Post

Visualizzazione dei post da dicembre, 2024

Scorie - Il (non) coraggio delle proprie idee

Capita ormai abbastanza di frequente che chi esprime un parere anche solo vagamente non politicamente corretto sia poi pressato per rimangiarsi quanto detto. In caso contrario sarebbe ostracizzato dai sacerdoti del politicamente corretto. Ovviamente tutto questo riguarda soprattutto personaggi più o meno famosi o esponenti politici, non necessariamente di primo piano. Una delle cose che non si possono fare, in Italia, è esprimere una critica, ancorché pacata, a tutto quello che fa e dice il presidente della Repubblica, a maggior ragione se questi, come quasi sempre, proviene da un'esperienza politica di centrosinistra. Il tutto ovviamente vale anche nel caso del presidente in carica. E' capitato quindi che una deputata di FdI, Ylenja Lucaselli (di cui ignoravo l'esistenza fino ad aver letto la notizia che la riguarda e che sto commentando), abbia criticato Sergio Mattarella durante una trasmissione televisiva, sostenendo che il presidente della Repubblica " utilizza mo...

Scorie - Che divertente vedere schiumare i sacerdoti woke

Tra i motivi della schiacciante vittoria di Donald Trump alle recenti elezioni presidenziali americane ve ne sono alcuni riconducibili all'economia, per esempio il fatto che il potere d'acquisto perso con le politiche inflazionistiche dell'amministrazione Biden non sia stato mai riacquistato da una parte di popolazione che non guarda ai dati macro citati dai democratici e dagli economisti loro simpatizzanti (che peraltro fanno finta di non vedere l'esplosione del debito federale), bensì al proprio portafoglio. Tuttavia vi sono anche motivi che non c'entrano con l'economia, per esempio una sovrarappresentazione da parte dei democratici di fenomeni sociali che riguardano minoranze e una loro certa tendenza a ostracizzare tutti coloro che, mi si permetta la semplificazione, non sono orgogliosi per l'omosessualità o i cambi di genere altrui. E non perché omofobi, bensì semplicemente perché ritengono che siano questioni che riguardano i singoli individui e perché...

Scorie - Negano l'evidenza come dischi rotti

I rappresentanti delle case automobilistiche suonano una musica scadente e per di più ripetitiva come se fossero dischi rotti. Dopo aver speso miliardi in malinvestimenti guidati non da ciò che credevano avrebbe chiesto il mercato, bensì assecondando scondinzolanti i Timmermans di questo mondo e le loro nefaste ideologie green nella errata convinzione che la domanda si sarebbe poi adeguata, magari grazie a incentivi, adesso devono prendere atto che i conti non tornano. In parte perché una fetta di mercato non si rassegna a guidare elettrodomestici con le ruote; in parte perché tali elettrodomestici, oltre a essere a tutt'oggi inferiori alle vetture a combustione interna (si pensi solo al tempo necessario per una ricarica e alla sostanziale necessità di disporre di un garage privato), hanno anche prezzi inaccessibili a molti consumatori.  Questi signori hanno anche dovuto constatare un fatto da Economics 101: l'incentivo pagato da tasse non può essere esteso a un mercato di mass...

Scorie - ESG, fu vera gloria?

Per anni ci è stato detto che gli investimenti ESG consentivano di ottenere rendimenti migliori al tempo stesso facendo bene all'ambiente e alla società (qualunque cosa volesse dire, e generalmente era qualcosa di socialisteggiante). Era però spesso sottaciuto che la grande domanda, in eccesso all'offerta, era una delle cause di tali performance. E l'aumento della domanda era a sua volta condizionato dall'evoluzione e stratificazione della legislazione in materia. Per di più, uno dei cavalli di battaglia dei sostenitori degli investimenti ESG era l'assunto che le aziende più zelanti nel perseguimento di tali obiettivi fossero anche più redditizie delle altre. Ma questa era una correlazione e non era affatto scontato che vi fosse un rapporto causale in tal senso. Infatti, perseguire obiettivi ESG comporta non di rado (soprattutto per la componente ambientale) investimenti cospicui, che solo aziende ben redditizie possono permettersi di sostenere. Quindi non si può es...

