Scorie - Tridico, il genio del lavoro

Apprendo dall'ANSA che, nel corso di una lezione sulle diseguaglianze nel capitalismo finanziario tenuta alla facoltà di economia della Sapienza di Roma, il presidente dell'Inps Pasquale Tridico ha sostenuto l'opportunità di ridurre l'orario di lavoro a parità di salario mensile.

"Siamo fermi in Italia all'ultima riduzione di orario del '69, non ci sono riduzioni da 50 anni invece andrebbe fatta. Gli incrementi di produttività vanno distribuiti o con salario o con un aumento del tempo libero."

Che questo signore fosse un genio lo si era capito quando suggerì al M5S che il reddito di cittadinanza si sarebbe pagato da solo, dato che sarebbe aumentato il numero delle persone in cerca di lavoro, il che avrebbe aumentato l'output gap e, di conseguenza, sarebbe stato possibile per il governo italiano aumentare il deficit con il consenso della Commissione europea. Come se il deficit, che diventa debito, nessuno lo dovesse pagare né prima né poi.

Adesso se ne esce sostenendo che bisognerebbe ridurre l'orario di lavoro, a parità di salario mensile, per distribuire incrementi di produttività che non dubito ci siano in taluni casi, ma che in media sono sostanzialmente fermi al palo da due decenni.

In pratica Tridico suppone che riducendo l'orario di lavoro a parità di costo le imprese vivrebbero tutte felici e contente e prospererebbero sul mercato internazionale. Immagino anche che a seguito di tale riduzione ci sarebbe un incremento significativo dei posti di lavoro, in uno scenario idilliaco.

Tridico prima di diventare presidente dell'Inps era docente universitario. Questo è lo stato in cui versano le facoltà di economia in Italia…


 "Se io domenica mattina vado a votare - ha sottolineato il Cardinale- è perché sono convinto che esista un bene comune che riguarda te, riguarda tutti noi. Siamo un 'noi' di cui dobbiamo tenere conto. E mi fa paura, invece, questo atteggiamento individualistico, in fondo, di non scegliere. E, poi, quante nazioni ci sono nel mondo dove non si vota, dove c'è una testa che ha già pensato tutto... In fondo noi viviamo in una democrazia... E' un valore aggiunto anche la democrazia. In democrazia senti cose dritte, senti cose storte, senti cose che condividi e non condividi... Certamente tutti abbiamo il dovere di informarci, di farci una coscienza. Il voto è esprimere un giudizio".

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