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Visualizzazione dei post da agosto, 2015

Scorie - The (bad) conscience of a liberal (38)

"Ricorderete che più di dieci anni fa Ben Bernanke sostenne che l'impennata del deficit commerciale statunitense non era il prodotto di fattori interni, bensì di una "global saving glut", che potremmo chiamare una "bolla globale di risparmio": in pratica, una sovrabbondanza di risparmi sugli investimenti in Cina e in altre nazioni in via di sviluppo, trainata in parte dalle reazioni politiche alla crisi asiatica degli anni Novanta che stava arrivando negli Stati Uniti alla ricerca di profitti. Bernanke si preoccupò un poco per il fatto che l'afflusso di capitali non era convogliato in investimenti alle imprese, bensì nel settore immobiliare. Ovviamente, avrebbe dovuto preoccuparsi molto di più (come fecero alcuni di noi)." (P. Krugman) In questi giorni di sconquassi che dai mercati azionari cinesi si propagano in giro per il mondo, i mezzi di informazione abbondano di analisi dedicate alla questione. Ovviamente non poteva mancare quella di Pa

Scorie - (In finanza) non esistono ricette miracolose

"La Bce potrebbe annunciare domani che, d'ora in poi, intraprenderà un programma di conversione del debito per qualsiasi Stato che lo desideri. La Bce liquiderà (invece di acquistare) una porzione di ciascun titolo di Stato in scadenza corrispondente alla percentuale di debito pubblico dello Stato consentita da Maastricht. In caso di Stati con rapporti debito/Pil pari al 120% e al 90%, la Bce liquiderà il 50% e il 66,7% di ciascun titolo di Stato in scadenza." (Y. Varoufakis) Yanis Varoufakis, già ministro delle Finanze greco defenestrato da Tsipras all'indomani del referendum del 5 luglio scorso, è tra i tanti a sostenere di avere una ricetta per risolvere il problema dei debiti sovrani. Come quasi sempre accade quando viene presentata una di queste proposte, chi la elabora ritiene che sia esente da rischi e da costi. E questo dovrebbe subito generare sospetti, perché quando si vuole smaltire un eccesso di debito qualcuno il conto lo deve in ogni caso pagare.

Scorie - Intervenire per non intervenire

"Non si perda un attimo per rendere operativa la via cinese al Quantitative easing. Se si vuole evitare che una correzione pesante, l'azzeramento dei guadagni di Borsa da inizio anno, conduca l'economia cinese nel cortocircuito di "una particolarissima deflazione alla giapponese" e il mondo intero paghi il conto terribile dell'addio alla crescita globale, la Banca centrale cinese deve muoversi secondo le linee seguite da inglesi e americani, con le loro banche centrali, e dall'Europa più di recente con la sua Bce, grazie alla ostinazione e al pragmatismo di Mario Draghi. La Banca centrale cinese deve creare più moneta non cambiarne la sua composizione, è necessario non solo accrescere la liquidità ma crearne di nuova, aumentare il suo bilancio arrivando ad acquistare titoli cinesi, al limite anche azionari, e ridurre la caduta dei prezzi, quando poi si aprirà il capitolo di vendere attività sull'estero, per fare massa di capitali, bisogna che la coope

Scorie - Fare le tasse

"Proporre che si vada in pensione prima ma decurtando l'assegno significa non sapere di che redditi si dispone in Italia e quali pensioni si preparano per il futuro." (S. Camusso) In merito all'ipotesi di rendere flessibile l'età pensionabile a fronte di una riduzione dell'assegno mensile nel caso di uscita anticipata, Susanna Camusso, segretario della Cgil, ha espresso contrarietà. A suo parere va ridotta l'età pensionabile (di fatto "smontando" l'intervento dell'allora ministro Fornero) senza ridurre l'assegno pensionistico. Il problema è che la spesa per pensioni in Italia è già superiore al 16 per cento del Pil, e solo nel lungo periodo l'incidenza dovrebbe scendere (le riforme vanno a regime solitamente in tempi lunghi, in modo che coloro che veramente pagano il conto di queste lunghe transizioni se ne accorgano solo dopo parecchi anni, nel frattempo essendo mantenuti nella più totale ignoranza sulla sorte che li at

