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Visualizzazione dei post da marzo, 2016

Scorie - Nel 1981 ci fu il divorzio, dal 2015 c'è un'unione (in)civile

"Con il nuovo pacchetto BCE gli acquisti saliranno a 9 mld per cui nel 2017 la Banca d'Italia finirà col possedere almeno 215 mld di debito pubblico italiano. Il Governo pagherà così rilevanti interessi alla Banca Centrale che torneranno al Tesoro come profitti di esercizio e tasse su plusvalenze. La stessa cosa accade negli altri Paesi Euro. Si tratta di un circolo virtuoso che dà grandi opportunità a ciascun Paese. L'esatto contrario del divorzio Tesoro-Banca D'Italia voluto da Andreatta nel 1981 che, dopo gli errori degli anni '70, produce quel moltiplicatore del debito che ancora oggi condiziona pesantemente la stabilità e la crescita italiana. In valori assoluti (in euro), la spesa per interessi passivi è passata dai 12,4 miliardi del 1981 (il divorzio è del luglio) ai 41,7 del 1986. In termini di Pil la crescita va dal 5,1% all'8,8 (ai valori di oggi sarebbero circa 60 miliardi di euro di crescita in 5 anni). E' bene ricordarlo per mettere fine alla l

Scorie - Il keynesismo all'amatriciana è di casa al CsC

"La flessibilità è cruciale per il successo delle riforme strutturali e richiede una revisione nella dimensione e nei tempi di rientro perché politiche restrittive possono azzerare gli effetti positivi." (A. Fontana, L. Paolazzi) Alessandro Fontana e Luca Paolazzi, del Centro studi di Confindustria, lanciano l'allarme sull'entità dell'aggiustamento fiscale che si renderebbe necessario nei prossimi tre anni qualora non venisse concessa altra "flessibilità" dalla Commissione europea. Come ormai dovrebbe essere noto, "flessibilità" è la parola usata per non dire "deficit aggiuntivo", ma la sostanza è proprio quella. Da anni i documenti di economia e finanza e le leggi di stabilità sono impostate dai governi italiani con uno schema pressoché identico, anche se Renzi ha calcato la mano più dei predecessori e, soprattutto, lo ha fatto e continua a farlo in un contesto in cui una delle principali voci di spesa incomprimibile, o

Scorie - Fare del bene e imporre agli altri di farlo non sono la stessa cosa

Apprendo dall'ANSA che alcuni milionari di New York hanno lanciato un appello al governatore Andrew Cuomo per aumentare le tasse all'uno per cento della popolazione, ossia alla parte più ricca. Tra di essi alcuni ricchi non di prima generazione, tra cui Steven Rockfeller e Abigail Disney. " Abbiamo la capacità e la responsabilità di pagare di più. Possiamo permetterci di pagare l'attuale aliquota, e possiamo permetterci di pagare anche di più. Dobbiamo investire nelle persone e nelle infrastrutture. E il piano per le tasse dell'uno per cento consente questi investimenti ." Non si tratta della prima volta che qualche persona benestante invoca un aumento della tassazione per i più ricchi. Probabilmente costoro ritengono di essere più "buoni" prendendo (e adeguatamente rendendo note) iniziative del genere. Eppure nessuna invocazione ad aumentare le tasse è accettabile, anche se tra coloro che subiscono un aumento vi sono i proponenti stessi.

Scorie - Gli interventi non risolvono i problemi? Avanti con il coordinamento

"Gli ultimi anni hanno eroso la fiducia nella capacità delle economie di riportarsi in equilibrio dopo una crisi. I danni provocati dagli ultimi shock anzi mostrano di incancrenirsi, creano un senso di declino che si scarica sugli attori economici più deboli, fino ad avere conseguenze politiche inedite. Per questa ragione, dopo una crisi globale, gli adeguamenti strutturali dovrebbero essere accompagnati da politiche monetarie e fiscali "non convenzionali"." (C. Bastasin) Da qualche tempo Carlo Bastasin va auspicando il coordinamento delle politiche economiche a livello globale. Una cooperazione tra Stati e banche centrali che già nella prima metà del Novecento Mises considerava diretta per lo più all'espansione monetaria. Anche in questo i fatti hanno dimostrato che aveva ragione. Quella di Bastasin è una posizione abbastanza diffusa tra gli interventisti di vari orientamenti: invece di mettere in discussione gli interventi in quanto hanno provocato u

