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Visualizzazione dei post da maggio, 2017

Scorie - Il mercato, questo sconosciuto

Sulla Domenica del Sole 24Ore è possibile leggere i pensieri vergati dal fior fiore dell'intellighenzia nazionale e internazionale, che, come è noto, per lo più è costituita da sinistrorsi al caviale. Non mancano, ovviamente, i lamenti contro il mercato, anche dove non c'è. Prendete, per esempio, quanto scritto da Salvatore Settis a proposito di Europa: " Ma l'Europa di oggi conserva l'impulso a cercare la verità delle cose, una memoria di sé che induca al confronto, l'incessante interrogarsi sul perché delle nostre azioni? C'è ragione di dubitarne. Nulla rappresenta oggi l'Europa quanto le istituzioni dell'Unione Europea. Ma nelle istituzioni europee non regna la cultura, non regna il dubbio, non regna la dignità umana né la giustizia sociale. Regna il mercato e regna la certezza che ad esso solo spetti il potere di regolare la società in tutti i suoi aspetti. Che la "mano invisibile" dei mercati, creando e

Scorie - Risparmiateci il keynesismo 2.0

Partecipando al dibattito su vantaggi e svantaggi della permanenza nell'eurozona, Stefano Fassina, deputato di Sinistra Italiana, individua il problema nell'impianto mercantilistico basato sulla svalutazione del lavoro. Lamentando anche che non si seguano i precetti keynesiani (pure essi, peraltro, in ultima analisi mercantilisti). " Insomma, nonostante la "rivoluzione keynesiana" degli anni 30 del '900, domina la "Legge di Say" (1803), secondo la quale l'offerta creerebbe la domanda ." Fassina fornisce l'interpretazione della Legge di Say che danno tutti coloro che non l'hanno capita o preferiscono storpiarla per argomentare a favore del keynesismo. Say sostenne quello che la semplice osservazione basata sul buon senso dovrebbe rendere evidente: in qualsiasi scambio la domanda può esserci solo se si ha qualcosa da offrire, il che presuppone che la produzione preceda la domanda. Il t

Scorie - La favola del moltiplicatore

Qualche giorno fa avevo commentato alcune sciocchezze in materia economica da parte di Luigi Di Maio, sospettando che non fosse farina del suo sacco. Osservavo: " Probabilmente gli "esperti" di economia a cui si è abbeverato Di Maio sono quelli che propagano l'idea che gli investimenti ad alto moltiplicatore, ancorché finanziati in deficit, portino a un incremento di Pil e di gettito fiscale tali da ripagarsi ." Ammetto che non serviva essere un genio per arrivare a tale osservazione. Che, in effetti, pare essere corretta, a giudicare dalle affermazioni di Giovanni Dosi, docente alla scuola superiore Sant'Anna di Pisa, che peraltro tiene a sottolineare: " non sono l'economista dei 5 Stelle ". Oltre a proporre un aumento dell'Irpef per i redditi superiori a 100mila euro e una patrimoniale che porterebbe un gettito di 200miliardi in cinque anni (roba da mettere definitivamente al tappeto questo malandato Paese

Scorie - La faccia della medaglia che i keynesiani non guardano

Commentando l'andamento dell'economia statunitense, Fabrizio Galimberti osserva con soddisfazione come la crisi sia stata affrontata ricorrendo all'armamentario keynesiano. " Come si sa, l'economia americana si è tratta d'impaccio – dopo la Grande recessione – prima e meglio rispetto all'economia europea. Spesso il merito viene attribuito alla politica monetaria… Ma non è solo la politica monetaria e finanziaria a portare il merito del contrasto alla crisi. Anche la politica di bilancio ha contribuito e molto. Quando c'è una crisi, è stato detto, bisogna dare soldi subito, darne molti e darli alle famiglie. Da questo punto di vista il governo americano ha seguito quel consiglio ." Dopodiché mostra in forma grafica il fatto che le famiglie americane dal 2008 abbiano pagato e continuino a pagare meno imposte di quanto incassato come trasferimenti a carico del bilancio pubblico. Ci sono due problemi: il primo

Scorie - La presidenta ignorata da Facebook

Da qualche tempo la "presidenta" della Camera, Laura Boldrini, lamenta la scarsa attenzione di Facebook alle pagine contenenti violenza verbale e offese. Pare non avere neppure preso troppo bene il fatto che, nonostante abbia scritto al fondatore in persona, Mark Zuckerberg, costui l'abbia, in buona sostanza, bellamente ignorata. Probabilmente Boldrini si aspetta che fuori dall'Italia a qualcuno interessi qualcosa di quello che dice. Parrebbe non essere così (e mi permetto di ritenere che lo spazio dedicato dai mezzi di informazione domestici alle sue esternazioni e iniziative siano più che proporzionali all'interesse dei lettori/ascoltatori/telespettatori di tali mezzi di informazione). Da ultimo, sempre riferendosi a Facebook, Boldrini ha dichiarato: " Non è ammissibile che a numeri stratosferici di utenti (Facebook nel nostro Paese ne conta 28 milioni) corrisponda un numero irrisorio di dipendenti destinati all'assist

