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Visualizzazione dei post da settembre, 2017

Scorie - C'è differenza tra accoglienza volontaria e accoglienza coercitiva

Come è noto, la posizione della Chiesa cattolica in merito al tema dei migranti è per una accoglienza sostanzialmente senza limiti, da abbinare a una politica che eufemisticamente definirei generosa in tema di riconoscimento della cittadinanza. Per esempio, Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila e presidente di Caritas Internationalis, ha affermato: " Tutti coloro che credono, a maggior ragione se sono politici, come tali non possono chiudere le porte in faccia agli stranieri, ai migranti e ai rifugiati. Il mandato evangelico è chiaro, non ascoltarlo significa tradirlo ." Aggiungendo poi: " Non è solo Gesù a essere esplicito in merito. Anche l'Antico Testamento parla chiaro quando il Signore dice di avere un amore speciale per gli orfani, le vedove e gli stranieri perché non hanno chi li aiuta. Gesù poi ha identificato se stesso con gli stranieri. Non è un politica da adottare, ma un vero e proprio mandato da non t

Scorie - Burocrazia (fiscale)

E' di questi giorni la notizia dell'ennesimo malfunzionamento dellla macchina che governa il fisco italiano, che, oltre a essere tra i più esosi al mondo, non smette di vessare pagatori di tasse e professionisti con complicazioni a ripetizione, in barba ai reiterati propositi di semplificazione. La trasmissione dei dati per il cosiddetto spesometro, andato in tilt e consentendo a chiunque di vedere i dati di altri soggetti, è solo l'ultima delle manifestazioni dell'indecenza di questo baraccone. Per il quale, poi, è stata prevista una proroga dal 28 settembre al 5 ottobre, salvo il giorno successivo ipotizzare una proroga ulteriore. A volte è difficile capire fin dove questi signori siano in malafede o siano solo dei buoni a nulla (ancorché capaci di tutto). Di fronte a tutto questo, il viceministro all'Economia, Luigi Casero, non ha saputo fare altro che proporre la classica soluzione: un nuovo provvedimento legislativo.

Scorie - Chi trae benefici dalle crisi

Sono ormai dieci anni che si sente ripetere come un mantra che una delle cause della crisi fu la mancanza di regole. Questo è servito per introdurne in quantità industriale nel settore finanziario, oltre che per istituire nuovi enti regolatori, che hanno, di fatto, aumentato il numero dei burocrati. Non è vero che mancavano le regole: le regole c'erano, molto probabilmente erano sbagliate, e, altrettanto probabilmente, gestite in modo inefficace, anche perché, contrariamente a quanto alcuni potrebbero credere, nessun regolatore è onnisciente. Fatto sta che, nonostante i regolatori non siano indenni da responsabilità per quanto accaduto, la crisi ha rappresentato una formidabile opportunità non già per metterne in discussione l'operato, bensì per attribuire loro nuovi poteri e aumentarne i ranghi. Un copione che, ahimè, si ripete di crisi in crisi. Perché alla fine si tratta sempre e comunque di fallimenti di mercato, stando alla version

Scorie - Lo Stato innovatore a 5 stelle

Come è noto, lo scorso fine settimana Luigi Di Maio è salito al trono del M5S, sbaragliando alle primarie la concorrenza di sette individui sconosciuti ai più. Qualora dopo le prossime elezioni politiche il M5S ricevesse l'incarico di formare il governo, Di Maio sarebbe il presidente del Consiglio incaricato (con buona pace di chi credeva di aver toccato il fondo con Renzi). Capita, quindi, di leggere alcuni articoli nei quali sono indicate le linee guida di quella che (senza senso del pudore) viene definita "dimaionomics". Uno dei punti principali è ovviamente il cosiddetto reddito di cittadinanza, per il quale i proponenti sono convinti che, se finanziato aumentando il deficit di 15 miliardi, produrrebbe un incremento del Pil superiore a quella cifra. Fin qui siamo al tanto noto quanto mitologico moltiplicatore keynesiano, che non si sa bene per quale motivo dovrebbe funzionare con il M5S non avendo mai funzionato con tutti gli altri.

Scorie - Sotto le parole, niente

Partecipando alla p resentazione del Manifesto contro la disuguaglianza predisposto da Nens (centro studi fondato da Vincenzo Visco e Pierluigi Bersani) e Etica ed Economia , la "presidenta" della Camera, Laura Boldrini, ha affermato: " L'Italia cresce meno anche perch é da noi le diseguaglianze sono maggiori. Davanti abbiamo la legge di bilancio: miracoli non se ne possono fare ma si pu ò invertire la tendenza e dare pi ù attenzione alle fasce più deboli con maggiori stanziamenti. La chiave di volta è il lavoro per i giovani, perch é noi con la precariet à uccidiamo i giovani. Servono investimenti pubblici, gli sgravi fiscali non bastano . " Come spesso accade, si tratta di parole molto buoniste, di quelle da applausi facili, soprattutto davanti a platee sinistrorse, ma del tutto vuote. In primo luogo, affermare che l'Italia cresce meno perché " da noi le diseguaglianze sono maggiori " non ha basi s

Scorie - Non date a Cesare quanto non è di Cesare

Sono in tanti a interrogarsi su come fare per migliorare il sistema fiscale italiano, a maggior ragione in un momento in cui ci sono soggetti le cui attività in gran parte sfuggono all'imposizione fiscale. Vittorio Emanuele Falsitta, sul Sole 24Ore, inizia così un articolo: " Dare a Cesare quel che è di Cesare significa possedere un ordinamento giuridico che individui Cesare, cosa gli spetti e con quali criteri ripartire il dovuto. Poiché questi effetti sono affidati all'ordinamento, avanti a tutto occorre rispondere alla domanda: il nostro ordinamento è capace di dare a Cesare quel che è suo e senza creare ingiuste discriminazioni? " Non entrando nel merito di quanto volesse affermare Gesù quando disse "Date a Cesare quel che è di Cesare", che i tassatori di ogni epoca e luogo hanno sempre preferito considerare come un anatema contro l'evasione fiscale ancorché ciò non sia per nulla pacifico, l'affermazione di Falsit