I: Scorie - E' facile parlare a vanvera di patrimoniale

"La patrimoniale non è mai un'esperienza positiva, ma quando si applica in un'economia dove l'evasione fiscale è un elemento strutturale, può anche essere considerata come una forma di giustizia redistributiva. Riduce il debito pubblico, dà slancio al Pil futuro e redistribuisce il carico fiscale." (E. Narduzzi) Periodicamente torna in voga l'idea di ridurre il debito pubblico italiano mediante il ricorso a un'imposta patrimoniale. Edoardo Narduzzi sostiene che il continuo rinvio di una riduzione sostanziale della spesa pubblica renda sempre più probabile il ricorso a una patrimoniale. A parte il fatto che ci sarebbero anche altri strumenti, per esempio la dismissione di attività reali e partecipazioni detenute dal settore pubblico, una ulteriore imposizione patrimoniale sarebbe una sciagura, e non solo perché non sarebbe strumento di "giustizia redistributiva". Nessuna imposta è strumento di giustizia, perché non è un crimine dispo

Scorie - Altre distorsioni, in attesa dell'elicottero

"E' vero, ci esponiamo direttamente. Ma non vogliamo influenzare i prezzi relativi tra titoli. Se il prezzo di alcune obbligazioni salirà, gli investitori cercheranno di acquistare bond che non sono nel nostro portafoglio. Così l'effetto dei nostri acquisti si propagherà e il mercato continuerà a funzionare." (P. Praet) Con queste parole il capo economista della BCE, Peter Praet, ha affrontato il tema dell'assunzione di rischio di credito da parte della banca centrale connesso all'acquisto di obbligazioni societarie, come previsto dall'ampliamento del Qe stabilito lo scorso 10 marzo. Anche se l'intenzione della BCE non fosse quella di influenzare i prezzi relativi dei titoli, ciò avverrebbe inevitabilmente, in qualche misura. La banca centrale acquisterà obbligazioni con rating investment grade, le stesse che accetta come collaterale nelle operazioni di rifinanziamento alle banche, purché emesse da società non bancarie. Ciò finirà per com

Scorie - Il banchiere di investimento

"Tra qualche minuto uscirà una dichiarazione del ministro dell'Economia che condivido… Il 2016 è l'anno in cui l'Italia deve sistemare definitivamente la propria questione bancaria… Noi ci stiamo lavorando da qualche settimana, pancia a terra, tutti i santi giorni, per avere una soluzione che rispetti le regole europee che non abbiamo voluto noi ma che dobbiamo rispettare. Una soluzione che dia sicurezza ai correntisti, dia garanzia agli istituti di credito: salteranno poltrone, ci saranno meno banchieri e in prospettiva meno bancari perché non possono esserci 300mila bancari, con l'innovazione tecnologica per cui molte persone usano la banca sul telefonino. Ci sarà qualche filiale in meno ma nel rispetto delle persone senza licenziamenti di massa. Lavoriamo per avere una soluzione finale, ci sono le condizioni e vanno aiutati i processi di integrazione e fusione." (M. Renzi) Renzi ha pronunciato queste parole a Bruxelles durante la conferenza stampa pos

Scorie - Tagli di spesa a parole, non nei numeri

"La spesa pubblica è stata tagliata per 25 miliardi di euro. E' stato tagliato talmente tanto che è difficile andare oltre. Ora lo sforzo deve essere sulla qualità dei meccanismi di spesa."  (P. C. Padoan) Affermazioni come quella che del ministro Padoan che ho riportato fanno cadere le braccia (per non essere volgari). Se uno afferma che la spesa è stata tagliata di un certo ammontare ci si dovrebbe aspettare, consultando i dati ufficiali di finanza pubblica, di trovare riscontro a tale affermazione. In termini esemplificativi, se si sostiene che la spesa è stata tagliata di 25 miliardi, supponendo che prima del taglio la spesa fosse 100 miliardi ci si dovrebbe aspettare, dopo il taglio, un totale di 75 miliardi. Ebbene, in base ai dati di fonte Istat, la spesa delle amministrazioni pubbliche nel biennio renziano è passata da 818.982 milioni di fine 2013 a 824.669 milioni di fine 2015. Se non sono intervenuti cambiamenti a me ignoti nelle regole dell'ar

