Post

Visualizzazione dei post da dicembre, 2015

Scorie - Altro che limiti di inquinamento, qui si superano i limiti dell'assurdo

"In caso di sforamento per più di 7 giorni consecutivi dei limiti di smog per me devono essere i sindaci a decidere: l'abbassamento delle temperature del riscaldamento di 2 gradi; limitare la velocità di circolazione di -20km/h; sconti sui mezzi pubblici." (G. L. Galletti) Se qualcuno ancora avesse dei dubbi, queste parole del ministro dell'Ambiente dovrebbero spazzarli via definitivamente: ogni questione in Italia è affrontata mettendo nuovi limiti, proibendo questo o quello, senza peraltro risolvere i problemi, ma comprimendo ulteriormente la libertà degli individui. Per di più con provvedimenti palesemente assurdi. Se si impone di abbassare la temperatura in tutti gli edifici di 2 gradi, come si controlla la conformità a questo assurda imposizione? Probabilmente i comuni (o l'ente controllore di turno) non riuscirebbero neppure ad accertarsi che il limite fosse rispettato negli edifici pubblici. Quanto ad abbassare i limiti di velocità di 20km/h,

Scorie - La confusione monetaria regna sovrana

In Svizzera il Movimento per la Moneta Sovrana ha raccolto le 100mila firme necessarie per indire un referendum. L'iniziativa referendaria prevede il divieto alle banche di creare denaro mediante il noto sistema della riserva frazionaria. I proponenti ritengono che l'attuale sistema violi l'articolo 99 della Costituzione federale, in base al quale "il settore monetario compete alla Confederazione". Il Movimento per la Moneta Sovrana ritiene pertanto che " oggi dobbiamo vietare alle banche anche di stampare denaro elettronico. Solo la Banca Nazionale deve poter creare denaro ". Proporre il superamento della moltiplicazione dei depositi da parte delle banche commerciali è un fine di per sé condivisibile, ma temo che il problema non sarebbe risolto limitando la possibilità di creare moneta alla Banca centrale. In un altro passaggio, i proponenti il referendum sostengono che " se i depositi dei risparmiatori fossero insufficienti per la conc

Scorie - Flessibilità = deficit

"Adesso la flessibilità fa parte delle regole e vale fino all'1% del Pil, per l'Italia oltre 16 miliardi di euro." (M. Renzi) Nella neolingua cara a coloro che vedono nel deficit di bilancio un volano per la crescita economica, il termine "flessibilità" indica né più né meno che fare più deficit con la Commissione Ue che fa finta di niente. L'unica certezza è che il deficit dovrà prima o poi essere pagato da qualcuno. Ma i beneficiari della maggior spesa fatta in deficit sono identificabili (si vedono, direbbe Bastiat), mentre chi pagherà il conto non è altrettanto agevolmente identificabile (costoro non si vedono). Nella narrazione renziana, da una parte ci sono quelli che guardano al futuro con entusiasmo e credono che il problema delle risorse con cui finanziare tutti gli slanci del presidente del Consiglio sia tale solo perché le regole europee pongono assurdi limiti al deficit; dall'altra ci sono persone che non sanno guardare al f

Scorie - Buonsamaritanismo a spese altrui

"Potrei ricorrere alla difesa dell'immigrazione dicendo che abbiamo bisogno degli immigrati per pagare le pensioni dei nostri figli. Ma, di fronte alle immagini di coloro che fuggono la guerra e la morte, preferisco appellarmi alla buona e vecchia solidarietà del Buon Samaritano. Lei dice: deve essere un fatto spontaneo e del tutto privatistico. Non sono d'accordo. Come penso, del pari, che quando Papa Francesco si augura che ogni parrocchia accolga un rifugiato, dice cosa nobile e giusta, ma che rimane al livello privatistico. Quando il numero di rifugiati tocca i milioni, c'è bisogno di creare lavoro e dare accesso ai servizi pubblici. L'approccio non può più essere spontaneo, ma deve coinvolgere lo Stato e i fondi pubblici; che un giorno saranno rimpolpati – è già successo – dai contributi e dalle tasse pagate dagli immigrati." (F. Galimberti) Rispondendo a un lettore in merito al tema dell'immigrazione, Fabrizio Galimberti ha usato le argomentazi

