Scorie - La ripartenza secondo il reggente




Sarà forse per non voler apparire come un mero traghettatore in attesa dell'elezione di un nuovo segretario. Fatto sta che Maurizio Martina, reggente del PD, ha postato su Facebook (così riporta l'ANSA) un elenco delle proposte da cui ripartire.

"In Parlamento e nel Paese facciamo vivere le nostre battaglie e il nostro impegno quotidiano per un'Italia migliore. Ripartiamo dalle nostre proposte concrete, confrontiamoci con i cittadini a partire dai loro bisogni e dalle loro aspettative. Lasciamo ad altri tatticismi, scontri personali e di potere. Noi pensiamo all'Italia."

Come no? Tutti (a parole) pensano all'Italia.

"Ecco le prime tre proposte Pd: POVERTA'. Allargare il Reddito di Inclusione per azzerare la povertà assoluta in tre anni e potenziare le azioni contro la povertà educativa."

Quanto costa? Chi paga?

"FAMIGLIE. Introdurre l'assegno universale per le famiglie con figli, la carta dei servizi per l'infanzia e nuovi strumenti di welfare a favore dell'occupazione femminile, per ridurre le diseguaglianze e sostenere il reddito dei ceti medi."

Quanto costa? Chi paga?

"LAVORO. Introdurre il salario minimo legale, combattere il dumping salariale dei contratti pirata anche valorizzando il Patto per la Fabbrica promosso dalle parti sociali. Tagliare ancora il carico fiscale sul costo del lavoro a tempo indeterminato per favorire assunzioni stabili con priorità a donne e giovani, norme per la parità di retribuzione dei generi."

Ben venga la riduzione del carico fiscale sul costo del lavoro, ma quanto costa? Chi paga?

Al d là di ogni altra considerazione su tutti questi provvedimenti, se non si indicano tagli di spesa che coprano questi costi, l'unica cosa certa è che qualche pagatore di tasse avrà, prima o poi (suppongo più prima che poi), un aumento del conto a suo carico.

Meglio non ripartire da qui.
 
 "Se io domenica mattina vado a votare - ha sottolineato il Cardinale- è perché sono convinto che esista un bene comune che riguarda te, riguarda tutti noi. Siamo un 'noi' di cui dobbiamo tenere conto. E mi fa paura, invece, questo atteggiamento individualistico, in fondo, di non scegliere. E, poi, quante nazioni ci sono nel mondo dove non si vota, dove c'è una testa che ha già pensato tutto... In fondo noi viviamo in una democrazia... E' un valore aggiunto anche la democrazia. In democrazia senti cose dritte, senti cose storte, senti cose che condividi e non condividi... Certamente tutti abbiamo il dovere di informarci, di farci una coscienza. Il voto è esprimere un giudizio".


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