Scorie - Sotterfugi finanziari
"Una proposta della School of European Political Economy (Sep-Luiss) sulla natura dell'intervento della Bce potrebbe rappresentare una svolta forse decisiva per la crisi europea, rendendo gli interventi di acquisto di titoli sovrani efficaci e non distorsivi, e al tempo stesso creando condizioni di stabilità e di crescita dell'euro area. La proposta prevede che al varo del programma di acquisto di titoli pubblici europei la Bce annunci la propria disponibilità ad acquistare da banche ed istituzioni finanziarie un nuovo titolo (un Asset backed security) rappresentativo proprio dei titoli pubblici dei singoli Paesi in proporzioni fisse. I titoli del debito dei singoli Paesi sarebbero cioè il sottostante dell'Abs. Il nuovo titolo, creato direttamente da banche ed intermediari, utilizzando i titoli pubblici dei singoli Stati nei loro portafogli, senza bisogno di nuova legislazione europea o di decisioni politiche, diventerebbe il titolo sicuro e liquido, finalmente rappresentativo dell'euro area nel suo insieme, con un ruolo e una dimensione di mercato paragonabili a quelli dei titoli del Tesoro americano. Il programma proposto da Sep, chiamato Equip (European Quantitative-easing Intermediated Program), prevede che siano gli intermediari privati a creare il nuovo titolo, sulla base delle condizioni espresse dalla Bce che si limiterebbe ad annunciare le caratteristiche del nuovo titolo e la sua accettabilità nelle operazioni di finanziamento del sistema, sia nel contesto dell'allentamento quantitativo, sia al di fuori di esso."
(C. Bastasin)
Carlo Bastasin è tra i tanti sostenitori della necessità del QE sui titoli di Stato nell'area euro. Dato che esiste ancora una significativa opposizione a questo tipo di provvedimento da parte della Germania, in molti si esercitano nell'escogitare sistemi volti ad aggirare l'ostacolo. Il più delle volte ho l'impressione che chi avanza queste proposte ritenga che i tedeschi siano stupidi; non riesco a spiegarmi altrimenti come sia possibile spacciare per risolutivi dei meccanismi che cambiano la forma, ma non la sostanza.
Prendiamo la proposta rilanciata da Bastasin: le banche dovrebbero cartolarizzare dei portafogli di titoli di Stato (con un mix di titoli che corrisponda a standard fissati dalla BCE), e i titoli rivenienti da tali cartolarizzazioni potrebbero poi essere usati come collaterale in operazioni di rifinanziamento presso la BCE, oppure venduti alla stessa banca centrale nell'ambito del QE.
Considerando che in una cartolarizzazione la società veicolo non ha altri asset se non quelli a fronte dei quali emette i titoli, comprando quei titoli o accettandoli come collaterale per operazioni di rifinanziamento la BCE non farebbe altro che operare indirettamente sui titoli di Stato. L'interposizione della società veicolo e la cartolarizzazione sarebbero solo un passaggio formale per giustificare il QE su titoli di Stato.
La cosa potrebbe certo fare la felicità delle società e degli studi legali specializzati nella strutturazione di cartolarizzazioni, oltre alle agenzie di rating che si vedrebbero serviti su un piatto d'argento lauti affari. Dubito, però, che convincerebbe i tedeschi.
In ultima analisi, la creazione di titoli di debito mutualizzato o il QE sui titoli di Stato restano decisioni politiche. Guardando a quanto accaduto altrove (per esempio negli Stati Uniti e in Giappone), gli effetti sarebbero per lo più di tipo finanziario, con un ulteriore rigonfiamento dei prezzi di taluni asset (e quindi aumentando il rischio di scoppio di bolle in futuro) senza portare benefici all'economia reale.
Perché la sostanza rimane sempre la stessa: se per creare ricchezza bastasse aumentare la quantità di moneta, il mondo intero vivrebbe nella bambagia da secoli. Ma è evidente che così non è, quindi si deve concludere che gli effetti della creazione di base monetaria possono essere solo redistributivi. Con o senza il velo di inutili cartolarizzazioni.
(C. Bastasin)
Carlo Bastasin è tra i tanti sostenitori della necessità del QE sui titoli di Stato nell'area euro. Dato che esiste ancora una significativa opposizione a questo tipo di provvedimento da parte della Germania, in molti si esercitano nell'escogitare sistemi volti ad aggirare l'ostacolo. Il più delle volte ho l'impressione che chi avanza queste proposte ritenga che i tedeschi siano stupidi; non riesco a spiegarmi altrimenti come sia possibile spacciare per risolutivi dei meccanismi che cambiano la forma, ma non la sostanza.
Prendiamo la proposta rilanciata da Bastasin: le banche dovrebbero cartolarizzare dei portafogli di titoli di Stato (con un mix di titoli che corrisponda a standard fissati dalla BCE), e i titoli rivenienti da tali cartolarizzazioni potrebbero poi essere usati come collaterale in operazioni di rifinanziamento presso la BCE, oppure venduti alla stessa banca centrale nell'ambito del QE.
Considerando che in una cartolarizzazione la società veicolo non ha altri asset se non quelli a fronte dei quali emette i titoli, comprando quei titoli o accettandoli come collaterale per operazioni di rifinanziamento la BCE non farebbe altro che operare indirettamente sui titoli di Stato. L'interposizione della società veicolo e la cartolarizzazione sarebbero solo un passaggio formale per giustificare il QE su titoli di Stato.
La cosa potrebbe certo fare la felicità delle società e degli studi legali specializzati nella strutturazione di cartolarizzazioni, oltre alle agenzie di rating che si vedrebbero serviti su un piatto d'argento lauti affari. Dubito, però, che convincerebbe i tedeschi.
In ultima analisi, la creazione di titoli di debito mutualizzato o il QE sui titoli di Stato restano decisioni politiche. Guardando a quanto accaduto altrove (per esempio negli Stati Uniti e in Giappone), gli effetti sarebbero per lo più di tipo finanziario, con un ulteriore rigonfiamento dei prezzi di taluni asset (e quindi aumentando il rischio di scoppio di bolle in futuro) senza portare benefici all'economia reale.
Perché la sostanza rimane sempre la stessa: se per creare ricchezza bastasse aumentare la quantità di moneta, il mondo intero vivrebbe nella bambagia da secoli. Ma è evidente che così non è, quindi si deve concludere che gli effetti della creazione di base monetaria possono essere solo redistributivi. Con o senza il velo di inutili cartolarizzazioni.
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