Scorie - Finte riduzioni fiscali

"All'eurozona serve un rilancio dei consumi, e degli investimenti che ne sono la conseguenza. Per l'Italia, si potrebbero pensare formule di finalizzazione più diretta ai consumi delle misure fiscali, a partire dagli 80 euro per i quali si può studiare sul modello americano una sorta di carta prepagata che li veicola effettivamente verso gli acquisti." (B. Rosa) Brunello Rosa, capo economista per l'Europa del Roubini Global Economy, adotta un ragionamento tipicamente keynesiano, in cui tutto ruota attorno alla domanda, trainata dalla crescita dei consumi. Quindi, per fare in modo che l'economia cresca, è fondamentale far crescere i consumi. Il problema è che se si vuole un sistema economico solido gli investimenti devono essere preceduti e sostenuti da risparmi reali, i quali si realizzano solo se una parte di ricchezza prodotta non viene destinata a consumi presenti. Ciò detto, l'idea di vincolare eventuali riduzioni fiscali alla spesa per c

Scorie - The (bad) conscience of a liberal (37)

"Dall'altro lato abbiamo assistito recentemente all'emersione del cosiddetto new liberal consensus, che sostiene (sulla base di una cospicua quantità di dati), che i salari non sono determinati rigidamente da domanda e offerta come prima si pensava, e che le politiche pubbliche possono, e dovrebbero, stimolare i datori di lavoro a pagare di più. Se tu sei un legislatore e questo è il tuo programma, sicuramente non apprezzerai che un datore di lavoro cerchi di sabotarlo dichiarando di non essere tale. È sicuramente possibile separare le due questioni, cioè promuovere l'uso delle tecnologie senza pregiudicare gli interessi dei lavoratori. Ma la sinistra progressista deve puntare su questo, evitando di lasciarsi dipingere come nemica dell'innovazione." (P. Krugman) Uber sta portando scompiglio competitivo nel mercato del trasporto di persone non solo in Italia o nei Paesi più socialisti d'Europa (come la Francia), ma un po' in tutto il mondo. La fac

Scorie - Frecce

"L'Abenomics, insomma, vive soprattutto della sua seconda "freccia" (la politica monetaria), tra altri due pilastri (stimoli fiscali e riforme sistemiche) inferiori alle attese suscitate." (S. Carrer) Concludendo un articolo in cui rende conto dell'andamento del Pil giapponese nel secondo trimestre (-1,6% annualizzato), Stefano Carrer, corrispondente del Sole 24 Ore da Tokyo, evidenzia che la famosa (o famigerata) Abenomics può ormai contare sulla sola freccia monetaria. Che la freccia rappresentata dalle riforme strutturali (che dovrebbero lasciare un po' più di spazio alla concorrenza e dare dinamismo al sistema economico giapponese) non sia mai stata scoccata non è un mistero. Ogni riforma che dia effettivamente più spazio al mercato ha una notevole controindicazione politica: produce effetti benefici non immediati, mentre il malcontento di chi vede erosa la propria più o meno consistente rendita di posizione è immediato. Il che suona spesso

Scorie - Contraddizioni da Nobel

"Inoltre, una volta iniziata la correzione del mercato, le autorità dovrebbero lasciarle fare il suo corso anziché pompare i prezzi con altre leve, una strategia che non è altro che un prolungamento della correzione. Se i regolatori cinesi permettono una correzione del mercato, finiranno per arrivare anche gli investitori istituzionali più esperti con un orientamento a lungo termine, promuovendo la stabilità finanziaria del mercato." (M. Spence) Oltre a trovare terribilmente noioso ciò che scrive Micheal Spence, non è inusuale che l'autore finisca per contraddirsi nello stesso articolo. Nessun dubbio che le autorità cinesi dovrebbero lasciare il mercato libero da interferenze, contrariamente a quanto hanno fatto finora. Ma ecco cosa aggiunge subito dopo Spence: " Nel frattempo, può essere legittimo ricorrere al saldo di bilancio pubblico per acquistare un numero di azioni sufficiente a impedire un'ipercorrezione del mercato ." Legittimo in