Scorie - Questo è vero fascismo

Il dirigismo pare non sia mai abbastanza a sud delle Alpi. Quindi i Fratelli d'Italia Silvio Giovine, Galeazzo Bignami e Walter Rizzetto hanno avuto l'idea di presentare una proposta di legge per istituire l'obbligo di almeno sei giorni di saracinesca chiusa per i negozi a Capodanno, Pasqua, il Primo Maggio, Ferragosto, Natale, Santo Stefano. Con multe fino a 12mila euro per chi trasgredisce e, nei casi più gravi e di recidiva, la sanzione accessoriala della chiusura dell'esercizio commerciale da uno a dieci giorni. Afferma Giovine: " E' un provvedimento che riteniamo innanzitutto di buon senso con cui intendiamo superare quanto previsto dal decreto Salva-Italia del Governo Monti che di fatto aveva sottratto a Regioni e Comuni la facoltà di regolamentare le aperture festive. La ratio è quella di incidere soprattutto sulla qualità della vita dei lavoratori. Pensiamo a migliaia di impiegati in un settore strategico della nostra economia, com'è quello del comm...

Scorie - Editori a caccia di soldi dei pagatori di tasse

La Federazione Italiana Editori di Giornali (FIEG) ha rivolto un appello ai parlamentari affinché correggano la legge di bilancio, ovviamente chiedendo soldi, altrettanto ovviamente in nome della " effittività dell'art. 21 della Costituzione ", oltre che dell'immancabile pluralismo dell'informazione. Gli editori lo fanno dopo aver rilevato che " nella legge di Bilancio si stanziano a sostegno del cinema e degli spettacoli dal vivo (musica, danza, teatro e circhi) 1 miliardo e 60 milioni di euro per il 2025; gli oneri stimati a carico dello Stato per il Superbonus 110% sono pari a 123 miliardi di euro ." Inoltre " interventi di sostegno al settore sono stati promossi e finanziati dai precedenti Governi nella scorsa legislatura ". Gli editori, quindi, " esprimono sconcerto per la decisione dei partiti della maggioranza di Governo di abbandonare nalle Legge di Bilancio per il 2025 il settore dell'informazione professionale e di qualità ....

Scorie - L'importanza di chiamarsi Ernesto (Maria)

Ernesto Maria Ruffini si è dimesso da direttore dell'Agenzia delle Entrate, abbastanza in dissenso con il governo (e con velleità, secondo alcuni, di trovare uno spazio di federatore a sinistra), come emerge da un'intervista rilasciata al Corriere della Sera. Ruffini sottolinea che non gli era " mai capitato di vedere pubblici funzionari essere additati come estorsori di un pizzo di Stato. Oppure di sentir dire che l'Agenzia delle Entrate tiene in ostaggio le famiglie, come fosse un sequestratore ." In effetti non lo avevano certamente detto esponenti di primo piano dei precedenti governi in carica mentre lui era a dirigere le Entrate. Quelle sono affermazioni solitamente pronunciate da chi avversa la tassazione come violazione del diritto di proprietà, e si tratta di persone che, altrettanto solitamente, non governano. Vestendo i panni del civil servant indignato, Ruffini aggiunge che " se il Fisco in sé è demonizzato, si colpisce il cuore dello Stato, tanto...

