Scorie - Il fantasma del Bancor
Il Sole 24Ore ha pubblicato un testo inedito di Tommaso Padoa-Schioppa, contenuto nel volume «The Ghost of Bancor».
Già il titolo dovrebbe far venire alla mente il progetto di moneta globale a cui lavorò Keynes ai tempi di Bretton Woods. In effetti, come si vedrà, Padoa-Schioppa non fece altro che attualizzare quel progetto.
"I passi concreti descritti di seguito sono pensati per venire incontro a esigenze urgenti di miglioramento del sistema monetario internazionale, ma anche per essere compatibili con un'auspicabile prospettiva di lungo periodo. La prospettiva di lungo periodo è un sistema monetario internazionale basato su uno standard globale che agisca come ancoraggio definitivo. Lo standard sarebbe gestito da un'Autorità internazionale e determinerebbe l'ammontare di liquidità internazionale. Non verrebbe usato come «valuta locale» all'interno di Paesi e regioni, ma le valute locali sarebbero collegate a esso attraverso tassi di cambio determinati in parte dalla politica monetaria e in parte dal mercato."
In pratica l'ancoraggio definitivo sarebbe una moneta fiat gestita da un'Autorità Monetaria Internazionale.
"È creata un'Autorità Monetaria Internazionale (Ami), con la funzione di «policymaker di ultima istanza», per integrare gli organismi di cooperazione tradizionali quando essi non riescano a cooperare in maniera efficace. L'Ami ha uno status indipendente e poteri specifici nei campi della sorveglianza, della gestione della liquidità e delle riserve a livello internazionale, delle politiche dei tassi di cambio. L'Ami interagisce con il Fondo monetario internazionale (Fmi), la Banca dei regolamenti internazionali (Bri) e il G20."
Quindi una nuova entità tecnocratica da mettere a coordinamento di altri organi tecnocratici tutt'altro che sottodimensionati. Cosa lasciasse supporre a Padoa-Schioppa che i problemi di coordinamento sarebbero stati risolti in quel modo a me sfugge. Chi avrebbe coordinato l'organismo di coordinamento? Un despota?
"La sorveglianza è rafforzata onde promuovere e preservare relazioni internazionali aperte e ordinate, che favoriscano una crescita equilibrata e sostenibile. Mentre la generalità dei Paesi continuerà a essere soggetta alle procedure ordinarie dell'Fmi, per alcuni Paesi (o unioni regionali) di «rilevanza globale» verrà istituita una sorveglianza speciale sotto la guida dell'Ami e con il supporto del personale dell'Fmi. L'Ami emetterà – e, ove necessario, pubblicherà – raccomandazioni di policy e riferirà alle riunioni dell'Fmi, della Bri e del G20. Situazioni di squilibrio esterno rilevanti e prolungate saranno ritenute indicative della necessità di adottare misure di correzione."
Tutti gli organismi tecnocratici sono istituiti per favorire "una crescita equilibrata e sostenibile". Se ciò non si verifica, cosa lascia supporre che un nuovo organismo tecnocratico possa raggiungere l'obiettivo? Soprattutto, se quelli esistenti non riescono a raggiungere tale obiettivo, perché non proporre, quantomeno, la loro sostituzione invece che l'aggiunta di un altro baraccone? Qui credo emerga la tendenza di ogni burocrate a vedere nei fallimenti della burocrazia un motivo per aumentarne dimensioni e prerogative, dando per scontato che l'obiettivo è stato fallito per carenza di risorse o poteri.
"L'evoluzione della liquidità internazionale verrà monitorata per valutarne la compatibilità con condizioni monetarie globali ordinate e prevenire eccessi o carenze. Il lavoro tecnico e statistico, al pari delle analisi riguardanti la liquidità internazionale, saranno di competenza della Bri. Gli Special Drawing Rights (Sdr) verranno sviluppati quale embrione di uno standard globale. Si promuoverà il loro ruolo per aiutarli a svolgere le funzioni di riserva di valore (ad esempio, attività di riserva ed emissione di obbligazioni internazionali), di mezzo di scambio (ad esempio, regolamento di transazioni wholesale in ambito pubblico e privato) e di numéraire (ad esempio, pricing di materie prime scambiate a livello internazionale). L'Ami avrà titolo per determinare le condizioni di policy che i Paesi dovranno soddisfare onde investire parte delle loro riserve in Sdr di nuova emissione, con una garanzia di cambio prestata dall'Fmi."
Carenze o eccessi di liquidità dovrebbero già essere gestiti dalle banche centrali. Torniamo al punto di prima: cosa lascia supporre che questa Ami sarebbe in grado di raggiungere obiettivi per i quali altri organismi hanno (evidentemente) fallito?
Quanto al pricing di questo o quel bene, sono gli operatori a dover scegliere la moneta, non un organo burocratico.
"I tassi di cambio delle valute di «rilevanza globale» saranno sottoposti a una sorveglianza generale speciale. Sotto la guida dell'Ami verranno eseguite analisi, raccomandazioni e azioni per individuare, prevenire e correggere alterazioni importanti delle relazioni monetarie (ad esempio, incongruenze rispetto ai fondamentali economici, manipolazioni, prolungamenti indebiti di gravi squilibri, distorsioni di scambi e investimenti, conflitti di politica economica). L'Ami avrà facoltà di emettere consigli e raccomandare misure, quando necessario. In circostanze speciali, avrà facoltà di chiedere alla Bri di intervenire sul mercato dei cambi onde segnalare la necessità di correzioni. Quanto ai tassi di cambio di valute che non hanno «rilevanza globale», essi continueranno a essere soggetti alle attuali procedure di sorveglianza. Saranno incoraggiati regimi valutari regionali tra economie caratterizzate da una forte dipendenza reciproca."
Chi è in grado di stabilire quali siano le "incongruenze"? E, soprattutto, come fare a escludere che tali incongruenze non siano la conseguenza delle manipolazioni operate dalle banche centrali?
Tralascio il pezzo che Padoa-Schioppa riservava alla governance dell'Ami.
Mi resta un dubbio: una volta constatato anche il fallimento della pianificazione da parte dell'Ami, verrebbe invocato un coordinamento interplanetario?
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