Scorie - Gratifiche natalizie

Apprendo dall'ANSA che, a pochi giorni dal Natale, per 55mila eurocrati è scattato un aumento retroattivo degli emolumenti degli ultimi sei mesi nella misura del 2,4 per cento. Pare che l'aumento sia dovuto a compensazione dell'inflazione, nonostante proprio gli eurocrati (tra gli altri) parlino un giorno sì e l'altro pure dello "spettro della deflazione", oltre a un bonus di fine anno. Il capo degli eurocrati, nonché presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, incasserà la "misera" somma di 4mila euro. C'è da sperare che riesca a trascorrere dignitosamente le festività natalizie. Ovviamente avere una opinione critica nei confronti di fatti del genere comporta l'essere incasellati, alternativamente, nel girone dei demagoghi o dei populisti. Credo che ognuno se ne possa fare una ragione. Al di là del costo complessivo della "mancia" natalizia, pari a circa 100 milioni di euro, credo sia interessante notare come

Scorie - Il lubrificante

"L'inflazione è paurosamente vicina allo zero, se non addirittura negativa. Temo che non si riesca ad avere un'inflazione decente, attorno al 2%, che è utile all'economia come il lubrificante al motore." (P. C. Padoan) Non è la prima volta che il ministro Padoan esterna la propria preoccupazione per un livello di inflazione (intesa come crescita di un indice dei prezzi al consumo, ossia, in realtà, una delle conseguenze dell'inflazione monetaria) inferiore al 2%, che è poi anche il target delle principali banche centrali, tra cui la Bce. Secondo Padoan, quel livello, a suo dire "decente", servirebbe come "lubrificante al motore" dell'economia. Di fatto si tratterebbe di una redistribuzione di ricchezza, seppure in dimensioni diverse, in valore assoluto, rispetto a quella di 30-40 anni fa. Ogni debitore trae beneficio dalla perdita di potere d'acquisto della moneta, dato che i suoi debiti sono (generalmente) espressi in val

Scorie - Gli scenari probabilistici sono fuorvianti

"L'appello all'educazione finanziaria è generale; ma quando si tratta di passare ai fatti gli animi si raffreddano. Basti pensare alla più volte citata introduzione degli scenari probabilistici all'interno dei prospetti - possibilmente semplificati - degli strumenti finanziari. Una norma che infatti non è entrata in vigore. Le ragioni sono varie, fondate e non, ma quel che qui preme sottolineare è che gli ultimi dati rivelano che invece sarebbe stato utile introdurli. Chi avrebbe sottoscritto un bond subordinato se avesse visto nel prospetto - e se il venditore fosse stato obbligato a mostrarglielo - che rischiava una minusvalenza nel 62% dei casi?" (M. Lo Conte) Quello degli scenari probabilistici è un pallino di alcuni professori di matematica finanziaria ai quali Plus24, il settimanale di finanza personale del Sole 24 Ore, ha dato sempre forte sostegno. Per un certo periodo di tempo la Consob ne imponeva l'utilizzo soprattutto per i prodotti struttura

Scorie - Altre tasse sulla benzina? No grazie

"Prezzi bassi sono positivi per gli importatori di greggio nel breve periodo. Nel contesto del riscaldamento globale, però, non aiutano. Questo sarebbe il momento giusto per compensare in parte la diminuzione dei prezzi del carburante con una tassa più alta sulla benzina. Ma non vedo nessun segnale in questa direzione." (O. Blanchard) Olivier Blanchard, fino a pochi mesi fa capo economista del Fondo Monetario Internazionale e autore di un manuale di macroeconomia adottato in diverse facoltà di economia, pare non essere del tutto soddisfatto degli effetti della diminuzione del prezzo del petrolio e dei prodotti derivanti dalla sua raffinazione, carburanti in primis. Essendo politically correct preoccuparsi (o fingere di farlo) per il riscaldamento globale, Blanchard suggerisce di compensare la riduzione del prezzo della benzina con un aumento della sua tassazione. Posto che ogni tassazione rappresenta una violazione della proprietà del soggetto tassato, pretendere di

