Scorie - Straparlare di libero mercato
"Il Qe aveva chiari effetti sulla distribuzione della ricchezza che avrebbero dovuto essere compensati con misure fiscali. Tutti i partiti politici dovrebbero riconoscerlo. E dovrebbe farlo chiunque voglia che il libero mercato mantenga la sua legittimità."
(P. Marshall)
Paul Marshall gestisce, tramite un hedge fund, circa 22 miliardi di dollari. A suo parere il Qe ha avuto effetti redistributivi per lo più a favore delle banche, quindi è d'accordo con il neo capo dei laburisti inglesi, Jeremy Corbin, secondo il quale le banche centrali avrebbero dovuto accreditare i conti correnti dei cittadini.
Posto che anche chi gestisce hedge funds ha avuto un beneficio non indifferente dal Qe (basta che non si sia messo corto sui risky assets), Marshall afferma correttamente che il Qe ha affetti redistributivi. Il fatto è che non solo il Qe ha effetti redistributivi, bensì qualsiasi intervento monetario o fiscale.
La richiesta di Marshall di compensare con misure fiscali gli effetti redistributivi del Qe è tipico di chi ha un assetto mentale keynesian-socialista. Ogni intervento ne attira un altro, procedendo per stratificazioni successive. Anche quando si riconosce che un intervento ha effetti indesiderabili, non ci si limita a invocare un suo smantellamento, bensì si chiede un altro intervento che corregga quegli effetti indesiderabili. Apparentemente senza rendersi conto che il nuovo intervento ne richiederà altri ancora, fino al socialismo totale, come lucidamente sostenne Ludwig von Mises.
E la cosa peggiore è che, secondo Marshall, gli interventi fiscali per compensare gli effetti redistributivi del Qe dovrebbero essere invocati da "chiunque voglia che il libero mercato mantenga la sua legittimità". Se davvero interessa il libero mercato, l'unica cosa da chiedere allo Stato e alla banca centrale è di non intervenire. Tutto il resto non ha nulla a che fare con il libero mercato.
(P. Marshall)
Paul Marshall gestisce, tramite un hedge fund, circa 22 miliardi di dollari. A suo parere il Qe ha avuto effetti redistributivi per lo più a favore delle banche, quindi è d'accordo con il neo capo dei laburisti inglesi, Jeremy Corbin, secondo il quale le banche centrali avrebbero dovuto accreditare i conti correnti dei cittadini.
Posto che anche chi gestisce hedge funds ha avuto un beneficio non indifferente dal Qe (basta che non si sia messo corto sui risky assets), Marshall afferma correttamente che il Qe ha affetti redistributivi. Il fatto è che non solo il Qe ha effetti redistributivi, bensì qualsiasi intervento monetario o fiscale.
La richiesta di Marshall di compensare con misure fiscali gli effetti redistributivi del Qe è tipico di chi ha un assetto mentale keynesian-socialista. Ogni intervento ne attira un altro, procedendo per stratificazioni successive. Anche quando si riconosce che un intervento ha effetti indesiderabili, non ci si limita a invocare un suo smantellamento, bensì si chiede un altro intervento che corregga quegli effetti indesiderabili. Apparentemente senza rendersi conto che il nuovo intervento ne richiederà altri ancora, fino al socialismo totale, come lucidamente sostenne Ludwig von Mises.
E la cosa peggiore è che, secondo Marshall, gli interventi fiscali per compensare gli effetti redistributivi del Qe dovrebbero essere invocati da "chiunque voglia che il libero mercato mantenga la sua legittimità". Se davvero interessa il libero mercato, l'unica cosa da chiedere allo Stato e alla banca centrale è di non intervenire. Tutto il resto non ha nulla a che fare con il libero mercato.
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