Scorie - L'eccesso di debito non si cura con altro debito

"In Italia, in Spagna e in molti altri Paesi ad aver bisogno di credito e a tassi bassi, come consente l'acquisizione di capitali a costo zero da parte delle banche commerciali, sono milioni di aziende piccole e medie. Finora, con le precedenti Ltro, i crediti sono finiti solo ai gruppi che non ne avevano bisogno. Per una semplice ragione: perché la Vigilanza impone che le banche facciano credito a chi ha rating buoni, non a chi a causa di una crisi lunga otto anni, ha accumulato debiti e quindi rating cattivi, ma che, se avesse nuovi finanziamenti, potrebbe rilanciarsi." (P. Panerai) Nel suo consueto editoriale su Milano Finanza, Paolo Panerai si occupa di banche e politica monetaria, all'indomani delle nuove misure espansive adottate dalla Bce. Panerai critica la Vigilanza della Bce, che a suo dire adotta un atteggiamento troppo severo nei confronti delle banche, soprattutto in merito di requisiti patrimoniali, vanificando almeno in parte l'operato del

Scorie - I tagli di tasse in deficit avrebbero vita corta

"La lotta alla deflazione non la fai solo con le meravigliose misure della Bce, sempre sia ringraziata. Si fa anche con la politica attiva: abbassamento della pressione fiscale che non può che passare da una migliore flessibilità che deriva dai margini europei, e investimenti nelle infrastrutture. In una situazione di deflazione impressionante per abbassare le tasse in un momento in cui stai facendo una spending review che ha toccato i 25 miliardi devi dare quegli elementi di flessibilità che portano a fare un'operazione sulla pressione fiscale eventualmente anche in deficit ma senza superare il limite visto che nel 2016 siamo il paese con il deficit più basso." (M. Renzi) Queste cose ha affermato Matteo Renzi alla Camera. Ben vengano, ci mancherebbe altro, le riduzioni delle tasse; il problema è che se deve trattarsi di riduzioni come quelle che, a suo dire, sono già state fatte negli ultimi due anni, il rischio concreto è che i cosiddetti contribuenti non se ne ac

Scorie - La crescita del Pil non è sufficiente a risolvere il problema del debito

"So bene che l'Italia, con il suo alto debito, deve essere molto accorta a non dare segnali di allentamento della disciplina fiscale, per il possibile impatto che questi potrebbero avere sui mercati finanziari. Ma i debiti degli Stati sono credibili là dove c'è crescita economica, come dimostra il caso giapponese, dove nessuno si occupa delle variazioni dell'enorme stock debitorio, ma tutti guardano all'andamento della demografia, della produttività, dell'eccellenza tecnologica. Perciò il mix di stagnazione e di deflazione, che in Italia pesa più che nel resto d'Europa, costituisce un rischio ben maggiore rispetto a un'uscita temporanea e controllata dai parametri che ci siamo dati sulla finanza pubblica." (C. De Benedetti) Anche Carlo De Benedetti ha voluto unire la sua voce al coro di quelli che invocano politiche fiscali espansive accanto a quelle monetarie. Pur essendo conscio del fatto che con un debito pubblico enorme come quello it

Scorie - Demagogia stradale

"Siamo a palazzo Chigi, che è il luogo del governo degli italiani: perciò firmo questa legge con voi. Da domani c'è da lavorare ancora di più per rendere le strade più sicure e perché questa strage infinita possa essere ricondotta alla normalità dei valori. Per restituire valore alla vita." (M. Renzi) Con mossa degna del peggior demagogo (specialità nella quale non teme la concorrenza dei rivali/colleghi sudamericani), Matteo Renzi ha ospitato a Palazzo Chigi una rappresentanza dei familiari delle vittime di incidenti stradali in occasione dell'apposizione della firma sulla legge che introduce il reato di omicidio stradale, con pene che possono far impallidire quelle inflitte a gente che compie stragi a mano armata. Personalmente sono sempre scettico quando si introducono fattispecie di reato ad hoc per materie che potrebbero essere disciplinate dalle (tante) norme già esistenti. Nel caso specifico, checché ne dicano i fautori di questa nuova legge, era già

Scorie - Meno male che lo dicono i modelli

"Sulla base di vari modelli, i nostri tecnici stimano che, senza le nostre politiche, l'inflazione sarebbe stata negativa di un terzo di punto percentuale nel 2015 e sarebbe rimasta significativamente negativa per tutto il 2016, il che significa che saremmo stati in deflazione permanente sin dall'anno scorso." (V. Constancio) Vitor Constancio, vice presidente della BCE, difende le dosi progressive di Qe somministrate da Francoforte a partire dall'anno scorso di fronte alla critica circa la loro inefficacia. Critica abbastanza benevola, a mio parere, dato che gli effetti collaterali rischiano seriamente di essere ben peggio di una semplice inefficacia. Considerando che l'obiettivo ufficiale della BCE è di mantenere la crescita dell'indice dei prezzi al consumo (identificata con l'inflazione) prossima, ma al di sotto, del 2 per cento annuo, chi parla di inefficacia si riferisce al fatto che questo obiettivo è ben lungi dall'essere stato rag

