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Visualizzazione dei post da ottobre, 2022

Scorie - La difesa non è convincente

Qualche giorno fa ho commentato la notizia dell'assegnazione del premio Nobel per l'economia a Ben Bernanke, assieme a Douglas Diamond e Philip Dybvig. A differenza dei due covincitori, Bernanke ha avuto una lunga parentesi fuori dal mondo accademico, durante il quale è stato banchiere centrale.  Tra il 2006 e il 2014 ha presieduto la Federal Reserve e a lui si devono i salvataggi delle banche dopo il default di Lehman Brothers, nonché l'introduzione del Quantitative easing, che da politica non convenzionale è diventata strumento convenzionale per le banche centrali. L'espansione del bilancio della Fed ha tamponato la crisi, ponendo però le basi per quella successiva, via rigonfiamento dei prezzi degli asset finanziari e immobiliari. Ma Bernanke ha dei difensori rispetto a questa accusa. Tyler Cowen, per esempio, lo assolve con formula piena, dato che l'inflazione dei prezzi al consumo durante la presidenza Bernanke è stata in media attorno al 2% annuo e spesso ben

Scorie - Sudditanza fiscale

Che va sostenendo che "Lo Stato siamo noi" nega che, nel rapporto tra Stato e individuo, quest'ultimo sia volente o nolente suddito del primo. Tuttavia è spesso la giurisprudenza a fornire elementi che sostengono il contrario. La Corte di Cassazione ha per esempio stabilito in una recente sentenza (Sezioni unite civili n. 29682) che un evasore fiscale debba risarcire l'amministrazione finanziaria non già pagando il tributo evaso e gli interessi di mora, ma anche una somma a titolo di risarcimento del danno dovuto a un pregiudizio ulteriore impossibile da ristorare con gli strumenti della riscossione coattiva. Come esempio, la Cassazione cita il caso di una forte inflazione, che ha effetti sul valore reale del credito vantato dal fisco. Posto che l'inflazione non origina dal comportamento dell'evasore fiscale (e anzi tende a beneficiare lo Stato con il fenomeno di fiscal drag), quando è l'amministrazione fiscale a perdere in giudizio non c'è una stessa

Scorie - Per rispettare il denaro del contribuente bisogna lasciarlo nelle sue tasche

Quando si affronta il tema dell'equità di un sistema fiscale, credo che il primo e fondamentale argomento per un libertario sia di tipo etico. La tassazione rappresenta una violazione del principio di non aggressione e, in quanto tale, è illegittima. Esistono anche motivazioni di tipo economico, ma a mio parere sono meno potenti, in quanto possono lasciare aperta la porta a una forma di tassazione diversa da quella oggetto di discussione. Ho fatto questa premessa perché ogni volta che leggo un articolo sul sistema fiscale italiano in cui vi sono anche elementi di critica condivisibili, alla fine si arriva sempre a proporre soluzioni per una diversa tassazione, negando (esplicitamente o implicitamente) l'illegittimità della stessa. Ben inteso, non mi illudo di riuscire a vivere in vita mia in un sistema fiscale assente, ma ciò non mi distoglie dal considerare la tassazione illegittima in quanto violazione del principio di non aggressione. Scrive, per esempio, Gian Emilio Osculat

Scorie - Premio Nobel per la (distruzione della) economia

La notizia che Ben Bernanke sia stato insignito del premio Nobel per l'economia 2022 assieme a Douglas Diamond e Philip Dybvig non stupisce, alla luce della lettura mainstream degli eventi degli ultimi tre lustri. Il premio è stato attribuito per i lavori che i tre autori hanno compiuto in merito alle crisi bancarie e all'individuazione dei salvataggi pubblici come strumento per contrastare esiti peggiori quando la fiducia dei depositanti viene meno. Bernanke è indubbiamente il più noto dei tre, essendo stato presidente della Federal Reserve dal 2006 al 2014, periodo nel quale ha gestito il salvataggio delle grandi banche americane dopo il default di Lehman Brothers e introdotto il quantitative easing. Le sue azioni sono state coerenti con le conclusioni tratte nell'ambito dei suoi lavori accademici sulla Grande Depressione. Che, se mi si concede la semplificazione, forniscono una lettura di quei fatti diametralmente opposta a quella, per esempio, di Murray Rothbard in &quo

Scorie - Non è (abbastanza) un Paese per vecchi?

Non è un mistero che l'Italia non sia un Paese particolarmente ricco di prospettive per i giovani. Per di più l'invecchiamento della popolazione sta da tempo avendo l'effetto di mltiplicare la legislazione (con conseguente spesa pubblica) a favore (o minor sfavore) delle persone che, se non proprio anziane, si avviano a esserlo (vedi al capitolo previdenza). Da libertario non mi piacciono bonus e sovvenzioni varie; al contrario, vorrei che lo Stato evitasse di mettere i bastoni tra le ruote a chi intraprende. A qualsiasi età. Men che meno mi piacciono i ministeri che hanno come target una determinata fascia di età. Lo sarei se fosse istituito un ministero per i giovani. Ma a maggior ragione se, in un Paese in cui la legislazione è già sbilanciata a favore dei non più giovani, si chiede l'istituzione di un ministero ad hoc per la terza età. Che è quanto ha proposto il Coordinamento dei seniores di Forza Italia, i quali ritengono che " la condizione degli anziani, ch

