Scorie - Relazioni causali

"Non sono solo gli investitori e gli economisti eterodossi a credere che il credito sia il carburante che alimenta il ciclo economico… Sembra che gli unici a non avere l'istinto di credere alla crescita alimentata dal credito siano gli economisti accademici."
(N. Smith)

Da quando leggo i pezzi di Noah Smith su Bloomberg ho l'impressione di aver trovato una nuova fonte inesauribile di ispirazione per Scorie. Smith punta spesso il dito contro coloro che usano toni poco civili nello scrivere, soprattutto quando scrivono su propri blog, ma lui stesso non esita a trattare chi dissente dalle sue opinioni come se fosse un deficiente, peraltro parlando da un pulpito non sempre adeguatamente informato sulle argomentazioni di coloro che intende criticare.

Questo è successo, per esempio, in un suo recente pezzo in cui mette in dubbio il legame tra espansione del credito e ciclo economico, quanto meno in termini di relazioni causali. Leggendo Smith si ha l'impressione che una parte delle argomentazioni che intende criticare – quelle degli economisti della scuola austriaca – non le abbia mai lette dalle fonti dirette, ma ne parli in base a sommarie informazioni raccolte, magari, da altri economisti-blogger critici nei confronti degli austriaci.

Certamente leggere migliaia di pagine è più faticoso di spulciare un pezzo che si legge in 5 minuti su un blog, ma se si vuole poi disquisire sulle argomentazioni che sono contenute in quelle migliaia di pagine si rischia di prendere fischi per fiaschi.

Innanzi tutto sarebbe bene tenere presente cosa intendono gli economisti di scuola austriaca per relazione causale tra espansione del credito e ciclo boom-bust. Smith parla indifferentemente di boom-bust e di crescita economica, ma un boom è solo all'apparenza crescita economica o, se si preferisce, è crescita drogata e non sostenibile (altrimenti non ci sarebbe successivamente il bust).

Ma il peggio viene quando Smith indica per quali motivi gli "accademici" fanno bene a dubitare degli effetti dell'espansione creditizia.

"Gli accademici hanno buone ragioni per essere scettici… Se indebitarsi consente al debitore di aumentare i propri consumi, perché ciò non obbliga il creditore a ridurre i propri consumi?"

Pare che Smith non abbia idea di come funzionano i sistemi monetari a riserva frazionaria. In un sistema in cui il denaro non fosse creato dal nulla (ossia in cui sulla stessa somma di denaro non avessero diritto di utilizzo due o più soggetti contemporaneamente), il creditore in effetti dovrebbe rinunciare a consumare una parte delle proprie disponibilità per un certo periodo di tempo. Ma le somme depositate a vista non corrispondono a risparmio, perché il depositante può utilizzarle in qualsiasi momento per finanziare consumi o investimenti. Quindi se quelle stesse somme sono messe dalla banca a disposizione di un soggetto che chiede un prestito, l'utilizzo da parte di quest'ultimo (per consumi o investimenti) non è dovuto alla rinuncia da parte del depositante a usare quella stessa somma immediatamente. In altre parole, il depositante non è tenuto a contrarre i propri consumi per consentire al debitore di aumentare la propria spesa.

Se non si tiene in considerazione come funziona un sistema a riserva frazionaria non si può capire il perché un'espansione creditizia provochi un ciclo boom-bust.

Smith arriva perfino a ipotizzare che le cose funzionino al contrario.

"C'è un'idea alternativa: può darsi che il credito sia una conseguenza, non una causa del ciclo boom-bust… Non sto dicendo che ciò sia corretto. Può darsi che il credito veramente guidi la crescita… Ma nessuno finora ha fornito una spiegazione convincente e verificabile di come ciò accada."

Certamente nessuno che lui abbia voluto fare lo sforzo di leggere prima di affrontare la questione.


Commenti

Post popolari in questo blog

Scorie - Come non sviluppare il mercato dei capitali

Scorie - Non esistono incentivi pubblici di mercato

Scorie - Acoltando Stiglitz si passerà da Volkswagen a Volksgeld