Scorie - Tra forma e sostanza c'è di mezzo l'ipocrisia

"Un haircut non è legale, se parliamo di rinunciare a parte del debito. Se invece usiamo il termine ristrutturazione, con il quale si può intendere un'estensione delle scadenze, un periodo di sospensione dei pagamenti per interessi o del rimborso delle quote di capitale, allora se ne può parlare." (J. Spahn) Jens Spahn, viceministro delle Finanze, ha ribadito per l'ennesima volta la posizione della Germania (e di diversi altri Paesi creditori) in merito al debito della Grecia. Un debito evidentemente insostenibile da almeno 5 anni, che, nonostante concessioni per oltre 300 miliardi di euro complessivi (tra crediti da parte dei Paesi Ue, Bce e FMI, oltre a decurtazioni "volontarie" da parte dei privati), rimane tale. L'idea di fornire altri finanziamenti per 86 miliardi nei prossimi tre anni è ovviamente allucinante se si ragiona usando il buon senso prima ancora di tirare in ballo i rudimenti di base della matematica finanziaria. Ma tant'è:

Scorie - Consociativismo previdenziale

"Lo stralcio dell'articolo 15 del ddl Concorrenza in materia di portabilità dei fondi pensione è per noi motivo di grande soddisfazione… L'articolo stralciato prevedeva, per il dipendente che avesse scelto di passare a un'altra forma pensionistica complementare, anche individuale, l'estensione della portabilità del contributo del datore di lavoro. Una proposta che aveva suscitato subito forti perplessità presso la nostra Associazione, che rappresenta i fondi negoziali e che vede insieme – lo ricordiamo – le organizzazioni imprenditoriali e i sindacati." (M. Tronconi) Michele Tronconi è presidente di Assofondipensione, associazione di categoria dei fondi pensione negoziali. Tronconi è entusiasta per la marcia indietro del governo in tema di portabilità del contributo del datore di lavoro nei casi in cui il singolo dipendente decida di passare da un fondo negoziale a un'altra forma previdenziale (per esempio, un fondo pensione aperto). La normativa

Scorie - La monetizzazione non è una soluzione

"Ed ecco il punto: personalmente ritengo fattibile l'azzeramento dei debiti sovrani nella fase di passaggio dalle vecchie monete, cioè dollaro, euro, sterlina, yen, a quella nuova, chiamiamola credit. Prima della conversione gli Stati pagano tutti i debiti in moneta vecchia, stampandola; i possessori della vecchia moneta ricevono la nuova con medesimo potere d'acquisto. E il debito pregresso? Diventa un massa monetaria sterilizzabile dalla gestione delle masse 1, 2 e 3 denominate in credit. Essenzialmente è questo il processo con cui è possibile azzerare i debiti, rimborsandoli ma senza aumentare l'inflazione. Piano che ritengo realizzabile tra il 2030 e il 2035." (C. Pelanda) Carlo Pelanda ritiene che gli accordi di libero scambio (un chiaro esempio di come la formula "libero scambio" sia usata in modo fuorviante) che stanno trattando Stati Uniti, Giappone e Unione europea dovrebbero portare, in futuro, a sostituire una nuova moneta globale a quel

