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Visualizzazione dei post da settembre, 2019

Scorie - Anche se verde, il deficit resta deficit

Ormai in questo disastrato Paese con una pennellata di verde si crede di poter risolvere ogni problema. Non stupisce, quindi, che il nuovo mantra dei tossici di spesa pubblica sia lo scorporo degli investimenti "green" dal calcolo del deficit. Ecco, per esempio, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, che prende spunto dal Gretathunbergismo dilagante tra gli studenti per rilanciare la proposta da fare ai partner europei. " Vedere tantissime città, in Italia e nel mondo, così piene di giovani che lottano per l'ambiente è un segnale di grande speranza che abbiamo il dovere di cogliere. Per questo proporremo all'Ue di scomputare dal calcolo del deficit la spesa per investimenti a favore dell'ambiente: è necessario introdurre una Green rule ragionando su una soglia di scomputo pari al 2,5% del Pil per ogni Stato membro ." Premesso che, come sempre, c'è il problema di definire cosa sia un investimento "green"

Scorie - Indottrinamento fiscale per bambini

Se gli pseudo scioperi del venerdì in stile Greta Thunberg, con tanto di benedizione ministeriale, sono una novità, non la stessa cosa si può dire delle iniziative volte a  indottrinare gli alunni delle scuole primarie in materia di tasse. Ne dà notizia, per esempio, il Sole 24 Ore, in un articoletto che inizia con un dialogo tra madre e figlio: " Mamma, ma chi paga per gli ospedali, le scuole, le strade e i pompieri? Lo Stato, con i soldi che gli diamo noi cittadini con le tasse. Se non ci fossero, non avremmo l'acqua né la luce, non ci sarebbero le strade né i giardini pubblici ." Mediante un cartone animato, i commercialisti di Milano si prestano a fornire agli studenti delle classi quarta e quinta della scuola primaria una versione tanto politicamente corretta quanto irrealistica della relazione tra tassazione e servizi pubblici. Secondo il Sole 24 Ore: " L'obiettivo è ambizioso: diffondere tra i bambini un approccio culturale nuovo al tema delle tasse, spes

Scorie - Avanti con la (supercazzola della) redistribuzione che non penalizzi l'iniziativa privata

Uno dei temi ricorrenti oggetto di riflessione da parte degli economisti di vario orientamento riguarda le disuguaglianze di reddito e ricchezza. Quasi sempre nella lista delle cause mancano gli interventismi fiscali e monetari i quali, al contrario, sono invocati come strumenti da usare per risolvere i problemi. Di questo avviso pare essere Fabrizio Onida, il quale, in un articolo sul Sole 24 Ore nel quale cita un po' di letteratura sul tema, scrive: " Al di là dell'evidenza statistica, vale la constatazione che nel mondo crescenti diseguaglianze nella distribuzione di redditi e ricchezza si accompagnano a deludenti scenari di crescita macroeconomica, diffuso malcontento sociale, impoverimento del tessuto urbano e civile, instabilità politica, pulsioni populiste, fino a ventilare minacce alla tenuta dei valori democratici ." Secondo Onida, " la variabile centrale si chiama "capitale umano". Contrariamente a una narrazione popolare, nei Paesi

Scorie - Una svolta significativa. In peggio

Nella loro ritrovata unità, Cgil, Cisl e Uil non perdono occasione per sollecitare i governi di turno a usare il randello fiscale per fare redistribuzione. Arrivando a usare argomentazioni che fanno cadere le braccia (per non dire altro). Per esempio, secondo Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl: " Bisognerebbe fare una norma chiara e farla attuare: nessun datore di lavoro può dichiarare meno di un proprio collaboratore. Sarebbe una svolta significativa ." Il giornalista di Repubblica che la intervistava non ha sentito l'esigenza di fare alcuna osservazione, probabilmente perché condivide l'affermazione di Furlan. Senza entrare nel merito della (il)legittimità della tassazione, ci sono a mio parere considerazioni di buon senso che dovrebbero indurre a ritenere l'affermazione di Annamaria Furlan come materiale da bidone della spazzatura ideologica. Che ci siano datori di lavoro che dichiarano meno di loro dipendenti perché evadono il fisco è r

Scorie - Il mea culpa del compagno Bartolo

Apprendo dall'ANSA che Pietro Bartolo, medico lampedusano che si è guadagnato sul campo l'elezione nelle fila del PD all'europarlamento, si è cosparso il capo di cenere per aver commesso un sacrilegio: votare positivamente a una risoluzione del parlamento europeo nella quale pare che comunismo e nazismo siano equiparati. Ecco il mea culpa di Bartolo: " Ho deciso di cambiare il mio voto da positivo a contrario alla risoluzione sulla memoria europea. Inutile girarci attorno: ho sbagliato, non avrei dovuto votare favorevolmente. Mi scuso con i miei elettori e ringrazio i tanti che mi hanno scritto in questi giorni. Il confronto serve anche a questo: a riconoscere quando si è commesso un errore e fare un passo indietro ." Suppongo che i colleghi di partito, prima ancora che gli elettori, abbiano fatto notare a Bartolo che aveva sbagliato. In fin dei conti è pur sempre stato eletto in un partito che deriva in (larga) parte dal PCI, e una buona fetta di chi an

Scorie - Simboli

Arrivati all'ennesimo penultimatum per il nuovo intervento su Alitalia che farà sanguinare le tasche dei pagatori di tasse, cambia il ministro dello Sviluppo economico, ma la sostanza rimane tristemente la stessa. Stefano Patuanelli ha sostituito il suo capo politico, Giggino di Maio, da quando il M5S ha formato il governo con il PD. Dato che i nuovi partner di governo chiedevano discontinuità, Patuanelli ha sentito il dovere di superare il suo predecessore, spingendosi ad affermare che " la volontà di tutto il governo è non accompagnare la procedura di salvataggio ma il rilancio di Alitalia. È simbolo dell'industria italiana come Ferrari ." Fino al mantra del rilancio, vi è a dire il vero una continuità totale tanto con riferimento a Di Maio, quanto con tutti i ministri (in)competenti dei precedenti governi. Però neppure il ragazzo prodigio di Pomigliano si era mai spinto a fare paragoni come quello fatto da Patuanelli. Mentre la Ferrari è simbolo dell'