Scorie - Di Maio inventa anche il diritto a internet




L'abitudine di Luigi Di Maio e Matteo Salvini è quella di fare promesse in qualsiasi contesto si trovino a parlare. Non sono gli unici, per carità, ma di questi tempi sono quelli che hanno più occasioni per essere sotto i riflettori.
Intervenendo all'Internet day, era inevitabile che Di Maio facesse l'ennesima promessa al popolo:

"La connessione ad Internet diventi un diritto primario di ogni cittadino. Siamo al lavoro per tutelare questo diritto. Immagino uno Stato che interviene e fornisce gratuitamente una connessione a Internet di almeno mezz'ora al giorno a chi non può ancora permettersela."

Addirittura la connessione a internet come "diritto primario", con lo Stato che deve fornirla gratuitamente a chi non può permettersela. Così, mentre un percettore del reddito di cittadinanza se ne sta a casa aspettando che un rinnovato ed efficientissimo centro pubblico per l'impiego gli trovi un lavoro, potrà anche farsi mezz'ora di navigazione giornaliera, anche quella a spese altrui.

A parte il fatto che questo diritto è un'invenzione bella e buona, che neppure il più positivista dei positivisti probabilmente avrebbe il coraggio di proporre, a fronte dell'applauso facile per lo statista di Pomigliano, ci sarebbe, ovviamente, l'ennesimo aumento del conto per i pagatori di tasse.

Perché pasti gratis non ce ne sono, neppure in rete.
 
 "Se io domenica mattina vado a votare - ha sottolineato il Cardinale- è perché sono convinto che esista un bene comune che riguarda te, riguarda tutti noi. Siamo un 'noi' di cui dobbiamo tenere conto. E mi fa paura, invece, questo atteggiamento individualistico, in fondo, di non scegliere. E, poi, quante nazioni ci sono nel mondo dove non si vota, dove c'è una testa che ha già pensato tutto... In fondo noi viviamo in una democrazia... E' un valore aggiunto anche la democrazia. In democrazia senti cose dritte, senti cose storte, senti cose che condividi e non condividi... Certamente tutti abbiamo il dovere di informarci, di farci una coscienza. Il voto è esprimere un giudizio".


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