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Visualizzazione dei post da settembre, 2024

Scorie - Efficienza di mercato, un problema insidioso (per gli ecotalebani)

Mi è capitato spesso di osservare che l'elettrificazione del parco auto a tappe forzate potrebbe effettivamente portare a una riduzione delle emissioni di sostanze climalteranti per via di un effetto collaterale, ossia il ritorno dell'automobile da bene per un mercato di massa a un bene di lusso. Evenutalità che non sembra preoccupare gli ecotalebani i quali, al contrario, manifestano preoccupazione in quei casi in cui il mercato rende più accessibili beni che finiscono per incrementare le emissioni. Per esempio le crociere. David Flicking nota che le moderne enormi navi da crociera sono molto più efficienti di quelle costruite fino a una decina di anni fa. Quindi le emissioni per passeggero sono diminuite di circa un terzo. Lo stesso dicasi per le navi porta container. Ma le emissioni complessive sono invece aumentate di circa un terzo, perché la maggiore efficienza h aportato anche una riduzione dei prezzi. Conclude (amaramente) Fickling: " L'industria dell'aviaz

Scorie - Il problema non è solo la ricarica (non) veloce

David Fickling, un membro della pattuglia ecotalebana di Bloomberg, commenta sconsolato le ultime notizie dal mondo delle auto elettriche, tra domanda in calo e case produttrici che stanno sanguinosamente rivedendo le proprie (avventate) velleità degli anni scorsi in merito alla elettrificazione totale del loro catalogo entro la fine del decennio. Fickling ritiene che con un mix di aiuti statali e altri servizi si possa risolvere uno dei problemi, ossia i grandi investimenti e gli scarsi ricavi associati alle stazioni di ricarica. E qui fa subito un paragone con la diffusione delle stazioni di servizio nei primi decenni di diffusione delle automobili. Siccome la sola vendita di carburanti non è mai stato un business redditizio, è stato storicamente accompagnato da altri servizi, oltre che sovvenzionato dalle compagnie petrolifere. E qui c'è una grande differenza: se paga lo Stato, i soldi arrivano dalle tasse; se pagano le compagnie, i soldi arrivano dai loro azionisti o finanziato

Scorie - Come (non) combattere l'inflazione dei beni alimentari

Per coloro i quali ritengono che i soldi degli altri siano una fonte pressoché inesauribile dalla quale attingere ogni volta che una buona causa (buona a loro giudizio, ovviamente, anche se la presentano come una causa oggettivamente buona) lo giustifichi, l'intervento dello Stato per rendere gratuito qualche bene o servizio rappresenta sempre la soluzione ideale. Capita così di leggere che per abbassare i prezzi dei generi alimentari la soluzione sia rendere ovunque i pasti delle mense scolastiche gratuiti per tutti gli alunni, a prescindere dal reddito delle famiglie. Lo fa, per esempio, Kathrin Edwards in un articolo in cui parte ricordando che una delle principali preoccupazioni delle famiglie americane è la crescita dei prezzi dei generi alimentari, che negli ultimi quattro anni è stata di 20 punti percentuali. Il che rappresenta una crescita superiore alla media dei prezzi al consumo, oltre a una non trascurabile erosione del potere d'acquisto. E allora cosa fare? Di cert

Scorie - Una (allucinante) lode alla Fed

Mi capita di tanto in tanto di imbattermi in difese a spada tratta dell'operato della Federal Reserve. Non da parte di chi lavora alla Fed, cosa che è quasi inevitabile, bensì da parte di opinionisti ed esperti vari. Per esempio, su Bloomberg, Nia Kaissar sostiene che negli ultimi 30 anni la Fed abbia fatto un lavoro splendido, perché è stato " un periodo di prezzi stabili e bassa disoccupazione, interrotto solo tre volte da forze largamente fuori dal controllo della banca centrale, ossia la doppia mania speculativa riguardanti gli immobili e le azioni legate a internet, oltre alla pandemia. Ogni volta, la Fed è intervenuta risolutamente e sotto una raffica di critiche per sconfiggere una spirale deflattiva e dare sostegno al mercato del lavoro. " Ora, passi pure per la pandemia, che effettivamente non poteva essere prevista dalla Fed, né poteva dipendere dal suo precedente operato. Ma che dire della bolla delle dot-com e di quella, successiva, degli immobili? La prima si

Scorie - La disaffezione verso i vaccini era prevedibile

A poche settimane dall'avvio della campagna vaccinale, gli esperti segnalano, anche sulla base dei numeri del 2023, una sorta di "disaffezione" degli italiani, non solo per il vaccino contro il Covid, ma anche per quello contro l'influenza stagionale. L'anno scorso si sono vaccinati contro l'influenza il 18,9% delgi italiani (53,5% tra gli over 65, contro il 75% di target dell'Organizzazione Mondiale della Sanità). Contro il Covid si sono vaccinati il 3,75% degli italiani (10% considerando solo gli over 60). Secondo il Direttore della prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia, il cittadino " essere informato e messo in condizioni di poter decidere con consapevolezza con il supporto, indispensabile della scienza e dei suoi attori, a partire dai medici. Chi ha responsabilità deve dire precisamente ed in maniera diretta agli italiani se questo strumento è davvero strategico. Nessuno può tirarsi indietro ." Non sono un medico, men che me

