Scorie - Solite stupidaggini sulle pensioni (d'oro)




I numeri, ormai dovrebbe essere chiaro, non sono un punto di forza del M5S. Sempre che non si intenda "dare i numeri", nel qual caso sbaragliano i concorrenti.

Ultima in ordine di tempo la polemica sul taglio delle pensioni d'oro, dalla quale, per bocca di Luigi Di Maio, il M5S afferma di ottenere 12 miliardi.

Così facendo servendo su un piatto d'argento una palla gol a tutti gli avversari, che hanno avuto gioco facile nel rilevare che il taglio, per recuperare 12 miliardi, dovrebbe interessare anche pensioni tutt'altro che d'oro, a meno che non si intenda non già ridurre tali pensioni d'oro, bensì azzerarle.

Per rimediare, Di Maio ha poi affermato che "le pensioni d'oro sono quelle che vanno da 5mila euro in su". Ma ormai la frittata era fatta.

Non mi pare di aver sentito o letto (e certamente non è l'argomento più utilizzato) l'unica cosa che, a mio parere, ha senso dire di fronte a sparate del genere. Ossia che il problema delle pensioni non è tanto nell'importo, bensì nella loro mancata copertura finanziaria.

In altri termini, troppe pensioni, in Italia, sono erogate in eccesso della somma che sarebbe finanziariamente giustificata in base a contributi versati dai percettori.

Certamente è gioco facile sparare sulle pensioni alte, e spesso anche quelle non sono coperte dai contributi. Ma in alcuni casi lo sono, e tagliare l'assegno a coloro che la pensione se la sono finanziata adeguatamente non sarebbe altro che una rapina.

Al contrario, nessuno osa evidenziare che sono centinaia di migliaia le pensioni "sociali" attribuite a persone che non hanno mai versato nulla. Anche se si tratta di assegni da poche centinaia di euro, quelli sono totalmente parassitari.

Ma chi le percepisce vota…


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