Scorie - Anche il social quantitetive easing sarebbe inflattivo

Secondo Leonardo Becchetti e Guido Cozzi, l'introduzione dell'euro digitale potrebbe favorirne l'utilizzo per fornire un reddito di base alle persone bisognose, a maggior ragione se perderanno il lavoro o avranno impieghi parziali e poco retribuiti a causa degli sviluppi dell'intelligenza arficiciale. " In questa economia profondamente mutata diventa essenziale un reddito di base fornito a chi è nel bisogno e destinato a sostenere le spese in beni essenziali, la formazione e l'assistenza sanitaria inclusa la non autosufficienza per sé e i propri familiari. Un reddito siffatto, gestito in modo efficiente non è affatto un disincentivo per i beneficiari a rendersi utili per sé stessi e per la società, ma il fondamento indispensabile che rende possibile il loro investimento in capitale umano (salute ed istruzione). " A prescindere da cosa uno pensi del welfare state in generale, è del tutto soggettivo indidivuare l'equilibrio tra incenviti e disincentivi. ...

Scorie - Sperando che sia l'orgoglio

Quando una persona dice una cosa errata ed è poi messa di fronte all'evidenza dell'errore, sarebbe decoroso che ammettesse l'errore. Invece spesso quella stessa persona persevera nel sostenere quanto affermato in precedenza, negando l'evidenza. Una tendenza particolarmente accentuata in politica. Forse è l'orgoglio che, per usare le parole del personaggio Marsellus Wallace in Pulp Fiction " ti blocca il cervello e te lo mette nel culo ". Aggiungendo poi che " l'orgoglio fa solo male ".  Un giudizio probabilmente eccessivo, ma di certo qualche problema, per esempio con la realtà, un eccesso di orgoglio può generarlo.  Fatto sta che Matteo Salvini, che commentò a caldo il lancio di un'offerta pubblica di scambio da parte di Unicredit su Banco BPM dicendosi contrario per via della non italianità dell'offerente, ha reiterato la stessa affermazione, nonostante faccia a pugni con la realtà. Detto che Salvini aveva meno di due mesi prima gio...

Scorie - Il pasto non gratis della moneta fiscale

Non è la prima volta che mi capita di commentare le idee dei fautori della moneta fiscale, che parrebbe essere una sorta di bacchetta magica per innestare il moto economico perpetuo. Sul Sole 24Ore, Stefano Sylos Labini prende le difese del superbonus, auspicando che siano riallargate le maglie della circolazione dei crediti fiscali da esso derivanti. Secondo Sylos Labini, " il superbonus era soltanto un incentivo su cui naturalmente si poteva discutere per modularlo e differenziarlo in funzione delle aree residenziali: nelle periferie, nelle zone alluvionate e nelle aree dell'Italia centrale distrutte dai terremoti doveva essere più alto. Aver offerto un incentivo al 110% in modo indifferenziato è stato un errore e ha tolto lo stimolo a negoziare sui contratti di ristrutturazione per abbassarne i costi. Ma lo strumento dei crediti fiscali trasferibili alla base del superbonus e di altri bonus è stato fondamentale per dare una spinta non solo all'edilizia ma anche a tutte ...

Scorie - Armonizzare e ridurre la spesa, non le entrate

Ci sono cose che Antonio Patuelli, presidente dell'ABI e già parlamentare liberale nella Prima repubblica, ripete in ogni intervento pubblico. Per esempio che servirebbero norme europee per regolamentare banche e mercati finanziari, da raccogliere in un testo unico. A questo in tempi più recenti ha affiancato l'idea di avere anche una fiscalità livellata, perché " sono anacronistiche e pericolose le differenze fiscali fra stati membri della Ue ed ancor più dell'area Euro e dell'Unione bancaria, perché non garantiscono l'uguaglianza dei punti di partenza per le imprese e per la raccolta e l'allocazione del risparmio nella competizione del mercato unico dove il rischio di liquidità è rilevante." Il tutto perché i Paesi meno indebitati "necessitano di minore pressione fiscale ed attirano investimenti e giovani culturalmente qualificati ." Come ho osservato già diverse volte, tutto lascia supporre che l'armonizzazione avverrebbe verso l'a...

