Post

Visualizzazione dei post da aprile, 2014

Scorie - Solita retorica antievasione

"L'evasione è un problema diffuso, culturale prima che economico… l'evasione è sempre violazione di norme e ripudio dei doveri civili e, come tale, riprovevole in termini che sono qualitativi e non quantitativi. Dato che è un problema culturale, la via maestra per combattere in modo efficace l'evasione… passa per un cambiamento di mentalità: il che significa, innanzitutto, modificare la percezione dello Stato e della spesa pubblica presso i cittadini." (A. Carinci) Andrea Carinci è professore straordinario di diritto tributario all'Università di Bologna. Ho tratto queste parole da un articolo denso di quella retorica statalista a cui fanno ricorso quasi tutti coloro che si occupano di materie tributarie nelle università italiane. Posso capire la posizione dell'autore: il suo stipendio in ultima analisi dipende dal gettito fiscale che il datore di lavoro riesce a raccogliere con le buone o con le cattive dai cosiddetti contribuenti. Ciò nondimeno, quella

Scorie - The (bad) conscience of a liberal (30)

"La politica monetaria in realtà non è una materia tecnica, immune da condizionamenti politici: un'inflazione moderata può essere benefica per l'occupazione specialmente quando un Paese sta cercando di smaltire un forte indebitamento, ma è venefica per lo 0.1% più ricco degli americani; e questo fatto finisce per influire in misura rilevante per la discussione… un gruppo, tanto ristretto quanto influente, che con le politiche di repressione finanziaria finisce per rimetterci." (P. Krugman) Non è una novità che per i keynesiani (e non solo, a dire il vero) le politiche monetarie inflattive siano un rimedio utile a contrastare la disoccupazione e a smaltire una sbornia da eccesso di debito. Ovviamente non si curano del fatto che quella sbornia è stata propiziata proprio da politiche monetarie inflattive e che dare alcool a un ubriaco non è il modo migliore per riportarlo alla sobrietà. Il trade-off tra inflazione e disoccupazione è un must del pensiero keynesiano sul

Scorie - Meglio non dare più discrezionalità alle banche centrali

"La discrezionalità delle banche centrali va ribadita, valorizzata, sancita. Può evitarsi che essa scada nell'arbitrio. E' sindacabile ex post, dal Parlamento in primo luogo." (P. Ciocca) Pierluigi Ciocca, attualmente docente universitario dopo una lunga carriera in Banca d'Italia dove è stato anche vice direttore generale, auspica una revisione abbastanza profonda nelle regole che disciplinano l'attività delle banche centrali, soprattutto nell'Area Euro. A mio parere si tratta di proposte che finirebbero per complicare i problemi che nelle intenzioni del proponente dovrebbero risolvere. Già l'incipit, in cui sostiene che debba essere "ribadita, valorizzata, sancita" la discrezionalità delle banche centrali, mi sembra preoccupante. Capisco che chi ha lavorato a lungo proprio in una banca centrale abbia la mentalità tipica di chi ritiene di poter guidare l'economia come se fosse un autobus, e che per farlo l'ideale sia avere la maggi

Scorie - Tetti indecenti

"Le remunerazioni dei dirigenti di banca sono cresciute in proporzioni assolutamente indecenti. Bisogna che se ne parli con la piazza finanziaria, non possiamo avere un sistema bancario inefficace e remunerazioni che s'impennano ai livelli sproporzionati che abbiamo davanti agli occhi." (A. Montebourg) Così si è espresso Arnaud Montebourg, ministro dell'Economia francese, convocando poi i top manager delle principali banche transalpine, non è chiaro se per esercitare moral suasion o usare minacce più esplicite. Non credo che il governo dovrebbe occuparsi delle retribuzioni di persone che lavorano per società che hanno azionisti privati in base a contratti liberamente stipulati tra le parti. Ognuno può ovviamente ritenere indecente quello che vuole, ma penso sarebbe bene evitare di usare la legislazione per calmierare quello che si ritiene indecente e che, però, è stato liberamente contrattato tra due soggetti. Nel caso degli stipendi dei manager bancari, tra l'a

Scorie - Liberalizzazioni gattopardesche

"Parlare di necessità di liberalizzare le professioni significa utilizzare un luogo comune, smentito dai numeri: gli Ordini sono 27, gli iscritti 2,3 milioni. Cifre che non hanno confronto in Europa. Non è vero che sfuggiamo al cambiamento, anzi. Ma occorre prendere le mosse dal mercato professionale nelle sue reali dimensioni." (M. Calderone) Marina Calderone è Presidente del Consiglio nazionale dei Consulenti del lavoro e del Coordinamento degli Ordini. A suo parere chi vorrebbe una liberalizzazione delle professioni utilizza un luogo comune smentito dai numeri. Dato che gli ordini sono 27 e gli iscritti ben 2,3 milioni, secondo Calderone non esiste alcun problema. Per mettere una pietra tombale sulla discussione, poi, aggiunge che si tratta di "cifre che non hanno confronto in Europa". A me questo francamente sembra un autogol: quelle cifre non hanno paragone in Europa semplicemente perché nessun altro sistema europeo è basato su un corporativismo pervasivo qua

