Scorie - Non si ascoltino quegli stakeholders

Apprendo dell'esistenza di uno studio di Deloitte dal quale emergerebbero alcuni dati che trovo tanto contraddittori quanto allarmanti.

Per esempio, nei principali Paesi europei, Italia inclusa, le sfide più importanti sarebbero le diseguaglianze sociali, la disoccupazione e le migrazioni. Temi sui quali il 39% dei soggetti interpellati nell'ambito dello studio ritiene che gli Stati dedichino risorse economiche insufficienti. Quindio costoro vorrebbero che fosse aumentata la spesa pubblica per queste "sfide".

Tra gli europei, 84 su 100 ritengono sia prioritaria una riforma fiscale. E qui viene il bello (si fa per dire): mentre 6 su 10 percepiscono il Fisco come un nemico, quasi 8 su 10 ritengono l'evasione il fenomeno più critico e 5 su 10 la considerano di gravità paragonabile a un omicidio.

Qualunque cosa si pensi dell'evasione fiscale, paragonarla all'omicidio è semplicemente allucinante. Neppure chi (a mio parere sbagliando) paragona l'evasione fiscale al furto (mentre dovrebbe esserlo la tassazione) dovrebbe spingersi a metterla sullo stesso piano dell'omicidio. E in effetti in nessun ordinamento vagamente civile il furto e l'omicidio sono considerati gravi allo stesso modo.

Ci sono poi vere e proprie credenze da mondo dei sogni: per esempio l'82% crede che sia possibile ridurre le tasse senza tagliare i servizi "fondamentali". Ciò è compatibile con la storia del taglio agli "sprechi", molto diffusa e altrettanto irrealistica. Considerando che ormai quasi tutto è considerato "fondamentale", nessuna riduzione percettibile della tassazione sarebbe possibile senza rivedere il perimetro dell'intervento pubblico, anche in tema di welfare.

Scontata la preferenza per la progressività del sistema fiscale, al pari dell'armonizzazione dei sistemi di tassazione. Probabilmente è diffusa l'illusione che ciò consisterebbe in un'uniformità dei tributi e della determinazione delle basi imponibili. Il che potrebbe essere una parte della faccenda, ma non mi stupirei se la parte preponderante fosse l'allineamento al rialzo del carico fiscale.

Se questi sono gli stakeholder che Deloitte invita ad ascoltare, le cose possono perfino peggiorare. Per quanto possa sembrare impossibile.

 "Se io domenica mattina vado a votare - ha sottolineato il Cardinale- è perché sono convinto che esista un bene comune che riguarda te, riguarda tutti noi. Siamo un 'noi' di cui dobbiamo tenere conto. E mi fa paura, invece, questo atteggiamento individualistico, in fondo, di non scegliere. E, poi, quante nazioni ci sono nel mondo dove non si vota, dove c'è una testa che ha già pensato tutto... In fondo noi viviamo in una democrazia... E' un valore aggiunto anche la democrazia. In democrazia senti cose dritte, senti cose storte, senti cose che condividi e non condividi... Certamente tutti abbiamo il dovere di informarci, di farci una coscienza. Il voto è esprimere un giudizio".

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