Scorie - Merlini o colombe?

"Da un lato, i cosiddetti falchi osservano che la produzione in eccesso di liquidità non solo è inutile, ma è anche controproducente, perché rischia di minare in prospettiva le proprietà dell'asset sicuro, alimentando bolle. Dall'altro lato, le colombe imputano l'inefficacia dell'eccesso di liquidità alla sua reversibilità. Se invece la Bce creasse moneta in modo meno facilmente reversibile – finanziando deficit pubblici, o direttamente imprese e famiglie – l'incisività della sua azione aumenterebbe; è l'ipotesi dell'elicottero monetario. Le posizioni di falchi e colombe sono radicali: i primi anticipano scenari che – almeno finora, lo ricorda anche Visco – non hanno riscontri empirici; i secondi dimenticano che l'incognita dell'elicottero monetario non è economica, quando piuttosto nel riaprire il vaso di Pandora dell'uso fiscale della politica monetaria che il disegno delle banche centrali indipendenti ha opportunamente chiuso. In ornitologia, tra falchi e colombe ci sono i merlini; se si vuole la prudenza nella politica monetaria, si deve auspicare che Draghi e Visco continuino a navigare nel mezzo, come i merlini."
(D. Masciandaro)

Commentando le considerazioni finali pronunciate dal Governatore della Banca d'Italia lo scorso 31 maggio, Donato Masciandaro ha (come di consueto) speso parole di apprezzamento per Ignazio Visco e Mario Draghi, i quali sarebbero ingiustamente criticati da chi tiene posizioni radicali, siano essi falchi o colombe.

Nell'ornitologia monetaria, i falchi sono quelli che contrastano le politiche monetarie espansive, mentre per le colombe le politiche monetarie non sono mai abbastanza espansive. I primi mettono in evidenza gli effetti collaterali della formazione di bolle e i risultati deludenti, oltre che temporanei, sul Pil. I secondi sostengono che le bolle vanno prevenute con strumenti "macroprudenziali" (ossia altro dirigismo) e che, se i risultati sul Pil sono deludenti, significa che la politica monetaria non è sufficientemente espansiva. Ultimamente costoro caldeggiano esperimenti di monetizzazione irreversibile, o "helicopter money" che dir si voglia.

Senza stare a discutere sulla scelta di far passare per rapaci coloro che contrastano le politiche monetarie espansive e per portatori di bontà coloro che le caldeggiano, suppongo che chi, come il sottoscritto, condivide le posizioni della scuola austriaca, debba essere considerato un falco al cubo, dato che non solo mette in discussione la politica monetaria espansiva, bensì l'idea stessa di intervento monetario e, di conseguenza, l'esistenza della banca centrale.

Secondo Masciandaro i falchi anticipano scenari (bolle) "che – almeno finora, lo ricorda anche Visco – non hanno riscontri empirici". Avere migliaia di miliardi di euro di titoli di Stato a rendimenti negativi evidentemente non desta alcuna preoccupazione e non è considerato un riscontro empirico di una bolla in essere. Ma che dire, allora, di quella formatasi nel mercato immobiliare di diversi Paesi europei (Spagna e Irlanda in primis) negli anni precedenti il 2008? La politica monetaria non c'entra nulla?

Quanto alla critica della posizione delle colombe, Masciandaro sostiene che "l'incognita dell'elicottero monetario non è economica, quando piuttosto nel riaprire il vaso di Pandora dell'uso fiscale della politica monetaria che il disegno delle banche centrali indipendenti ha opportunamente chiuso".

A dire il vero il problema non consiste solo nella difficoltà a limitare l'uso della monetizzazione, che peraltro è difficilmente negabile. Anche dal punto di vista economico la monetizzazione non fa altro che redistribuire ricchezza reale e distorcere l'allocazione delle risorse. Non mi sembra un problema da poco.

Tutto sommato, considerando il loro operato, per essere merlini Visco e Draghi assomigliano tanto a due colombe.


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