Scorie - Soluzioni che aggravano i problemi (bis)

"Tutti i moderati italiani possono riconoscersi nella ricetta europea concreta e coerente di Forza Italia lanciata da Silvio Berlusconi: una UE politicamente forte, non debole come nella crisi ucraina, con una politica economica rifondata e rinnovata, la possibilità di sforare il tetto del 3 per cento e i vincoli del Fiscal Compact, e una Banca centrale che diventi un potente strumento di crescita in quanto prestatrice di ultima istanza capace di emettere eurobond." (A. M. Bernini) Anna Maria Bernini, vice presidente vicario di Forza Italia a palazzo Madama, si è subito impegnata a diffondere il messaggio di Berlusconi in vista delle elezioni europee. Non ci sono grandi elementi di novità rispetto agli ultimi mesi, ma confesso che l'emissione di Eurobond da parte della BCE non l'avevo ancora sentita. Già Tremonti, tra gli altri, aveva auspicato l'istituzione degli Eurobond come via per mutualizzare una parte del debito pubblico italiano (facendolo in sostanza pa

Scorie - Soluzioni che aggravano i problemi

"Una norma da eliminare è sicuramente quella contenuta nella riforma Fornero che innalza l'età pensionistica a 67 anni: una delle conseguenze è il blocco del turnover e dell'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro… è questa una delle principali cause dell'anomalo aumento della disoccupazione, soprattutto giovanile. Su questo punto bisogna intervenire piuttosto che inseguire inesistenti rigidità del mercato del lavoro." (C. Damiano) Cesare Damiano, già ministro del Lavoro nel secondo governo Prodi e attualmente presidente della commissione Lavoro della Camera dei deputati, ritiene che l'aumento della disoccupazione sia contrastabile abbassando l'età pensionistica (anche se lui parla di flessibilità). Al tempo stesso, ritiene "inesistenti" le rigidità del mercato del lavoro. Sul secondo punto l'opinione di Damiano si scontra con quella della quasi totalità dei datori di lavoro; io credo che sarebbe irrealistico (e anche ridicolo) considerar

Scorie - Ma quale credibilità? E' solo abbondanza di liquidità

"E i tassi di interesse stanno scendendo grazie alla credibilità del nuovo esecutivo. Parallelamente, il tasso di crescita sta salendo grazie alle nostre politiche. Questa è la variabile cruciale da considerare. Certo, abbiamo un debito enorme. E' stato così per decenni. Ma scenderà molto presto." (P. C. Padoan) Così ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Come sempre, un tecnocrate che diventa ministro e prova di scimmiottare i politici fa una figura ridicola, almeno a mio parere. La tendenza ad attribuire a se stessi i meriti delle cose positive e addebitare agli altri le responsabilità delle cose negative è piuttosto diffusa tra gli esseri umani, ma è particolarmente sviluppata in chi svolge attività politica a livello più o meno professionale. Secondo Padoan "i tassi di interesse stanno scendendo grazie alla credibilità del nuovo esecutivo". Peccato che stessero già scendendo prima che si insediasse il governo Renzi e, soprattutto, che l

Scorie - Il presidente renziano

"Quando si parla di necessità assoluta di ridurre il debito pubblico in Italia, non si dice abbastanza che lo si deve fare non perché ce l'ha chiesto l'Europa ma perché è un dovere verso i giovani. Quando diciamo che dobbiamo sbarazzarci di questo fardello pensiamo soprattutto a loro." (G. Napolitano) Intervistato da Fabio Fazio (che ha posto al presidente domande docili docili), Giorgio Napolitano si è improvvisato renziano e ha detto che il debito pubblico va ridotto "non perché ce l'ha chiesto l'Europa ma perché è un dovere verso i giovani". Se lo dice Renzi gli si può anche riconoscere il beneficio del dubbio, essendo presidente del Consiglio da meno di due mesi. Detto da un signore che, invece, è impegnato in politica a livello di parlamento, governo e presidenza della Repubblica da 60 anni, l'effetto è diverso. Al posto di Fazio avrei chiesto al presidente cosa abbia fatto lui per contrastare la crescita del debito pubblico in tutti quest