Scorie - Lo Stato investitore paziente, con i soldi di chi paga le tasse

"Di per sé, il libero mercato non è in grado di sviluppare nuove fonti di energia con la rapidità necessaria. I guadagni sono ancora troppo incerti. Come per le rivoluzioni tecnologiche precedenti, per realizzare progressi rapidi nelle energie pulite ci sarà bisogno dell'intervento di uno Stato innovatore e coraggioso, che modifichi gli incentivi del settore privato garantendo finanziamenti «pazienti» e a lunga scadenza. I governi devono prendere misure coraggiose, che non si limitino a creare condizioni uguali per tutti, ma facciano pendere la bilancia dal lato della sostenibilità ambientale. A quel punto - e solo a quel punto - seguiranno i finanziatori privati. Finora, però, a causa dell'austerità, i finanziamenti pubblici sono stati insufficienti. La speranza è che l'accordo di Parigi cambi le cose." (M. Mazzuccato) Mariana Mazzuccato, economista di origini italiane recentemente divenuta consigliere del leader laburista inglese Jeremy Corbyn, è nota per

Scorie - Quale diritto al lavoro?

"Il lavoro non è un dono gentilmente concesso a pochi raccomandati: è un diritto per tutti." (J. M. Bergoglio) Di dichiarazioni come quella che ho riportato, Papa Francesco ne fa abbastanza spesso. In Italia rischia di trovarsi in "competizione", se così si vuol dire, con sindacalisti e comunisti assortiti. Il problema è che un "diritto al lavoro" non esiste, quanto meno non nel senso comunemente inteso (suppongo anche da parte del Papa). Esiste il diritto di ognuno di offrire il proprio lavoro in cambio di altri beni o servizi (tipicamente denaro) nell'ambito di scambi volontari. Impedire a una persona di offrire il proprio lavoro laddove questo non costituisca violazione del principio di non aggressione sarebbe una violazione dello stesso principio di non aggressione. Viceversa, il "diritto al lavoro" comunemente (ed erroneamente) inteso comporterebbe l'obbligo da parte di qualcuno a scambiare beni o servizi (tipicamente d

Scorie - The (bad) conscience of a liberal (40)

"Mentre l'obiettivo di aumentare l'inflazione è in larga misura di consolidare i conti pubblici, la prima parte della strategia deve comportare un'espansione fiscale… Ciò di cui il Giappone necessita è una politica veramente aggressiva, che usi la politica fiscale e monetaria per spingere l'inflazione, fissando un target alto e sostenibile." (P. Krugman) Da anni Paul Krugman va ripetendo che il Giappone dovrebbe usare l'inflazione per abbassare il peso reale del proprio enorme debito pubblico. Va detto che non è l'unico a pensarla in quel modo, e in effetti con un debito che supera il 240 per cento del Pil non esistono soluzioni indolori. Il Giappone potrebbe tagliare la spesa pubblica, aumentare le tasse, vendere pezzi di patrimonio pubblico, ristrutturare il debito decurtando il valore nominale e allungando (ulteriormente) le scadenze, oppure usare l'inflazione. Cosa che, tra l'altro, l'attuale governo sta cercando di fare da or

Scorie - Il piano industriale del mondo

"Per intenderci, oggi non è come quando firmammo il Protocollo di Kyoto, con il quale noi europei e soprattutto noi italiani prendemmo un carico rilevante di vincoli quando altri Paesi non ne avevano. Oggi tutto il mondo si impegna ad andare in una direzione comune, e finalmente questo impegno non è più una serie di vincoli ma, appunto, di opportunità. Lo dico in altre parole: è come se a Parigi stessimo facendo il grande "piano industriale del mondo" per i prossimi 85 anni." (G. L. Galletti) Reduce dalla conferenza sul clima di Parigi, il ministro dell'ambiente Galletti, al pari degli altri partecipanti, ha parlato di evento storico. Non voglio entrare nel merito della faccenda, per la quale non ho competenze adeguate. Resta il fatto che, ammesso che le premesse del vertice fossero attendibili (e da più parti la cosa è messa in discussione), ogni impegno che non preveda sanzioni a chi non lo rispetta (questa, fondamentalmente, è la flessibilità conces

Scorie - Quale carenza di regole?

"La crisi ha dimostrato quanto sia stato errato e dannoso, negli anni passati, il principio di lasciar fare al mercato con la convinzione che sarebbe avvenuta una migliore regolamentazione del sistema finanziario dall'interno. Al contrario, nei fatti, per uscire dalla crisi, è stato necessario ampliare il ruolo delle principali istituzioni monetarie internazionali e delle banche centrali nella predisposizione e redazione di regole nuove e trasparenti, a cominciare dalla nuova normativa di Basilea 3." (I. Visco) Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia e, di conseguenza, membro del Consiglio direttivo della Bce, recita il copione classico dei banchieri centrali quando si tratta di analizzare la crisi iniziata nel 2007 e dalla quale non si può dire di essere usciti, a otto anni di distanza. Un copione che consiste nell'affermare che la crisi è addebitabile a una carenza di regole, a un mercato lasciato a se stesso che ha dimostrato di non funzionare

Scorie - Se il contribuente salva il risparmiatore, chi salva il contribuente?