Scorie - Aspettando l'elicottero

"Quello che nella situazione attuale sarebbe invece necessario è un finanziamento diretto monetario di programmi di spesa pubblica o di riduzione di imposta da parte delle Bce, che è stato in passato un comune e diffuso strumento di policy in tutte le economie industrializzate. Si tratta di quello che gli economisti hanno definito helicopter money. Questi programmi dovrebbero continuare fino a quando l'inflazione core non fosse tornata al livello fisiologico del 2%. Anche se i trattati istitutivi della Bce non lo consentono, si potrebbe in realtà aggirare l'ostacolo adottando una recente proposta di un economista tedesco, Andrew Watt che propone che la Bei emetta obbligazioni che la Bce dovrebbe acquistare sul mercato secondario al fine di finanziare programmi di spesa pubblica dei singoli Paesi, rendendo tra l'altro operativo il piano Juncker, e sostenendo senza costi per i bilanci pubblici, il rilancio della domanda nella zono euro. In altre parole il buon senso dovr

Scorie - L'OCSE ha la ricetta vincente: gli investimenti giusti

"I tassi di interesse oggi eccezionalmente bassi migliorano lo spazio fiscale dei governi, permettendo un'opportunità unica di fare investimenti in infrastrutture che spingano la domanda, alimentino la crescita e nelle stesso tempo migliorino le finanze pubbliche… occorre scegliere i progetti giusti." (A. Gurria) Angel Gurria, segretario generale dell'OCSE, ha declamato la classica ricetta keynesiana: con i tassi di interesse a livelli mai così bassi, chi ha "spazio fiscale" dovrebbe fare investimenti pubblici indebitandosi. "Spazio fiscale" è la formula utilizzata per indicare quegli Stati che non hanno un debito molto elevato in rapporto al Pil, quanto meno nella percezione di chi quel debito lo compra e, di conseguenza, ne stabilisce il rendimento (costo per lo Stato, ossia per chi in quello Stato paga le tasse). Quello prospettato da Gurria sembra l'Eden: si possono fare investimenti che hanno un valore attuale netto positivo

Scorie - Kuroda, tra ipocrisie, mezze verità e bugie intere

"L'allentamento monetario che il Giappone sta facendo attraverso il 'Qqe' (quantitative and qualitative easing) non ha un limite, e la banca centrale giapponese non ha trovato difficoltà ad acquistare titoli. Il 'Qqe' non è finalizzato a svalutare lo yen." (H. Kuroda) Haruhiko Kuroda è presidente della Banca del Giappone, e ha rilasciato questa dichiarazione qualche settimana fa durante un'audizione presso il Parlamento nipponico. Una dichiarazione che contiene una mezza verità e una bugia intera. La mezza verità riguarda la mancanza di difficoltà nell'acquistare titoli. Tecnicamente è indiscutibile che non trovi difficoltà, dato che acquista contro creazione di base monetaria, e di quella può crearne finché vuole. Ma il fatto è che il principale asset che compra, ossia i titoli emessi dal Tesoro giapponese, finiranno per essere completamente detenuti dalla banca centrale stessa (e da altri istituti pubblici) entro il 2023. Già oggi il 90

Scorie - Tranquilli, ci sono gli strumenti macroprudenziali

"Alcuni dicono: attenti, perché se la politica monetaria è troppo espansiva, poi, alla fine, vi sono rischi di conseguenze non desiderate dal lato di possibili bolle speculative su particolari mercati, che siano delle obbligazioni o delle abitazioni. La risposta è che per ora queste bolle non si vedono. Non solo: abbiamo strumenti migliori di quelli di cui disponevamo qualche anno fa, dopo la crisi finanziaria. Sono gli strumenti macroprudenziali. Si è discusso anche di questi, per valutarne gli effetti pro-ciclici. Non siamo arrivati affatto al capolinea e anzi, il nostro impegno, la nostra responsabilità, è evitare tendenze deflattive." (I. Visco) Queste dichiarazioni sono state rilasciate dal governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, al recente G20 finanziario tenutosi in Cina. La posizione di Visco è coincidente con quella di diversi altri banchieri centrali, a cominciare da Mario Draghi. In sintesi, è vero che le politiche monetarie espansive possono

