Scorie - L'inflazione e il futuro dei giovani

"Se l'inflazione raggiungerà il 2%, il debito italiano scenderà e ci saranno più risorse per tutti, il che significa investire nel futuro per i giovani."
(P. C. Padoan)

Nel suo sforzo di mandare messaggi rassicuranti agli italiani, il ministro dell'Economia spaccia l'inflazione come un rimedio indolore ai mali dell'Italia.

Questo è un argomento di cui mi occupo molto spesso, ma, a costo di essere ripetitivo, voglio ribadire che le parole di Padoan sono un vero e proprio inganno a una parte degli italiani. L'inflazione, anche accettandone la definizione mainstream di crescita di un indice dei prezzi al consumo, porta più risorse ad alcuni, sottraendole però ad altri. Si tratta, quindi, di una forma implicita di tassazione, con evidenti effetti redistributivi, per lo più sovente regressivi.

Chiunque è debitore, a maggior ragione se lo è in modo strutturale e in misura consistente, è favorevole all'inflazione, dato che l'inflazione erode il valore reale del debito. Non vi è quindi da stupirsi che Padoan, in quanto ministro dell'Economia di uno Stato pesantemente indebitato, auspichi un aumento dell'inflazione.

Quello che è assolutamente falso è che se l'inflazione raggiungerà il 2% "ci saranno più risorse per tutti". Le risorse saranno semplicemente redistribuite. E maggiore è l'inflazione, maggiore è la redistribuzione.

Altro che investire nel futuro dei giovani.


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