Scorie - Aspettando l'elicottero

"Quello che nella situazione attuale sarebbe invece necessario è un finanziamento diretto monetario di programmi di spesa pubblica o di riduzione di imposta da parte delle Bce, che è stato in passato un comune e diffuso strumento di policy in tutte le economie industrializzate. Si tratta di quello che gli economisti hanno definito helicopter money. Questi programmi dovrebbero continuare fino a quando l'inflazione core non fosse tornata al livello fisiologico del 2%. Anche se i trattati istitutivi della Bce non lo consentono, si potrebbe in realtà aggirare l'ostacolo adottando una recente proposta di un economista tedesco, Andrew Watt che propone che la Bei emetta obbligazioni che la Bce dovrebbe acquistare sul mercato secondario al fine di finanziare programmi di spesa pubblica dei singoli Paesi, rendendo tra l'altro operativo il piano Juncker, e sostenendo senza costi per i bilanci pubblici, il rilancio della domanda nella zono euro. In altre parole il buon senso dovrebbe prevalere sulla ideologia. È difficile purtroppo che ciò possa accadere."
(V. Visco)

Mario Draghi non ha accontentato Vincenzo Visco, noto ai più per le sue "performances" da ministro delle Finanze (ministro delle Tasse sarebbe più appropriato, a mio parere) quando c'era Prodi a palazzo Chigi.

E dire che, tra ulteriori tagli dei tassi di interesse, aumento del Qe da 60 a 80 miliardi al mese, estensione ai corporate bond della lista dei titoli acquistabili e nuove operazioni di rifinanziamento TLTRO quadriennali alle banche, Draghi ha, per lo meno nelle intenzioni, usato il famoso bazooka.

Ma niente da fare per chi invocava la monetizzazione diretta della spesa pubblica. Durante la conferenza stampa successiva alla riunione del Consiglio direttivo della Bce, un giornalista a chiesto a Draghi se era stata discussa l'ipotesi di "helicopter money", ma il presidente ha risposto negativamente, ipotizzando tra l'altro problemi tecnici e legali in merito. Il che mi lascia supporre che non ne discuta la logica sottostante e gli effetti unicamente redistributivi, peraltro.

Ovviamente i meccanismi finanziari per ottenere lo stesso effetto, come nella proposta rilanciata da Visco, esistono. Ma, evidentemente, le resistenze tedesche per ora non consentono (per fortuna, a mio parere) di far decollare l'elicottero da Francoforte.

Non voglio neppure soffermarmi sugli effetti collaterali di tutte queste distorsioni alla moneta e ai tassi di interesse; l'ho già fatto innumerevoli volte, e credo continuerò a farlo, dato che cose come quelle scritte da Visco continuano a essere pubblicate un giorno sì e l'altro pure, non solo sui mezzi di informazione italiani.

Non mi meraviglierei se prima o poi qualcuno proponesse che sia la banca centrale a fissare direttamente i prezzi di ogni bene e servizio, in modo tale da portare il loro livello dove ritiene più opportuno, ovviamente per il "bene dell'economia". Pianificazione centralizzata per pianificazione centralizzata, sarebbe meno ipocrita di tutto quello fatto finora, essendo il socialismo integrale meno ipocrita dell'economia mista.

Per lo meno, diventerebbe chiaro a tutti – evidentemente non lo è ancora – la sostanza della faccenda, che molto probabilmente volgerebbe anche al termine in tempi più rapidi, per via dell'impossibilità di funzionamento di un sistema privo di prezzi di mercato, come spiegò quasi un secolo fa Ludwig von Mises.


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