Post

Visualizzazione dei post da giugno, 2017

Scorie - Tassazione equa è un ossimoro

Tra coloro che sono contrari all'ipotesi di flat tax c'è il costituzionalista Enrico De Mita, il quale, dopo aver ribadito le arcinote argomentazioni (discutibili, ma che non discuto qui) di chi non vuole toccare i pilastri dell'imposta sul reddito, scrive: " In uno Stato democratico che voglia continuare a riposare sulla proprietà privata, sulla libertà economica e sulla libertà politica e quindi non voglia ricorrere ad altri criteri incompatibili con quella libertà il problema fiscale non è soltanto tecnico, ma è un problema politico e morale, perché si tratta di dare a ciascuno il suo e di creare le basi di una società onesta nella quale la s elezione avvenga secondo il criterio del merito e non secondo la maggiore capacità di procurarsi, complici leggi mal fatte, una rendita fiscale ." Le parole di De Mita credo possano essere utilizzate per opporsi a qualsivoglia forma di tassazione. Infatti, ogni forma di tassazione, essendo

Scorie - Gutgeld difende malamente la spending review

Yoram Gutgeld continua a difendere la sua spending review. " Nel positivo e stimolante dibattito che si è accesso dopo la presentazione di questa relazione sono state mosse due critiche costruttive, che pensiamo meritino delle risposte. Prima critica: «Il gioco delle tre carte: avete solo redistribuito la spesa, ma non l'avete ridotta». Risposta: 32 economie avanzate su 34 (paesi Ocse) hanno aumentato tra il 2013 e il 2016 la spesa nominale della loro macchina pubblica di un valore medio pari a circa il 10%. Solo due Paesi hanno fatto meglio: la Grecia, che in una situazione drammatica ha dovuto ridurla, e l'Italia, che ha mantenuto la spesa sostanzialmente costante. Quindi, se lo Stato italiano appare spendaccione, poco rigoroso e malleabile alle pressioni del partito della spesa, gli altri Paesi sono molto peggio. Tra questi si trovano Paesi in procedura di infrazione per deficit eccessivo come la Spagna e la Francia, Paesi che hanno ricevuto ing

Scorie - Il problema non è il bail-in, ma la riserva frazionaria

All'indomani del provvedimento governativo che ha mandato in liquidazione Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza mediante la creazione di una bad bank pubblica e la cessione di asset in bonis a Banca Intesa per il corrispettivo di un euro (oltre a garanzie verso l'acquirente), in tanti hanno cercato di difendere l'operato del governo. Tra costoro, Marco Onado sul Sole 24Ore. Su un punto credo sia bene fare chiarezza, a prescindere da cosa si pensi in merito alla vicenda (fermo restando che, a mio parere, l'operato delle autorità italiane ed europee è indifendibile). Sostiene Onado: " La tormentata vicenda rivela almeno tre verità sgradevoli. La prima è che la procedura europea, oltre che essere complicata dall'operare congiunto di autorità e istituzioni nazionali e sovranazionali, crea problemi ogni volta che si tratta di applicare i meccanismi di coinvolgimento dei creditori diversi dai depositanti, che era stata pre

Scorie - Propongo un sequel vent'anni dopo: 2019 Ritorno allo Stato

I progetti di riforma fiscale ormai non si contano. Generalmente partono tutti con due obiettivi: semplicità ed efficienza, senza scalfire il dogma costituzionale della progressività. La cosa non mi stupisce, ma devo dire che da un think tank che si autodefinisce liberale e si ispira a Bruno Leoni mi sarei aspettato una proposta meno deludente di quella che ho trovato sinteticamente descritta da Nicola Rossi sul Sole 24Ore del 25 giugno. Il quale, pure, definisce coraggiosa la proposta. " Bisogna trovare il coraggio di cambiare, lasciandosi alle spalle una stagione di politica tributaria la cui cifra è l'assenza di un disegno o, più precisamente, il disinteresse verso un qualsivoglia disegno ." Ecco allora l'ennesimo progetto per arrivare a una imposizione fiscale ad aliquota unica. " All'Istituto Bruno Leoni abbiamo elaborato una proposta di riforma così sintetizzabile: (1) una sola aliquota – pari al 25% - p

Scorie - E' peggio di prima, ma ci dicono che non è preoccupante

Commentando i dati sull'indebitamento delle famiglie statunitensi, Fabrizio Galimberti ritiene che non siano preoccupanti, nonostante sia già stato superato il picco raggiunto prima della crisi. " Questo indebitamento fu all'origine della Grande recessione, e, secondo gli ultimi dati dei flussi di fondi comunicati dalla Fed, il debito complessivo delle famiglie ha di nuovo raggiunto e superato i livelli (sia assoluti, sia in percentuale del reddito disponibile) che prevalevano prima della crisi. Questi livelli si vedono anche in quella parte dell'indebitamento complessivo che è il credito al consumo ." Secondo Galimberti, ci sono " tre fattori attenuanti rispetto alle legittime preoccupazioni. Primo, le passività sono cresciute, ma così anche le attività, talché la ricchezza netta delle famiglie non dà segni di pericolose anomalie, anche se è vero che i valori azionari e obbligazionari potrebbero sgonfiarsi rapidamente. Second

Scorie - Banche venete, si poteva fare peggio. Ma impegnandosi parecchio

Non più tardi del 3 giugno scorso, Matteo Renzi affermava quanto segue nell'ambito di un'intervista al Sole 24Ore, in merito alla crisi delle banche venete: " Qualsiasi forma di eventuale risoluzione andrà respinta con tutte le forze: l'Italia deve dire di no a questa ipotesi ." Meno di un mese più tardi pare che le due banche finiranno addirittura in liquidazione, previo scorporo della parte sana che Intesa San Paolo si è dichiarata disposta ad acquistare per un simbolico euro, peraltro solo nel caso ottenga garanzie in merito a una serie di condizioni poste, di fatto, al governo, per procedere all'acquisizione. Riassumibili più o meno così: non vogliamo oneri né brutte sorprese ex post. Dal canto suo, il ministro Padoan ha più volte ripetuto che non ci sarà il bail-in. Probabilmente il bail-in sarà effettivamente evitato, ma per azionisti e titolari di obbligazioni subordinate la fine sarà la stessa che hanno fatto a

Scorie - Solite balle sulla spending review

Anche quest'anno il governo ha incaricato Yoram Gutgeld, commissario alla spending review, di relazionare in merito ai risultati ragigunti. Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, con sempre minore senso del pudore, ha affermato: " Dopo la presentazione della relazione sulla spending review mi auguro di leggere un po' meno che in Italia la spending non si è fatta o si è fatta male ." Certamente c'è stata revisione della spesa, nel senso che si sono spostate somme da taluni capitoli ad altri, senza peraltro che si sia percepito alcun beneficio per chi paga le tasse. Ma in termini complessivi la spesa non è stata ridotta (semmai il contrario), quindi credo sia legittimo concludere – Padoan se ne faccia una ragione – che sia stata fatta male. Le chiacchiere non trovano riscontro nei numeri, nonostante Gutgeld abbia cercato di "giocare" con gli stessi per intestare a se stesso e al governo risultati