Scorie - Indottrinamento civico
"Abbiamo lanciato questa iniziativa che in pochissime ore sta avendo un riscontro straordinario con migliaia di cittadini che firmano l'appello indirizzato al ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, per riportare l'educazione civica tra gli insegnamenti nelle scuole italiane… E' stato certamente un errore abrogare l'insegnamento della educazione civica. Occorre rimediare a quest'errore ripristinando l'insegnamento e rinnovandone i contenuti, considerato che nel mondo dell'interdipendenza è bene conoscere non soltanto la Costituzione e le leggi fondamentali nazionali, ma anche il diritto comunitario e il sistema dei diritti umani che sempre più vanno assumendo una funzione costituente, attraverso la creazione di nuovi istituti ed autorità."
(G. Pittella)
Gianni Pittella (PD), presidente del gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, vorrebbe la reintroduzione dell'insegnamento dell'educazione civica nelle scuole dell'obbligo, ritenendo che sia stato "un errore abrogare l'insegnamento della educazione civica".
Capisco che per chi vive di tasse altrui (a livello nazionale o comunitario poco importa) sia fondamentale poter contare su persone convinte che lo Stato e tutto l'apparato burocratico e legislativo che lo rappresenta siano cose buone e giuste, e che essere un buon cittadino significhi andare diligentemente a votare e attenersi poi scrupolosamente a ogni norma di legge emanata da chi rappresenta le cosiddette Istituzioni democratiche, pagando con gioia ogni balzello che costoro inventano, perché tutto è sempre finalizzato al "bene comune".
In sistemi scolastici monopolizzati dalla scuola statale, nei quali anche le scuole private devono di fatto attenersi ai programmi stabiliti dallo Stato (magari beneficiando di qualche tassa altrui pure loro), si può immaginare quale impostazione verrebbe data alle lezioni di educazione civica.
Ho abbastanza anni per far parte di quelle generazioni che le lezioni di educazione civica se le sono dovute ascoltare. Non so se sia perché ero già inclinato al libertarismo pur non sapendo, all'epoca, di che si trattasse, ma ricordo con un certo disgusto lo zelo che le insegnanti (peraltro, almeno nel mio caso, brave persone) mettevano nel raccontare a dei ragazzini inconsapevoli tante belle cose sul loro datore di lavoro.
Le lezioni di educazione civica sono indottrinamento allo stato puro, roba da Corea del nord. Già gli adulti sono martellati dall'equivalente dell'educazione civica fatta da organi di informazione (e anche questi spesso ricevono somme più o meno cospicue derivanti dalle tasse altrui, altrimenti chiuderebbero i battenti per carenza di lettori paganti). Ma almeno si presume che gli adulti siano in grado di avere un atteggiamento critico nei confronti di ciò che leggono o sentono.
I bambini li si lasci stare e ci si dedichi nei loro confronti all'insegnamento, non all'indottrinamento.
(G. Pittella)
Gianni Pittella (PD), presidente del gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, vorrebbe la reintroduzione dell'insegnamento dell'educazione civica nelle scuole dell'obbligo, ritenendo che sia stato "un errore abrogare l'insegnamento della educazione civica".
Capisco che per chi vive di tasse altrui (a livello nazionale o comunitario poco importa) sia fondamentale poter contare su persone convinte che lo Stato e tutto l'apparato burocratico e legislativo che lo rappresenta siano cose buone e giuste, e che essere un buon cittadino significhi andare diligentemente a votare e attenersi poi scrupolosamente a ogni norma di legge emanata da chi rappresenta le cosiddette Istituzioni democratiche, pagando con gioia ogni balzello che costoro inventano, perché tutto è sempre finalizzato al "bene comune".
In sistemi scolastici monopolizzati dalla scuola statale, nei quali anche le scuole private devono di fatto attenersi ai programmi stabiliti dallo Stato (magari beneficiando di qualche tassa altrui pure loro), si può immaginare quale impostazione verrebbe data alle lezioni di educazione civica.
Ho abbastanza anni per far parte di quelle generazioni che le lezioni di educazione civica se le sono dovute ascoltare. Non so se sia perché ero già inclinato al libertarismo pur non sapendo, all'epoca, di che si trattasse, ma ricordo con un certo disgusto lo zelo che le insegnanti (peraltro, almeno nel mio caso, brave persone) mettevano nel raccontare a dei ragazzini inconsapevoli tante belle cose sul loro datore di lavoro.
Le lezioni di educazione civica sono indottrinamento allo stato puro, roba da Corea del nord. Già gli adulti sono martellati dall'equivalente dell'educazione civica fatta da organi di informazione (e anche questi spesso ricevono somme più o meno cospicue derivanti dalle tasse altrui, altrimenti chiuderebbero i battenti per carenza di lettori paganti). Ma almeno si presume che gli adulti siano in grado di avere un atteggiamento critico nei confronti di ciò che leggono o sentono.
I bambini li si lasci stare e ci si dedichi nei loro confronti all'insegnamento, non all'indottrinamento.
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