Scorie - La droga monopolio di Stato? Meglio di no

Di tanto in tanto torna a fare cronaca l'idea di rivedere la disciplina in materia di sostanze stupefacenti. Generalmente si crea confusione tra legalizzazione e liberalizzazione. La prima sarebbe probabilmente destinata a non migliorare le cose, e forse le peggiorerebbe. Meglio sarebbe la seconda, se fosse realmente tale, ossia se lo Stato rimuovesse proibizioni alla produzione e al commercio, senza porre in essere altri vincoli. Dubito che in Italia si arriverà mai a una liberalizzazione. Chi è favorevole alla legalizzazione è mosso da diverse motivazioni, generalmente tutte stataliste. Si va da chi vorrebbe avere meno affollamento carcerario, a chi punta al gettito fiscale. Quando a esprimere un parere sono dei magistrati, generalmente il grado di statalismo è elevato. Ecco cosa ha dichiarato, per esempio, il procuratore nazionale della Dda Franco Roberti: " Siamo favorevoli a una disciplina che attribuisca ai Monopoli di Stato, in via escl

Scorie - Di fronte a certa ragionevolezza, meglio la follia

Nel dibattito in corso sul Sole 24Ore in merito ai pro e contro della permanenza dell'Italia nell'eurozona, i contributi di matrice keynesiana abbondano. Tra di essi, uno a firma di Jérôme Creel e Francesco Saraceno, entrambi docenti a Parigi (Saraceno anche alla LUISS di Roma). L'analisi parte deprecando, come sempre, la mancanza di sostegno alla domanda aggregata a livello europeo. " La zona euro cresce meno degli Usa fin dagli anni 90. Tra le molte ragioni di questa performance a dir poco deludente si dimentica spesso l'inerzia della politica economica, che ha le sue radici in un mandato restrittivo per la banca centrale, e in una regola fiscale che non consente politiche di sostegno della domanda ." Mandato restrittivo? Ma sono sicuri di parlare della BCE? Non è forse quella banca centrale che sta praticando tassi negativi sulla deposit facility (-0.40%) e che ha accumulato titoli acquistati creando base monetaria porta

Scorie - La chiamano educazione finanziaria

Su Plus24 del Sole 24Ore da qualche settimana c'è una sezione dedicata all'educazione finanziaria. Interessante la pagina dedicata all'inflazione, scritta da Marcello Frisone. " L'inflazione viene definita come un aumento prolungato e generalizzato dei prezzi che porta alla diminuzione del potere d'acquisto della moneta. Per comprendere meglio, per esempio, potremmo immaginare di vivere in un'isola dove si producono 10 noci di cocco e vi sono dieci monete da 1 euro; il prezzo di una noce di cocco sarebbe proprio di 1 euro. Mettiamo che per ipotesi la banca centrale dell'isola decida di coniare e mettere a disposizione degli isolani altri 10 euro. Se la produzione di noci di cocco rimane inalterata le noci finiranno per costare due euro. Ma potrebbe anche succedere che chi, per primo, ha a disposizione la nuova moneta decida di acquistare più noci di cocco e questo stimoli la produzione di ulteriori 10 nuove noci di cocco. Nel primo

Scorie - Le (solite) promesse di nonno Silvio (2)

Già qualche settimana fa ho commentato la promessa di Silvio Berlusconi ai pensionati (evidentemente il suo target elettorale preferito) per portare le pensioni minime a 1000 euro mensili esentasse. Promessa reiterata. " Tutti hanno diritto di vivere la propria vecchiaia in maniera decorosa, senza preoccupazioni e senza privazioni materiali o morali. Per questo garantiremo a tutti una pensione minima di 1.000 euro non tassabili per 13 mensilità, restituendo a tutti gli anziani la dignità del loro passato di protagonisti nella società, per il valore umano e l'esperienza di cui sono portatori ." E ancora: " Quello che garantiamo sull'aumento delle pensioni minime, sull'abrogazione delle tasse sulla casa, sulle donazioni, sulla successione noi lo manterremo. Noi lo possiamo promettere in modo assolutamente credibile perché lo abbiamo già fatto quando eravamo al Governo ." In base ai dati pubblicati dall'INPS

Scorie - Di ragionevolezza sono lastricate le vie del debito eccessivo

Da qualche settimana, Luigi Zingales ha avviato sul Sole 24Ore un dibattito su pro e contro la permanenza dell'Italia nell'eurozona. Tra i vari contributi, vorrei occuparmi di quello fornito da Massimo Amato, Luca Fantacci e Gennaro Zezza, tutti accademici e fautori della moneta fiscale. Di moneta fiscale mi sono già occupato anche di recente. Checché ne dicano i fautori, si tratta di illusionismo monetario, basato sulla eterna promessa keynesiana di trasformazione delle pietre in pane, che ex post lascia un aumento del debito. Gli autori si pongono una domanda e si danno marzullianamente anche la risposta: " Ma chi accetterebbe di essere pagato in moneta fiscale? Un dubbio apparentemente legittimo, ma forse non poi così tanto. Non in un Paese dove si offrono lavori non retribuiti, dove l'allungamento dei tempi di pagamento sta assumendo dimensioni inquietanti, e dove le piccole imprese iniziano addirittura a pensare di accettare bitcoin in pagamento,