Scorie - Utilità e senso della vita

"In economia abbiamo sbagliato tutto: l'uomo non è homo economicus ma cercatore di senso." (L. Becchetti) Con questo titolo Leonardo Becchetti ha scritto un articolo pubblicato su Avvenire nel quale critica l'economia mainstream. Non è certo il primo a criticare il concetto di homo economicus, una sorta di automa effettivamente usato dalla maggior parte degli economisti mainstream per elaborare teorie e, soprattutto costruire modelli che "girino" bene in termini matematici. Sono meno d'accordo sul contenuto dell'articolo, del quale vorrei qui commentare due passaggi che ritengo significativi. " Vendere un'unità in più di prodotto della tua azienda non è di per sé qualcosa che può esaurire la ricerca di senso della tua vita. Farlo per una società che lavora per la sostenibilità sociale ed ambientale del pianeta lo è di più. In questo senso la responsabilità sociale d'impresa diventa strumento fondamentale per colmare la care

Scorie - La natura del vitalizio: chi paga davvero

"L'ufficio di presidenza ha sempre regolato la materia dei vitalizi e quindi ha titolo per parlarne. Ma la natura del vitalizio è cambiata: noi paghiamo i contributi al fondo di previdenza della Camera. Per i contributi che pago spero che quando avrò l'età come tutti gli altri cittadini avrò il diritto di ricevere un trattamento pensionistico." (L. Boldrini) Questo ha dichiarato Laura Bldrini, presidente della Camera, intervenendo al programma Agorà su Rai3. Non dubito che in passato la gestione dei vitalizi dei parlamentari fosse ancora più scandalosa di oggi, ma per quanto la "presidenta" si sforzi di fare analogia tra i parlamentari e i cittadini che versano contributi per la (sempre più ipotetica e distante nel tempo) pensione, i conti non tornano. Comunque la si metta, tutto ciò che viene dedotto dagli emolumenti lordi di un parlamentare a titolo di tasse o contributi non è altro che una partita di giro contabile. Tutto è sempre frutto delle t

Scorie - Depositi a vista e bail-in

"In Italia la tutela del risparmio è sancita dall'articolo 47 della Costituzione, che è stato costantemente applicato, per quanto riguarda i depositi, riconoscendo loro una protezione piena, essendo essi un "risparmio inconsapevole" rispetto al "risparmio consapevole" proprio degli azionisti, per esempio, e delle altre forme di investimento finanziario. E' perciò inammissibile che si affidi a una normativa europea il potere derogatorio di una norma costituzionale, con riferimento al modo in cui quest'ultima, a partire dal Dopoguerra, è stata intesa." (A. De Mattia) Angelo De Mattia, a lungo in Banca d'Italia e oggi assiduo commentatore su MF, è contrario a quella parte della norma europea sul "bail-in" relativa al coinvolgimento dei depositi superiori a 100mila euro. Ho già scritto in altre occasioni sul "bail-in", ma penso valga la pena tornare a occuparmene. In sostanza, a partire dal 1° gennaio 2016, quando

Scorie - Parlare senza sapere

Come avrà notato chi ha la pazienza di leggere ciò che scrivo, da circa un anno a questa parte mi capita di commentare con sempre maggior frequenza le scorie rilasciate da Noah Smith, economista e blogger statunitense che ha come idoli Paul Krugman e Brad DeLong (altri miei "fornitori" di lunga data). In altre circostanze ho sottolineato come Smith faccia di tanto in tanto riferimento alla scuola austriaca di economia, per lo più con l'intenzione di ridicolizzarne gli autori e soprattutto chi ritiene valida la teoria austriaca. Il tutto dimostrando, in base alle rare circostanze in cui va oltre l'insulto puro e semplice (Krugman style), di non avere mai letto una sola riga scritta da un economista di scuola austriaca. Quando ho letto il titolo di un suo recente post ("Austrian Economics Might Explain China's Turmoil") ho voluto subito verificarne il contenuto. La partenza è in linea con i precedenti: " Ci sono ancora economisti che pubbl

Scorie - Oro, monete virtuali e confusione (2/2)