Scorie - Innovazioni di vecchio stampo

" Basterebbe la manna dal cielo per tornare a una crescita globale duratura e sostenibile? E per sconfiggere il pericolo della deflazione e risolvere i problemi economici che angosciano il G-20? " Questo si chiede Isabella Bufacchi all'inizio di un articolo dedicato al tema del momento (ironia voluta): il rilancio della crescita del Pil mediante politiche fiscali e monetarie espansive. A detta di Bufacchi si tratterebbe di un mix inedito:   " In assenza della manna dal cielo, e vivendo nell'epoca d'oro del quantitative easing, la speranza in un futuro migliore guarda sempre più a un mix inedito, una nuova ondata di politiche fiscali espansive abbinate a un nuovo round di politiche monetarie delle banche centrali con misure ancor più straordinarie di quelle viste finora. Ovvero: stampare moneta per finanziare in cash direttamente gli Stati, allo scopo di aumentare la domanda aggregata con il tagli o delle tasse e sostenere la crescita aprendo canti

Scorie - L'ennesimo caso del "serve una legge"

"Serve subito una legge contro lo spreco alimentare, che riduca i 5,1 milioni di tonnellate di alimenti che ogni anno in Italia vengono distrutti. Così come vi è una legge contro il fumo, così come c'è una legge contro tutto ciò che danneggia l'uomo, questa è una cosa che danneggia sia chi spreca sia chi è vittima dello spreco. Non si tratta di prendere sic et simpliciter il modello francese, dove lo spreco è reato, dobbiamo costruire un percorso in cui tutte le parti in causa si mettano d'accordo per trovare un percorso in cui lo spreco venga messo da parte, ricordando che i più danneggiati sono i più poveri tra i poveri." (F. Soddu) Don Francesco Soddu, direttore della Caritas Italiana, ritiene necessaria l'introduzione di una legge contro lo spreco alimentare. Siamo di fronte all'ennesimo caso di sindrome da "ci vorrebbe una legge", in base alla quale chi desidera che tutti assumano un determinato comportamento invoca l'intervento le

Scorie - Quando i decimali servono allo storytelling

"Il Pil. A inizio del 2015 avevamo immaginato la crescita del +0,7%. La crescita è stata invece del +0,8%. Meglio delle previsioni. Il Governo Monti aveva chiuso con -2,3%; il Governo Letta con -1,9%." (M. Renzi) Dopo una iniziale stima che si fermava a +0.7%, l'Istat ha comunicato che nel 2015 il Pil è aumentato dello 0.8% in termini reali. Secondo Renzi il dato è migliore delle previsioni del Governo. Peccato che ometta di ricordare che in occasione della pubblicazione della nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, a inizio autunno, il Governo aumentò la stima per il 2015 da 0.7 a 0.9%. Un passaggio che, evidentemente, adesso preferisce rimuovere, dato che, altrimenti, il dato definitivo sarebbe inferiore alle previsioni governative. Proprio lui, che dice che gli "zero virgola" non contano, non esita a commettere questo peccatuccio di omissione al solo scopo di girare a suo favore qualche decimale. Quanto al confronto con i suoi

Scorie - Prima si lamentavano dei prezzi crescenti, adesso di quelli decrescenti

"Una bruttissima notizia quella sulla deflazione perché è il sintomo più evidente che qualcosa non sta funzionando in Italia e che la tanto attesa ripresa economica stenta a decollare." (C. Rienzi) Carlo Rienzi è presidente del Codacons, associazione di consumatori che, un giorno sì e l'altro pure, intasa i tribunali (amministrativi e non) di tutta Italia con esposti di ogni tipo. Questa volta ha commentato l'ultimo dato sull'andamento dei prezzi al consumo, in diminuzione dello 0,2-0,3%, a seconda dell'indice preso in considerazione. Ogni volta che viene pubblicato il dato mensile sull'andamento dei prezzi al consumo (nel mainstream identificato con l'inflazione), Codacons, al pari di altre associazioni di consumatori, manda alle agenzie di stampa una nota di commento. Fino a un paio di anni fa si era soliti leggere di "stangate" a carico delle famiglie. Per esempio, ad aprile 2014, pur a fronte di un dato in discesa e attestat