Scorie - Ciò che non si vede (o non si vuole vedere)

"Scandaloso. Ecco un'altra ragione per dire, ribadire e urlare che tutto questo accade perché c'è un'Europa che del lavoro e dei diritti se ne frega. E il governo dove sta mentre le aziende delocalizzano per convenienza e i lavoratori sono buttati per strada con stipendi decurtati? Questa è Europa o Africa profonda? Troppo comodo chiudere tutto per trasferirsi in Serbia dove potranno pagare stipendi da 400 euro al mese. Qui il costo del lavoro c'entra ben poco e se si va avanti così a breve si dovrà fare fronte a un grave e  diffuso disagio sociale. Il tutto con il beneplacito dell'Europa e del Governo Renzi, che più che al lavoro pensa a non disturbare i grandi manovratori che l'hanno portato a Palazzo Chigi." (F. Cecchetti) Così il Vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) ha commentato la decisione di una società di chiudere il call center di Milano, nel quale lavorano 200 persone, per trasferire tutto i

Scorie - Risparmio e inflazione

"Tuttavia, gli economisti della BCE prevedono che l'inflazione rimarrà al di sotto dell'obiettivo per almeno altri tre anni. E tenendo conto che le misure ufficiali dell'inflazione sovrastimano il reale incremento dei prezzi, allora il messaggio è che l'Eurozona corre seri rischi di precipitare nella deflazione, nel prossimo futuro… Non si può non pensare che la BCE sia condizionata dalle critiche di Paesi come la Germania, dove la gente non vede di buon occhio tassi di interesse a livelli bassissimi perché sostiene che danneggiano i risparmiatori. Ma è una critica che dal punto di vista economico non ha alcun senso: la causa del basso livello dei tassi in tutto il mondo è proprio il fatto che la gente decide di mettere da parte i soldi invece di investirli." (J. Fels) Joachim Fels è economista di punta a Morgan Stanley e appartiene alla folta schiera di coloro che ritengono necessario un approccio più "aggressivo" da parte della BCE. Volendo esser

Scorie - Sul non aumento delle tasse

"La buona teoria economica ci insegna che quando un paese deve misurarsi con una disoccupazione al 13%, un'emigrazione giovanile di massa, una distribuzione del reddito drammaticamente ineguale, è il governo a doversi fare carico dello stimolo. E' una situazione che solo la spesa pubblica può far ripartire. I tagli alla spesa si fanno quando le cose vanno bene, nella parte alta del ciclo economico, non quando il paese è in ginocchio… Il pareggio si ottiene se all'aumento delle uscite corrisponde un pari aumento delle entrate. Non si tratta di aumentare le tasse, ma di introdurre una patrimoniale sui patrimoni posseduti dall'1% più ricco della popolazione, con progressivo e graduale sgravio del prelievo sui patrimoni e redditi minori." (F. Sdogati) Fabio Sdogati è professore ordinario di economia internazionale al Politecnico di Milano. Da quanto scrive appare evidente che lui identifichi quella keynesiana con "la buona teoria economica". Di certo s

Scorie - Il comunicatore (imbonitore)

"Mettere 80 euro mensili nelle tasche degli italiani che guadagnano meno di 25.000 euro all'anno è un fatto di giustizia sociale, ma anche uno straordinario modo per restituire fiducia." (M. Renzi) In uno dei suoi ormai sempre più frequenti e torrenziali interventi verbali, Matteo Renzi ha detto anche questa. Potrei mettermi a discutere sull'idea di giustizia sociale che ha Renzi (quella che accomuna poi tutti i fautori della tassazione progressiva), ma mi limito ad affermare che secondo me l'unica giustizia sociale consiste nel lasciare a ognuno ciò che è di sua proprietà, affinché ne disponga come meglio crede, col solo limite di non violare la proprietà altrui. Non mi interessa neppure più di tanto disquisire sul fatto che quegli 80 euro al mese restituiscano fiducia oppure no a chi guadagna meno di 25.000 euro. Ragionevolmente per qualcuno sarà così, per altri no, perché, grazie a Dio, non siamo tutti uguali e la stessa circostanza è vissuta soggettivamente

