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Visualizzazione dei post da agosto, 2018

Scorie - A propsito di complotto

In merito alla ennesima revisione della normativa sulle pensioni con l'introduzione della cosiddetta "quota 100", il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha risposto così a chi gli chiedeva quanto costerebbe alle casse dello Stato, ergo a chi paga le tasse: " Stiamo facendo le verifiche, ma grosso modo servirebbero 8 miliardi di euro ." A parte il fatto che questi signori, ogni volta che si va al sodo, stanno sempre " facendo verifiche ", la domanda successiva riguarda ovviamente il reperimento delle coperture. Ecco la risposta: " Di questo parleremo col ministro dell'Economia. Mi limito a osservare che il governo punta a un forte rilancio degli investimenti e della crescita, dalla quale deriveranno importanti risorse ." Questo significa, per non ricorrere a tecnicismi, "mettere il carro davanti ai buoi". Aumentare oggi in via strutturale la spesa di 8 miliardi annui e pensa

Scorie - Predicatori marziani

Ha fatto un certo scalpore, anche se a me non ha stupito per nulla, la notizia che, in base ai sondaggi, la maggioranza dell'elettorato che si professa cattolico approvi la linea adottata da Matteo Salvini sul tema dell'immigrazione. Scrive, per esempio, Giuseppe Lupo sul Sole 24 Ore: " È il caso di fissare bene le premesse di partenza, ma se i dati reali dovessero confermare quanto è stato annunciato dai recenti sondaggi - e cioè che l'elettorato di area cattolica simpatizzi apertamente per la linea dura del ministro Salvini sul tema degli immigrati tanto da raddoppiare i consensi all'interno di quell'area - ci sarebbe da chiedersi quanto ancora riesca a influire la presenza di una Chiesa, ufficialmente schierata su posizioni contrarie, nelle scelte di un ipotetico ritorno alle urne ." Lupo se lo chiede, e, dopo una serie di ragionamenti, conclude che quella supposta maggioranza sta sbagliando e cadendo in contrad

Scorie - Perché non torna al San Paolo?

Intervistato dal Fatto Quotidiano, giornale che gli è tutt'altro che ostile, Luigi Di Maio ha ribadito che, se necessario, il governo farà deficit oltre non solo a quanto previsto dal DEF, ma anche dalle regole Ue. " Se per raggiungere i nostri obiettivi servirà, accederemo agli investimenti in deficit ." Probabilmente Di Maio crede che fare deficit sia come aprire una porta (di cui si posseggono le chiavi) per accedere a un locale. Probabilmente crede anche che non ci sia in realtà alcun limite alla possibilità di fare deficit. Non mi stupirei se queste fossero le sue convinzioni, considerando quali sono le sue fonti sulle faccende di carattere economico con impatto sulla finanza pubblica. Tanto nel M5S quanto nella Lega, che pure la pensano diversamente su diverse questioni, vi è la netta convinzione che la soluzione finale consista nello stampare moneta, una volta riacquisita, se necessario, la sovranità monetaria.

Scorie - Il governo del (non) cambiamento sulla Rai

Come (non) cambiano le cose ai tempi del governo del cambiamento. Prendete Luigi Di Maio, il quale a proposito della Rai ha detto: " L'idea di vendere due reti della Rai era nel programma del Movimento del 2009. Poi negli anni, soprattutto entrando in commissione di vigilanza, ci siamo resi conto che prima di qualsiasi progetto di privatizzazione, qualora lo si volesse fare, c'è bisogno di renderla competitiva, cioè di renderla un prodotto appetibile perché vendere la Rai così com'è oggi sarebbe una svendita ." Se uno non si lascia confondere dalle supercazzole dello statista di Pomigliano, la sostanza pare essere questa: nel 2009 il M5S era ancora in una fase in cui non solo non deteneva il potere, ma non era neppure presente in Parlamento. Siccome la Rai era saldamente controllata da chi deteneva pro tempore il potere, era opportuno invocare la vendita di almeno due reti (con Rai 1 da dedicare al cosiddetto servizio pubblico, com

Scorie - Sempre peggio in Venezuela (2)

Per esempio, non prova ancora alcun imbarazzo chi scrive sul Manifesto, dove ancora in questi giorni è possibile trovare articoli e interviste nelle quali le gesta di Maduro sono viste con grande indulgenza, se non proprio con l'entusiasmo dei primi tempi del chavismo. Ne esce quindi l'intervista a tale Miguel Angel Núñez, direttore dell'Istituto universitario latinoamericano di agro ecologia, che parla di eco-socialismo. Ecco il suo parere sulle ultime misure prese da Maduro: " Si tratta di misure opportune e necessarie, indispensabili per avviare una transizione economica che si lasci alle spalle il modello mono-esportatore e la dipendenza dalle grandi imprese responsabili della produzione, dell'importazione e della distribuzione di beni essenziali. Tali misure, vincolando il bolívar sovrano al petro, a sua volta garantito dalle nostre riserve petrolifere del Paese, mirano a rafforzare il potere d'acquisto della nuova valuta su

Scorie - Sempre peggio in Venezuela

Proseguendo nella sua opera di progressiva distruzione del Venezuela, Nicolas Maduro è arrivato a minacciare di mettere in galera chi non rispetta i limiti di prezzo da lui stesso stabiliti. Dopo aver tolto 5 zeri alle banconote e ancorato il valore delle stesse a una criptovaluta che in teoria dovrebbe essere a sua volta ancorata alle riserve di petrolio, ma sulla cui non manipolabilità da parte del governo non crede nessuno, Maduro ha anche aumentato il salario minimo e fissato una serie di prezzi. Sta di fatto che anche il nuovo bolivar sovrano (quello di prima si chiamava bolivar forte, nonostante di forte avesse solo la tendenza a essere stampato e a svalutarsi) ha iniziato a svalutarsi sul mercato parallelo, il che non può avere altra conseguenza che quella di creare un mercato parallelo dei beni a prezzi superiori a quelli calmierati, oltre a una scarsità degli stessi nei negozi. Maduro, a reti unificate, ha detto: " Abbiam