Scorie - The (bad) conscience of a liberal (46)



Ho già avuto modo di osservare che molti intellettuali left liberal americani sono stati traumatizzati dall'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti d'America. Ancora oggi, a oltre tre mesi di distanza, non si sono ripresi, e vivono in una sorta di stato depressivo.

Prendete Paul Krugman, per esempio: dal day after non c'è colonna pubblicata sul New York Times nella quale non si occupi della tragedia trumpiana. Sembra davvero ossessionato. Ormai filosofeggia e capita di leggere cose che uno stenta a credere possano essere state scritte da lui. Per esempio, invitando gli altri intellettuali ed economisti a non mollare:

"Dovete afferrarvi con forza ai vostri principi. Non dovete credere che la vostra parte sia sempre nel giusto (non è certamente così), non dovete credere di essere infallibili (non è assolutamente così), ma dovete credere che gli strumenti della ragione – cercare realmente di comprendere come funziona il mondo e cercare di basare la vostra visione di come dovrebbe essere il mondo su questa comprensione – non sono influenzati dalle fortune politiche. Dovete continuare a crederlo. Se cedete a questa tentazione, rinunciate al senso stesso della vostra esistenza."

Quale profondità! Sembra impossibile che queste parole siano state scritte da chi, da anni, si atteggia a portatore di Verità, apostrofando come imbecilli tutti quelli che la pensano diversamente.

Ancora Krugman:

"Uno può dire «Pagherai un prezzo quando uscirà fuori che le cose che hai detto erano sbagliate», ma negli ultimi mesi la verità è che non abbiamo visto nessuno pagare nessun prezzo per aver detto cose inesatte."

Se vi state chiedendo se questo signore sia lo stesso che, per esempio, nel 2002 ha invocato la creazione di una bolla immobiliare per rimediare ai postumi dello scoppio della bolla della cosiddetta new economy e che, come prezzo pagato, ha ottenuto un Nobel per l'economia nel 2008 (ancorché per altri lavori), la risposta è affermativa.

E che dire di questo:

"L'onestà intellettuale è un valore fondamentale. Non dovete cominciare a raccontare bugie nobili, perché sacrifichereste quello che siete. Non nascondetevi nel vostro giardino. Non cominciate a trovare espedienti per sostenere che cose insensate dopo tutto hanno un senso."

Se vi sembra di ricordare che chi ha scritto queste cose sia la stessa persona che, per esempio, pochi anni fa invitava il governo a supporre che stesse arrivando un'invasione aliena per giustificare un aumento della spesa pubblica per la difesa, in modo tale da sostenere keynesianamente la domanda aggregata, ricordate bene.

Lo sconforto di Krugman deve essere talmente profondo da avergli fatto perdere la memoria. Sentite questa:

"La cosa peggiore di tutte è quando si sale in cattedra, quando si sostiene qualcosa facendo leva sulla propria autorevolezza. Io non credo di averlo mai fatto o almeno cerco di evitarlo."

Se vi pare incredibile che queste cose le abbia scritte Krugman, abituato a dare più o meno letteralmente dell'imbecille a chi la pensa diversamente da lui, capisco la vostra incredulità.

E ancora:

"Dovete avere pazienza e accettare che in tantissime occasioni non riuscirete a vincere la discussione, almeno non nell'immediato. Individui pessimi vinceranno le elezioni, persone che dicono fesserie totali otterranno l'attenzione di chi è al potere, e forse riusciranno a persuadere gran parte dell'opinione pubblica. Ma questo non significa che non potete fare la differenza in senso positivo, se persistete. Dovete semplicemente perseverare. Dovete avere la pelle dura ed essere preparati ai rovesci. Dovete essere preparati anche a ricevere moltissimi attacchi personali."

Probabilmente si guardava allo specchio mentre scriveva queste parole.

Fino all'esortazione finale:

"Probabilmente sarà una lunga notte. Se vi sembro calmo e rappacificato, vi sbagliate di grosso. Non passa un giorno, di sicuro non passa una notte, senza che attraversi una fase di pessimismo e panico. Ma dovete fare il vostro dovere. In tutto ciò, il ruolo del ragionamento approfondito e il tentativo di far arrivare questo ragionamento approfondito a un pubblico più ampio e intelligente sarà più essenziale che mai."

Buona notte.



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