"Continuano a crescere la confusione e la baruffa politica in merito all'applicazione del meccanismo di risoluzione a quattro banche da tempo in amministrazione straordinaria. L'operazione, coordinata da governo e Banca d'Italia in accordo con la Commissione Ue, ha evitato il "bail-in", che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2016, ma ha comportato l'azzeramento sia delle azioni, sia delle obbligazioni subordinate emesse dalle banche in questione." In sostanza sono state create quattro nuove banche che hanno ereditato da quelle in amministrazione straordinaria gli asset non deteriorati e il personale, mentre il capitale è stato sottoscritto dall'autorità di risoluzione mediante i contributi al fondo unico di risoluzione da parte delle altre banche (quelle sane, o meno malate). Queste banche hanno finora dovuto versare la quota di contribuzione relativa al 2015, oltre ad anticipare ulteriori tre quote annuali. E non è detto che il conto non aumen

Scorie - Umanitarismo

"Lo Stato non può farsi carico dell'ammontare complessivo dei risparmi andati in fumo dei piccoli obbligazionisti. La responsabilità primaria di quanto avvenuto è del sistema bancario, che quindi dovrà concorrere sicuramente e con un contributo importante per rispondere alle richieste dei cittadini più deboli coinvolti in questa vicenda. Noi faremo la nostra parte. Stiamo studiando una misura che tenga conto della delicatezza specifica della questione ma al tempo stesso sia in linea con le regole del mercato. Altrimenti rischiamo di creare un precedente serio." (P. P. Baretta) Nella generale confusione che caratterizza la vicenda di quello che è stato definito salvataggio di quattro banche da tempo in amministrazione straordinaria, anche il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, ha detto la sua.   Il ministro Padoan, per allontanare i sospetti di aiuti di stato da parte della Commissione europea, è arrivato a parlare di "aiuti umanitari"

Scorie - Fallimento rivoluzionario

"Non mi consegnerò, in nessuna circostanza. So che trionferemo, ma se dovessimo affrontare una circostanza negativa allora scenderei in piazza a lottare con il popolo, e la Rivoluzione entrerebbe in un'altra fase… Non aspettate che io mi comporti come un codardo, ma come un figlio coraggioso di Chavez, in piazza e con il popolo." (N. Maduro) A pochi giorni dalle elezioni in Venezuela, la coalizione chavista guidata da Nicolas Maduro, delfino (senza offesa per i delfini) di Hugo Chavez, parrebbe essere in netto svantaggio nei sondaggi. In caso di sconfitta alle urne, Maduro prospetta "un'altra fase" per la Rivoluzione. Non so se intenda condurre una lotta armata o cos'altro, ma il dato certo è che se l'economia era stata scassata da Chavez, con Maduro le cose sono ulteriormente peggiorate, con inflazione galoppante e carenza di beni anche di prima necessità. Un po' perché Maduro è peggio del suo maestro (il che è tutto dire), ma sopr

Scorie - (Falsi) miracoli keynesiani

"Ancora meglio sarebbe se la Bce finanziasse direttamente la spesa dello Stato per investimenti pubblici. Ma, ahimé, questa possibilità è preclusa dal Trattato di Maastricht… queste audaci politiche sono necessarie solo per opporre estremi rimedi a estremi mali. Nell'acqua si può annegare, ma ciò non vuol dire che non se ne possa bere quando la sete minaccia la sopravvivenza." (F. Galimberti) Il Quantitative easing, termine tecnico per definire la creazione di base monetaria a fronte dell'acquisto di titoli (prevalentemente) di Stato da parte delle banche centrali, ha finora avuto effetti sui cambi (indebolendo le monete di chi, in uno specifico momento, stampava più degli altri) e sui prezzi degli asset finanziari (gonfiandoli), ma ha generato poco Pil. Dato che gli indici dei prezzi al consumo non crescono quanto le banche centrali vorrebbero (attorno al 2 per cento annuo) i sostenitori delle politiche monetarie espansive ritengono che lo stimolo sia insuf