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Visualizzazione dei post da 2017

Scorie - L'indegno reddito di dignità

La coerenza, si sa, spesso non è considerata un pregio, soprattutto in politica. Non mi stupisce, quindi, che dopo aver (giustamente) criticato l'idea di reddito di cittadinanza del M5S, Silvio Berlusconi abbia iniziato a promettere un "reddito di dignità" che, sarebbe diverso nella forma, ma non nella sostanza. " Chi si trova sotto una certa soglia di reddito, che potrebbe essere di 1.000 euro al mese da aumentare di un tot per ciascun figlio a carico, non solo bisognerebbe non pagasse le tasse, ma lo Stato dovrà versargli la somma necessaria per arrivare ai livelli di dignità garantiti da Istat. Una somma che può variare, a seconda della zona del Paese in cui vive ." Da dove prendere i soldi per coprire questa elargizione, ovviamente Berlusconi non lo ha detto. Come sempre, però, le possibilità sono solo tre: aumentare le tasse a qualcun altro, ridurre altre spese, oppure aumentare il deficit. O una combinazione delle tre.

Scorie - L'uomo dell'anno (o del danno?)

Angelo De Mattia è un editorialista tanto prolifico nello scrivere quanto impegnato nel fare il difensore a spada tratta dell'operato della Banca d'Italia e di chiunque vi abbia messo piede. Credo che sia comprensibile, ancorché non condivisibile, dato che ha a lungo lavorato alla banca centrale. Se si vuole leggere un articolo in cui siano contenuti, al tempo stesso, un peana ai banchieri centrali (purché non teutonici) e uno o più anatemi in direzione della Germania, un pezzo di De Mattia non delude mai le aspettative. Per esempio, comincia così un articolo post natalizio su MF: " Un sondaggio svolto tra apprezzati giornalisti ha scelto, sul Corsera, Mario Draghi quale Uomo dell'anno. Si tratta di una scelta condivisibile, anche se è nel 2012, con la famosa dichiarazione sulla difesa dell'euro che il presidente della Bce ha meritato soprattutto tale qualifica ". De Mattia si chiede poi se il Qe fosse l'uni

Scorie - Sofferenze e piagnistei

Come è noto, durante e dopo il periodo nel quale il Sistema unico di vigilanza della Bce ha messo in consultazione una proposta che prevede, in sintesi, che le sofferenze vengano svalutate interamente in due anni se prive di garanzie, e in sette anni se assistite da garanzie, in Italia si è assistito al (solito) corale piagnisteo da parte di banche, industriali e politici. Le prime, perché la proposta della vigilanza implicherebbe una accelerazione delle svalutazioni, ancorché solo sulle nuove sofferenze, con impatti economici e patrimoniali anche significativi su bilanci spesso già in condizioni precarie. I secondi, perché se ciò che propone la vigilanza Bce diventasse prassi operativa le banche finirebbero per adottare criteri più stringenti per l'erogazione del credito. Una circostanza che chi è abituato a campare di credito bancario per lo più a breve termine e ad avere imprese carenti di mezzi propri non può far altro che temere. Gli ul

Scorie - Ecco le misure di sistema

Ogni legge di bilancio è sottoposta al famigerato assalto alla diligenza. Ovviamente tale assalto è più veemente del solito quando la legge di bilancio è scritta a pochi mesi dalle elezioni politiche. Ammette con un certo candore Francesco Boccia, relatore della legge e web-tassatore dell'ultima ora: " Le pressioni sull'ultimo provvedimento di legislatura sono inevitabili da tutto il Paese perché nei prossimi 4-5 mesi non ci saranno misure legislative di sistema ". Dove per " misure legislative di sistema " ritengo sia legittimo intendere l'elargizione di mance a destra e a manca. Attività nella quale, a pochi mesi dal voto, si sono toccate punte di eccellenza, se così si vuol dire. Alcuni esempi: 1) stabilizzazione di 18mila insegnanti precari; 2) stanziamenti per centinaia di milioni per rinnovi vari di contratti nella pubblica amministrazione, nonostante di recente sia stato dimostrato

Scorie - L'iniquo compenso

In un Paese in cui, prima che al Parlamento entrassero i "cittadini" del M5S, Camera e Senato erano pieni di persone in maggioranza iscritte a qualche ordine professionale, l'abolizione delle tariffe non è mai piaciuta fino in fondo. Quindi ecco rientrare le tariffe minime dalla finestra, con il nome di equo compenso. E con tanto di dotte prese di posizione in sua difesa. Come quella di Franco Gallo sul Sole 24Ore. " È evidente che quest'ultima legge ripara ad una disattenzione delle vecchie maggioranze parlamentari verso il comparto del lavoro professionale, che è andata di pari passo con vaste politiche di tutela del lavoro subordinato e con una altrettanto vasta azione di sostegno ed incentivazione del mondo delle imprese. Il legislatore si è ora reso finalmente conto che a nulla rileva che il potere economico che si contrappone al lavoratore sia quello datoriale o quello di un committente, cioè il potere di un soggetto che conf

Scorie - La strada obbligata verso l'inferno fiscale

Così come ci sono giornalisti che si occupano di vicende giudiziarie i cui articoli appoggiano sempre e comunque l'operato della magistratura, ce ne sono che si occupano di faccende fiscali i quali già quando scrivono di elusione fiscale sembra che invochino la caccia all'untore. Figuriamoci se scrivono di evasione. Tra costoro c'è Alessandro Galimberti, che scrive sul Sole 24Ore. Il quale, riferendosi alle recenti mosse dell'antitrust europeo contro i cosiddetti tax ruling sottoscritti da diverse multinazionali con le autorità fiscali di alcuni Paesi Ue, afferma: " È ancora ammissibile la possibilità di avere 27 sistemi fiscali differenti nello spazio Ue, ognuno con proprie leggi, proprie regole, con proprie aliquote e con propri uffici che trattano la materia come fosse questione nazionale? L'esperienza e la storia recente dimostrano che questo modello ha perpetuato l'esistenza di paradisi "reali" - con l'agg