Scorie - Acoltando Stiglitz si passerà da Volkswagen a Volksgeld

In un'intervista a margine del Forum ambrosetti di Cernobbio, Joseph Stiglitz ha sostenuto, tra le altre cose, che l'Unione europea dovrebbe accelerare sulla transizione verde, e che non deve avere ripensamenti sulle auto elettriche. Al contrario, secondo Stiglitz in europa è stato perso tempo, cosa di cui ha tratto vantaggio la Cina, che è molto più avanti sullo sviluppo delle auto elettriche. Come sempre, Stiglitz non perde occasione per dire cose che cozzano con la realtà, oltre che con il buon senso. Posto che in Europa (come peraltro nel resto del mondo) non si risolverebbe il problema delle emissioni climalteranti elettrificando completamente il parco auto, ci sono alcune circostanze che, evidentemente, non sono presen in considerazione da uno dei tanti premi Nobel che discettano su tutto. In primo luogo, la Cina è avanti, ma ancora oggi produce elettricità mediante centrali a carbone senza troppo vergognarsene. In secondo luogo, la Cina dispone, sia sul proprio territori

Scorie - Quale futuro per la competitività europea?

Ho letto la prefazione di Mario Draghi al report sulla competitività che la Commissione europea gli ha chiesto di predisporre. I primi resoconti giornalistici che ho scorso si concentrano principalmente sulla produzione e relativo finanziamento con debito comune di beni pubblici europei, anche a supporto del recupero di competitività. Elemento che è ovviamente presente e che ha fin da subito riacceso la classica contrapposizione tra Paesi molto indebitati e intossicati dalla spesa pubblica (a sud delle Alpi ne sappiamo qualcosa), favorevoli all'emissione di debito comune, e Paesi meni indebitati, indisponibili a mettere le tasse dei propri cittadini al servizio di questo debito comune. Draghi delinea una strategia che prevede maggiore coordinamento e azioni comuni a livello comunitario, e non poteva essere altrimenti. Un po' perché quello è il suo punto di vista, e un po' perché il committente del report è la Commissione europea. Tutto parte dalla perdita di competitività r

Scorie - Necessità ineludibili

Intervenendo al Forum The European House Ambrosetti a Cernobbio, il presidente della Repubblica ha sostenuto che abbattere il debito pubblico è una " necessità ineludibile ". Fin qui siamo a un'affermazione che concorrebbe per il podio di un eventuale premio La Palice. Dopodiché Mattarella ha detto che l'Italia è un debitore onorabile, e che " Germania e Francia hanno un debito doppio ma l'Italia paga interessi come i due Paesi ". Il fatto è che il debito è sempre grande in funzione del reddito che il debitore produce per onorarlo. Quello della Germania è il doppio di quello italiano; quello della Francia è circa il 38% in più. Peraltro sono io stesso convinto, da anni, che la finanza pubblica francese, in progressivo deterioramento ben prima della pandemia, non giustifichi uno spread di rendimento che a oggi, dopo l'incremento degli ultimi mesi, è ancora la metà di quello italiano. Ma tant'è. Mattarella sposa, poi, la posizione per cui il mercat

Scorie - Brutta e senz'anima?

Secondo Elly Schlein, intervenuta al Forum Ambrosetti di Cernobbio, il governo si appresta a varare una manovra " senz'anima ". Generalmente questo equivale a lamentarsi del fatto che non si spenderebbe abbastanza per sanità, scuola e le solite voci "sociali".  Posto che la spesa pubblica continua ad aumentare, non solo per via degli interessi sul debito, e posto anche che il bilancio ha urgente bisogno di una riduzione di deficit (e non solo in ossequio alle norme comunitarie), la segretaria del PD ha, a mio parere, fornito l'ennesima dimostrazione che, anche a sud delle Alpi, chi va a votare si trova a scegliere tra il male e il peggio. La manovra non ha bisogno di avere un'anima, ma dovrebbe cercare di ridurre lo sbilancio tra entrate e uscite. Se poi lo facesse riducendo strutturalmente le uscite più che le entrate invece di puntare su aumenti di queste ultime, sarebbe meglio. Almeno per tormentare un po' meno l'anima (e il portafoglio) dei p

Scorie - Lo spostamento (moltiplicato) di debito da privato a pubblico in Giappone