Scorie - Visione di sistema (da incubo)

Nella sua relazione finale in qualità di presidente della Commissione bicamerale sulle banche, Carla Ruocco, già M5S che ha seguito Luigi Di Maio in Insieme per il futuro e nella lista Impegno Civico (che ha ottenuto un risultato fallimentare alle elezioni politiche del 25 settembre), ha scritto, tra le altre cose, che " profili di attenzione sono emersi in merito alla gestione delle partecipate di Stato nel settore bancario, in particolare MPS e banca Popolare di Bari, su cui è necessario avere una strategia e una visione di sistema. La partecipazione e l'intervento pubblico non devono limitarsi ad un fenomeno temporaneo e di ultima istanza ." La posizione di Ruocco (che ahimé non è solo la sua o quella del suo ex movimento), richiama quindi a " una strategia e una visione di sistema ", in cui lo Stato non sia un azionista temporaneo. Anche io preferirei che lo Stato non fosse un azionista temporaneo, ma nel senso opposto. Lo Stato non dovrebbe mai essere azion

Scorie - Attenzione alla mega bad bank pubblica

Quando nel 2020 fu imposto il lockdown, il governo varò il cosiddetto decreto Liquidità, in base al quale le banche potevano beneficiare della garanzia del Fondo centrale di garanzia (del Mediocredito centrale) per crediti alle imprese a corto di liquidità per via del blocco produttivo. Che una parte più o meno consistente di quei crediti fossero destinati a diventare sofferenze era tanto prevedibile, quanto inevitabile. In tali casi, l'escussione della garanzia avrebbe spostato il problema del recupero del credito al garante, ossia, in ultima analisi, ai pagatori di tasse. Di fatto, nuovo debito pubblico, comunque lo si voglia chiamare. Ora che i nodi, anche per via di quanto successo dopo il lockdown, stanno arrivando al pettine, il garante pubblico ha pensanto, con il decreto Aiuti bis, all'ennesimo esercizio di ingegneria finaziaria per disperati nel tentativo di rendere meno sanguinoso il conto.  AMCO (acronimo si Asset management company), società pubblica nata dalle cene

Scorie - Shameless

Pochi giorni fa ho commentato la malsana idea del nuovo primo ministro britannico, Liz Truss, di introdurre un taglio delle tasse in deficit, peraltro in un monento in cui ha anche intenzione di aumentare la spesa per socializzare una parte degli oneri dei rincari di gas ed energia elettrica. Le turbolenze su titoli di Stato e sterlina, con interventi della Bank of England che ha introdotto un Qe di un paio di settimane al termine delle quali dovrebbe iniziare un Qt (sulla cui effettiva realizzazione è legittimo avere dubbi), hanno indotto Truss a compiere una inversione a U sul taglio delle tasse. Una situazione per i più da considerarsi imbarazzante, mentre Truss ha dichiarato di averlo fatto perché stava " diventando una distrazione ", aggiungendo di " non provare nessuna vergogna ". Affermazione comprensibile, ma che dimostra realmente che chi l'ha fatta è senza vergogna.

Scorie - Numeri e (pre)giudizio

Una settimana dopo le elezioni politiche italiane, è stata la volta del primo turno delle presidenziali in Brasile. Ad affrontarsi il presidente uscente, Jair Bolsonaro, e il riabilitato Luiz Inacio Lula da Silva. Quest'ultimo è un idolo dei progressisti di ogni dove, che hanno attribuito alle sue capacità di governare i benefici dell'andamento dei prezzi delle materie prime di cui il Brasile ha goduto durante il suo periodo da presidente (lo stesso motivo per cui anche il venezuelano Chavez ha goduto di credito per un certo periodo, pur dando il colpo di grazia al Venezuela). Non mi interessa più di tanto la contesa in sé, né ho motivi per sostenere il presidente uscente. Mi interessa piuttosto uno degli argomenti ampiamente utilizzati per giustificare il vantaggio di Lula nei sondaggi, ossia la fallimentare gestione della pandemia da parte di Bolsonaro. Reo di non essere stato tra i lockdownisti e vaccinisti che altrove hanno segregato in casa le persone e imposto la vaccinaz

Scorie - La divisione dello spazio

Come è noto, Germania e Italia sono, per dimensione, i Paesi che maggiormente risentono della riduzione delle importazioni di gas dalla Russia. A fronte di una richiesta di tetto al prezzo imposto a livello comunitario avanzato da diversi mesi da Mario Draghi, finora un accordo in tal senso non è stato raggiunto. Temo non per una genuina intenzione di non distorcere il mercato, quanto per il fatto che altri Paesi hanno meno problemi. La Germania ha poi stanziato fino a 200 miliardi, ossia oltre 5 punti di Pil, per socializzare i costi dei provvedimenti presi a favore di famiglie e imprese per ridurre l'impatto dei prezzi di mercato sulle bollette energetiche. A fronte di ciò, Draghi ha affermato: " Davanti alle minacce comuni dei nostri tempi, non possiamo dividerci a seconda dello spazio nei nostri bilanci nazionali. Nei prossimi Consigli Europei dobbiamo mostrarci compatti, determinati, solidali - proprio come lo siamo stati nel sostenere l'Ucraina. La crisi energetica r