Scorie - Strana idea di concorrenza

"E' importante sottolineare che la separazione tra politica monetaria centralizzata e fiscalità delegata ai singoli partner dell'Unione crea differenziali non trascurabili sui livelli di competitività, a causa dell'incidenza della pressione fiscale sia diretta che indiretta sulle imprese e sulle famiglie, con l'effetto di ridurne i consumi e aumentare la deflazione; ma, soprattutto, inficiando il principio di libera concorrenza che è alla base della costruzione europea." (G. Di Taranto) Giuseppe Di Taranto insegna alla LUISS ed è un convinto sostenitore dell'utilizzo delle politiche monetarie e fiscali per governare l'economia. Uno dei tanti keynesiani con cattedra che insegnano nelle università italiane (e non solo). In vista del semestre italiano di presidenza europea, Di Taranto avanza alcune proposte che, a suo parere, il governo dovrebbe fare ai partner. In buona sostanza, bisognerebbe modificare i Trattati per introdurre la mutualizzazione dei

Scorie - Fobie keynesiane

"E' evidente che la Bce deve intervenire. Le aspettative di inflazione stanno sfuggendo di mano e la domanda di attività in euro che viene dall'estero non può che essere soddisfatta attraverso la creazione di nuova liquidità, oppure finirà per rafforzare ancora l'euro… Jens Weidmann, il capo della Bundesbank, ha offerto il 21 febbraio un'interpretazione riduzionista della situazione, definendo la politica monetaria attuale già accomodante." (C. Bastasin) Sono in molti, e da diversi mesi, a ritenere necessari ulteriori provvedimenti di politica monetaria espansiva da parte dellaBCE. Carlo Bastasin è tra costoro, come più o meno tutti coloro che leggono con lenti mainstream ciò che accade nell'economia dell'Area euro. A essere invocati sono per lo più interventi non convenzionali, considerando il fatto che il tasso di rifinanziamento è già stato abbassato fino allo 0.25 per cento. Si tratterebbe, in buona sostanza, di interrompere la sterilizzazione de

Scorie - Si tagli, purché non si tagli davvero

"Ritengo ci sia una grossissima questione: il passaggio da tagli che abbiamo conosciuto assolutamente immotivati a tagli mirati in base a un nuovo ordine di priorità." (G. Napolitano) Il presidente della Repubblica Napolitano torna abbastanza di frequente sul tema dei tagli di spesa, solitamente per sostenere che non bisogna fare tagli lineari, a maggior ragione se riguardano l'interlocutore di turno. E così, se parla agli attori o ai registi si dice contrario ai tagli alle spese per finanziare film che nessuno vede; se parla agli insegnanti sostiene aumenti di spesa per l'istruzione, e così via. Ovviamente qualcosa da tagliare c'è sempre, ma si tratta sempre di qualcos'altro. Questa volta ha parlato di tagli "assolutamente immotivati", e si tratterebbe di quelli fatti negli ultimi anni. Posto che i tagli in questione non hanno neppure scalfito il moloch della spesa pubblica italiana, il problema a mio parere è duplice. In primo luogo, quando la sp

Scorie - Ma lo sa quello che dice?

"Non possiamo, senza una insopportabile contraddizione, offrire servizi di lusso ai turisti affluenti e poi trattare in modo a volte inaccettabile i migranti che giungono in Italia dalle parti meno fortunate del mondo, spesso in condizioni disperate." (L. Boldrini) Il presidente della Camera, Laura Boldrini, non perde mai occasione per fare affermazioni che sono tanto politicamente ultracorrette quanto prive di qualsivoglia contenuto logico. Questa volta sostiene che c'è una "insopportabile contraddizione" tra offrire servizi di lusso ai turisti e il trattamento riservato alle migliaia di migranti che arrivano in Italia ogni anno. Mi chiedo se questa signora si renda conto delle assurdità che lascia uscire dalla propria bocca. I servizi che vengono offerti ai turisti non sono frutto di beneficenza da parte degli operatori turistici, bensì di specifici contratti nei quali, a fronte dei servizi in questione, gli avventori pagano la somma di denaro pattuita. Chi

Scorie - Quale fortuna?

"L'Italia è fortunata ad avere un uomo di Stato così forte, che aiuta il Paese in momenti difficili." (B. Obama) In visita a Roma nei giorni scorsi, Barack Obama ha incontrato, dopo il Papa, il presidente della Repubblica. Ed è riferendosi a Napolitano che Obama ha pronunciato le parole che ho riportato. Capisco che qualcosa dovesse dire e che una frase di circostanza non deve necessariamente corrispondere a ciò che si pensa, né alla verità. Credo sarebbe bene, peraltro, non farsi prendere la mano, soprattutto se si volesse tenere in considerazione che non tutti gli interlocutori sono incapaci di intendere e di volere. Dubito che siano molti gli italiani che, attraversando momenti difficili (e questo è capitato a un buon numero di essi negli ultimi anni), abbiano tratto un giovamento significativo dalla presenza di Napolitano al Quirinale. Pare che la popolarità di Obama sia in caduta libera tra gli statunitensi. Se anche a loro racconta baggianate del genere non c'