Che fare, comunque, con l'aumento esponenziale dei rischi di abuso? " Occorreva una nuova àncora: lo è divenuta l'indipendenza delle banche centrali. Tutti i Paesi, ancorché in tempi e modi diversi, hanno dovuto affrontare la tossina dell'inflazione. Alle sue radici vi era l'abuso di moneta, con la tentazione endemica che la politica ha di risolvere con l'abuso di moneta qualunque problema macroeconomico. La moneta è stata affidata alle banche centrali, disegnate come burocrazie tecniche che devono tutelare la stabilità del potere d'acquisto della moneta, proprio per garantirne la scambiabilità ." La favola delle banche centrali indipendenti, i cui vertici però sono nominati dal potere politico, continua a essere raccontata da decenni. La tutela del potere d'acquisto, valutata su un orizzonte ormai secolare, dovrebbe rendere evidente che il tutore non ha lavorato granché bene. Secondo Masciandaro il problema è che ci sono privati che ot

Scorie - Oro, monete virtuali e confusione (1/2)

"Cosa hanno in comune Mark Karpeles, ex manager di moneta virtuale, e Yanis Varoufakis, ex ministro greco dell'economia? Almeno una cosa, oltre al fatto di aver dovuto lasciare bruscamente il precedente incarico: voler utilizzare le nuove tecnologie per creare moneta." (D. Masciandaro) Donato Masciandaro, docente alla Bocconi, è solito scrivere articoli dedicati all'elogio di tutto ciò che fa o dice Mario Draghi. Questa volta, però, ha voluto dedicarsi alle monete virtuali, a mio parere fornendo una rappresentazione dei fatti errata, traendo perciò conclusioni altrettanto eronee. Masciandaro comincia dando conto dell'arresto di una persona che erroneamente considera "gestore di monete virtuali": " Ieri è stato arrestato in Giappone con l'accusa di frode finanziaria Mark Karpeles, gestore di una delle cinquecento monete virtuali, o criptovalute, o bitcoin, che hanno visto la luce negli ultimi anni. Nessuna sorpresa: chiunque sia in

Scorie - Lezioni di strategia di crescita (del debito)

"Noi puntiamo ad un rafforzamento delle relazioni economiche tra i due Paesi. Ho spiegato a Matteo la nostra strategia per la crescita, il Giappone sta tornando a crescere ed anche l'Italia si sta avviando verso la crescita. Puntiamo ad una maggiore collaborazione." (S. Abe) Questo ha affermato il primo ministro giapponese Shinzo Abe nel corso della conferenza stampa al termine dell'incontro con Matteo Renzi, in visita in Giappone. In sostanza, il primo ministro di un Paese che a fine 2014 ha accumulato un debito pubblico pari al 246 per cento del Pil ha spiegato al primo ministro di un Paese che ha accumulato un debito pubblico pari al 132 per cento del Pil la sua "strategia per la crescita". Abe si riferisce al Pil, ma da quando (fine 2012) Abe è (ri)diventato primo ministro il Giappone ha accumulato oltre 6 yen di debito pubblico per ogni yen di Pil aggiuntivo. Il tutto con la generosa collaborazione della Banca del Giappone, che non ha mai

Scorie - Quando il debito è un problema

"I lunghi boom degli asset degli anni '80, '90 e 2000 ci hanno resi compiacenti nei confronti del debito, ma lo scoppio della bolla immobiliare ci ha resi troppo sospettosi nei suoi confronti. Dobbiamo trovare una felice via di mezzo." (N. Smith) Dietro alla bolla immobiliare scoppiata nel 2007 c'era un eccesso di debito o una mania speculativa? Noah Smith cerca di dare risposta al quesito, citando alcuni studi di economisti che sostengono le due tesi. Smith propende per la mania speculativa, per cui ritiene che sia necessario non essere troppo contrari al debito. Come spesso accade, a mio parere l'analisi di Smith difetta di un macroscopico particolare che gli impedisce di avere una visione nitida della faccenda. Non si tratta di essere pro o contro il debito in quanto tale, dato che in un sistema privo di interventi da parte di governi e banche centrali il debito non può essere finanziato altrimenti che con i risparmi precedentemente realizzati