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Visualizzazione dei post da giugno, 2019

Scorie - Libertà di lingua

Mi è capitato spesso di indicare la Francia come pessimo punto di riferimento dal quale prendere esempio. Purtroppo in Italia non di rado si guarda a nord ovest delle Alpi per elogiare e proporre di copiare questa o quella iniziativa. Per esempio, Paolo Armaroli scrive sul Sole 24Ore: " Un centinaio di intellettuali francofoni si sono rivolti al presidente della Repubblica Emmanuel Macron affinché protegga la lingua francese dal colonialismo angloamericano. Nella convinzione che la lingua è uno dei cardini dell'identità nazionale. Per non restare nel vago, hanno pensato bene di mettere i puntini sulle i. Per cominciare, il presidente si astenga dall'esprimersi in inglese nelle sue visite all'estero. Inoltre, a tutela della lingua francese promuova una legge che sanzioni chi disattende la normativa. Infine, occorre evitare che nelle università s'impartiscano corsi in inglese. Tanto rigore ha la sua brava spiegazione: perfino in Francia la lingua batte dove

Scorie - La rivolta di Atlante

Quando scorri le agenzie ANSA ti capita di leggere di tutto. Per esempio che Brigitte, moglie di Emmanuel Macron, ha rilasciato un'intervista all'emittente RTL nella quale sostiene, a proposito del marito, che " il tempo gli darà ragione ". Fin qui nulla di strano. Anzi, tutto prevedibile. Ed è forse comprensibile che una moglie si lasci prendere dalla tentazione di esaltare il coniuge, ma credo che la signora Macron abbia esagerato affermando che Emmanuel " è come Atlante, il dio che porta la volta celeste che gli cade addosso, è come una cappa ." Non occorre avere letto il celebre romanzo "La rivolta di Atlante" di Ayn Rand per avere dei dubbi che siano i presidenti a farsi carico di sorreggere il mondo. Al contrario, costoro esercitano più o meno dannosamente un potere coercitivo nei confronti dei veri Atlanti. Nessun vero Atlante potrebbe basare i suoi rapporti con gli altri sul potere di utilizzare la violenza, ancorché tale potere s

Scorie - Ma quali politiche di sviluppo?

Che lo Stato sia, come intuì brillantemente Bastiat, " la grande finzione per mezzo della quale tutti cercano di vivere alle spalle degli altri ", lo si deduce ogni giorno leggendo o ascoltando gli inviti al governo a fare questo o a non fare quell'altro. Per esempio, sul giornale della corporativa Confindustria, il direttore Fabio Tamburini invitava di recente Matteo Salvini a passare dalle parole ai fatti. Dopo aver ricordato (bontà sua) che i conti pubblici sono scassati e che nella prossima legge di bilancio occorrerà trovare circa 40 miliardi, Tamburini scrive: " Matteo Salvini è di fronte a scelte decisive. Il rischio è che la felice stagione della crescita dei consensi si esaurisca e che variabili esterne alla politica facciano sentire il loro peso. Insomma, è arrivato il momento in cui deve rompere gli indugi e assumere le responsabilità del caso. È arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti, dalla litigiosità alla concretezza. Soltanto co

Scorie - Fondi di bottiglia finanziari

Le statistiche dicono che la produttività in Italia è stagnante da circa cinque lustri. Si tratta di una media, evidentemente, perché in alcuni casi è in continua crescita. Per esempio, quando si tratta di individuare soluzioni di ingegneria finanziaria per risolvere, apparentemente senza sacrifici, i problemi del debito pubblico.  Si tratta per lo più di versioni arzigogolate del gioco delle tre carte, e a esercitarsi in questi esperimenti è un manipolo di persone per lo più invariato nel corso del tempo, ma che produce una quantità crescente di soluzioni (spesso varianti di quelle precedenti). Per questo sostengo che la loro produttività sia aumentata. Anche se dubito sia un bene, in questo caso. Tra questi signori c'è Guido Salerno Aletta, il quale da tempo si esercita sulla mobilitazione dell'investimento immobiliare delle famiglie come punto di partenza per magiche soluzioni di riduzione del debito pubblico. Secondo Salerno Aletta, " si potrebbe offrire ai c

Scorie - Quale fiducia?

Alberto Bagnai, presidente della commissione Finanze del Senato in quota Lega, è tra coloro che suggeriscono a Matteo Salvini la linea da tenere sulle questioni di finanza pubblica. In merito alla possibile apertura di una procedura di infrazione per debito eccessivo da parte della Commissione europea, Bagnai ha affermato: " La procedura ha diversi stadi. Se ci fossero sanzioni, si valuterebbe se pagarle, visto che non ci sono precedenti. Poi c'è la reputazione, ma i mercati rigurgitano di liquidità e c'è fiducia ." Resta da capire su cosa Bagnai basi la sua ultima affermazione, ossia " c'è fiducia ". Se veramente ci fosse fiducia, l'Italia non emetterebbe nuovo debito pagando 160-170 punti base in più di Portogallo eSpagna sulla scadenza decennale. Il "governo del cambiamento" gode della fiducia dei due rami del Parlamento e, stando alle recenti tornate elettorali, della maggioranza di coloro che vanno a votare (ancorché a propor

Scorie - (Ass)Facebook

Nick Clegg, già leader dei liberaldemocratici britannici, oggi è il responsabile delle comunicazioni e della politica globale di Facebook.  Intervistato da Repubblica, ecco cosa ha affermato in merito all'introduzione di nuove regole per le attività in rete: " Serve una regolamentazione esterna: non è giusto che aziende private decidano su questioni sociali ed etiche. Dobbiamo operare all'interno di regole democratiche stabilite da governi eletti dal popolo. Noi possiamo avere un ruolo nel dibattito ma non prendere le decisioni finali ." La posizione di Clegg (e di Facebook) non stupisce: diventare leader di mercato quando ancora il quadro legislativo e regolamentare non è opprimente per poi difendere la propria posizione incrementando i costi fissi di compliance derivanti da una più corposa regolamentazione, ovviamente a beneficio del consumatore, è un classico di ogni epoca e settore. Si tratta, né più né meno, di introdurre barriere all'entrata (o all