasciato a riposo da Speranza, ogni consumatore di tasse (tra i quali figurano i parlamentari) in realtà non fa altro che pagare qualsiasi cosa con denaro dei pagatori di tasse.

Quanto alla progressività, l'Irpef dovrebbe servire, tra le altre cose, a pagare i servizi pubblici, tra i quali la sanità. Come reso noto di recente da Itinerari previdenziali, gli individui con redditi compresi entro i primi tre scaglioni pagano circa 15.8 miliardi di Irpef, a fronte dei quali ricevono prestazioni sanitarie per 51.2 miliardi.

Ciò significa che la progressività già esiste, ed è a carico dei ricchi, veri o presunti. Spesso più presunti che veri, dato che per lo Stato italiano si inizia a essere "ricchi" con redditi lordi superiori a 35mila euro annui.

Lasciate ogni Speranza o voi ch'entrate nell'inferno fiscale italiano…

 "Se io domenica mattina vado a votare - ha sottolineato il Cardinale- è perché sono convinto che esista un bene comune che riguarda te, riguarda tutti noi. Siamo un 'noi' di cui dobbiamo tenere conto. E mi fa paura, invece, questo atteggiamento individualistico, in fondo, di non scegliere. E, poi, quante nazioni ci sono nel mondo dove non si vota, dove c'è una testa che ha già pensato tutto... In fondo noi viviamo in una democrazia... E' un valore aggiunto anche la democrazia. In democrazia senti cose dritte, senti cose storte, senti cose che condividi e non condividi... Certamente tutti abbiamo il dovere di informarci, di farci una coscienza. Il voto è esprimere un giudizio".

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