Da anni richard Koo ripete che il settore privato in Giappone continua a risparmiare nonostante tassi di interesse a zero. Il tutto perché le imprese, dopo lo scoppio della bolla immobiliare a cavallo tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta (con i prezzi dei terreni scesi fino all'87% rispetto ai massimi) rese di fatto insolvente un gran numero di imprese. Ma in Giappone si cercò di non fare implodere il sistema. Così per lunghi anni le famiglie continuarono a risparmiare, mentre le imprese cercavano di smaltire l'eccesso di debito, e lo Stato aumentò la propria spesa in deficit, gonfiando via via il rapporto tra debito e Pil, che peraltro la Banca centrale contribuiva a monetizzare. Quello del settore privato era un surplus finanziario, ma non si trattava di risparmio reale, ancorché per Koo (e per buona parte degli economisti che partono da schemi keynesiani) non vi sia differenza.  Koo nota che ancora oggi, nonostante i problemi di bilancio delle imp

Scorie - Il (miracoloso) ripristino sovietico della natura

Il 18 agosto è entrato in vigore il regolamento Ue 2024/1991 che impone su scala comunitaria misure per fermare la perdita di verde urbano, recuperare e tutelare la biodiversità, nonché ripristinare gli habitat. I regolamenti Ue sono al primo posto nel grado di sovietizzazione comunitario, dato che si tratta di norme che non necessitano di recepimento a livello nazionale, a differenza delle direttive. Non mi interessa entrare nel merito dei singoli contenuti del regolamento in questione, che mira a ripristinare almeno il 20% delle zone terrestri e marine dell'Unione europea entro il 2030 e tutti gli ecosistemi entro il 2050. Ciò che mi interessa commentare è invece una delle caratteristiche di questi provvedimenti, che contengono una analisi di impatto ex ante. Il problema di fondo è che tale analisi è svolta dal legislatore stesso (lo stesso dicasi per casi simili su provvedimenti adottati dalle varie autorità comunitarie), quindi i pro superano sempre abbondantemente i contro. A

Scorie - Qual è il prezzo equo per un concerto? Non quello fissato da un ministero

La reunion degli Oasis, che nel 2025 terranno 14 concerti dopo 16 anni di bisticci tra i fratelli Gallagher, ha scatenato furenti polemiche sia per il dynamic pricing con cui sono stati venduti i biglietti sul mercato primario, sia sui prezzi del mercato secondario. La ministra della Cultura Lisa Nandy ha dichiarato che interverrà per far sì che i biglietti siano disponibili a " prezzi equi ", perché " è deprimente vedere i prezzi enormemente gonfiati che escludono i fan comuni dalla possibilità di godersi la loro band preferita dal vivo ". Posto che sarebbe preferibile che il governo non interferisse mai con la formazione dei prezzi, a maggior ragione non dovrebbe farlo quando si parla di concerti. Anche il più socialista dei socialisti credo dovrebbe provare vergogna nel trattare un concerto come fosse un farmaco salvavita. Il dynamic pricing determina il prezzo di vendita in base alla domanda, quindi se la domanda supera di molto l'offerta, il prezzo può aume

Scorie - La Liberazione dal debito non si fa con la spesa sociale

Prima di diventare banchiere e presidente dell'Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli è stato un politico liberale. Da tempo Patuelli, nei suoi interventi, sostiene la causa della riduzione del debito pubblico. Commentando la recente riduzione dei tassi di interesse di mercato e le imminenti riduzioni dei tassi ufficiali da parte delle banche centrali, Patuelli scrive: " Ora vi è la possibilità di innestare un circuito virtuoso nella finanza pubblica che abbia come obiettivo strategico la riduzione degli oneri anche prospettici del debito pubblico e la destinazione di maggiori risorse alla più qualificata spesa pubblica, continuando nella riduzione del costo del debito pubblico e puntando decisamente alla riduzione stessa del debito pubblico che è la vera, grossa palla al piede della Repubblica, dell'economia produttiva e di quella sociale in Italia. Insomma, la riduzione dei tassi d'interesse e la cospicua crescita in atto delle entrate dello Stato rappresen

Scorie - Come (non) sconfiggere l'inflazione

Nella scelta tra il male e il peggio che gli elettori statunitensi dovranno fare a inizio novembre, c'è un argomento sul quale entrambi i candidati alla presidenza intendono lavorare: ridurre l'inflazione dei prezzi al consumo. E, a conferma che la scelta è tra il male e il peggio, gli strumenti che intendono utilizzare sono controproducenti. Se Harris, dando seguito alla retorica della "greedflation" usata dall'amministrazione Biden, intende imporre limiti ai prezzi, Trump ha dichiarato: " Il mio primo giorno di ritorno nello Studio Ovale, firmerò un ordine esecutivo che ordina a ogni segretario di gabinetto e a ogni capo di agenzia di usare ogni strumento e autorità a loro disposizione per sconfiggere l'inflazione e abbassare rapidamente i prezzi al consumo ". Dubito che sarebbe meno controproducente, a maggior ragione in combinazione con altri propositi trumpiani, per esempio in materia di dazi, di politica monetaria e valutaria. Trump promette di