Scorie - Per un nuovo paradigma basterebbe riconsiderare Mises

In un articolo in cui presenta un suo libro "Per una nuova economia", appena pubblicato, Elena Beccalli, Rettore dell'Università Cattolica di Milano, sostiene che in economia " bisogna smettere di confondere i mezzi con i fini ". Beccalli parte da una critica del modello neoclassico: " Tradizionalmente, in ambito economico e finanziario la riflessone teorica utilizza una concezione neoclassica di carattere utilitaristico: le scelte economiche migliori sono quelle che ottimizzano l'utilità del singolo, considerato come soggetto isolato, razionale e unicamente motivato dalla massimizzazione della propria soddisfazione individuale. Di regola la dimensione etica è data per implicita, non se ne parla, anche se la concezione neoclassica non è moralmente neutra. La pandemia, e già prima la crisi finanziaria globale, ha tuttavia messo in luce i molti limiti di questa impostazione, che per la verità ha sollecitato ampia riflessione scientifica ." Aggiunge p...

Scorie - (In)opportunità di business

Quando si parla di transizione green, chissà perché i sostenitori indicano grandi opportunità di business, al tempo stesso invocando incentivi (generalmente) miliardari da parte dei governi, ossia dei pagatori di tasse. Enrico Giovannini, direttore scientifico dell'Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASVIS), critica la legge di bilancio in corso di predisposizione, perché " fa riferimento al 2025-2027, quindi al post Pnrr, ma non finanzia interventi per l'attuazione di regolamenti e direttive europee già approvate (case green, industry net-zero, rigenerazione della natura) che sono opportunità di business e di creazione di occupazione ." A me pare che ci sia qualcosa che non funziona in quanto sostenuto da Giovannini. Delle due l'una, infatti: o le opportunità di business sono reali, e allora non c'è bisogno di finanziamenti pubblici o sussidi, perché la prospettiva di realizzare profitti attira di per sé investimenti privati; oppure le opportunità ...

Scorie - Tasse e diritti sociali

Intervenendo a un convegno su "Etica e Fisco", il direttore dell'agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, richiamando la Costituzione, ha detto che " l'imposizione è un mezzo per realizzare i diritti sociali ".  Il che è anche banale, ma dovrebbe portare a interrogarsi sui cosiddetti diritti sociali. Che, in buona sostanza, sono diritti stabiliti per via legislativa. Siccome sempre per via legislativa sono stabilite le forme di tassazione, non è difficile realizzare la popolarità del principio della imposizione fiscale progressiva.  Dalla combinazione sorge la possibilità di far proliferare i diritti, che assicurano voti, usando il randello fiscale su una minoranza. E infatti tutto l'apparato della spesa cosiddetta sociale in Italia è finanziato dalle tasse di meno di un pagatore di tasse su dieci.  Si dice sia così per via dell'evasione fiscale (lo fa anche Ruffini, ovviamente), che se tutti pagassero ci sarebbe un calo delle aliquote, quindi t...

Scorie - Le scelte (pat)etiche di Stellantis

Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, si è dimesso. Qualcuno potrebbe dire: era ora, anche se suppongo abbia agito in questi anni secondo le linee guida dategli dagli azionisti di controllo. Dopo aver clamorosamente toppato sul mercato statunitense e aver provocato le proteste dei dealers locali che non ne potevano più di doversi imbottire di veicoli elettrici che restavano invenduti nei loro piazzali, Stellantis sta riconsiderando (e non è l'unica casa a farlo) la strategia del passaggio integrale all'elettrificazione. L'idea stessa di ritirare dal mercato i modelli più venduti, che negli Stati Uniti sono pick-up a benzina, preferibilmente con motori V8, era stata un autogol. Vero è che la legislazione sulle emissioni, inasprita dall'amministrazione Biden, rendeva quasi obbligatoria l'estinzione dei motori V8, dato che è sostanzialmente impossibile rispettare i limiti di emissioni imposti per legge, quindi continuare a offrire al mercato ciò che i ...