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Visualizzazione dei post da novembre, 2015

Scorie - Vietano perfino il fantacalcio

Mi è capitato di leggere che il procuratore generale di New York, tale Eric Schneiderman, ha dichiarato fuorilegge il fantasy football, l'equivalente statunitense del fantacalcio, basato però sul football americano. A parere di Schneiderman, chi gioca a fantasy football rischia di contrarre forme di ludopatia. Si tratta, peraltro, di una decisione che ha già precedenti simili in Arizona, Iowa, Louisiana, Montana e Washington. Non c'è tanto da dire, se non constatare per l'ennesima volta che anche negli Stati Uniti la compressione della libertà degli individui è praticata con grande zelo da legislatori e magistrati. E se ogni invenzione di crimini senza vittime è insopportabile, lo è ancora di più se mossa da un paternalismo alla cui base c'è, evidentemente, l'idea che la libertà delle persone vada limitata per il loro stesso bene. Come minimo, per adeguarla alla realtà dei fatti, dovrebbero mettere le manette alla statua della libertà.

Scorie - La riforma della Fed

"Sappiamo ancora poco dell'economia per affidarci a rigidi meccanismi." (J. Yellen) Con queste parole, il presidente della Fed, Janet Yellen, ha reso nota la sua opposizione a qualsiasi ipotesi di introduzione di regole che tolgano discrezionalità alla banca centrale nella definizione dei tassi di interesse. Da tempo negli Stati Uniti i repubblicani chiedono che sia limitata la discrezionalità della Fed e che l'operato della stessa banca centrale sia soggetto a un maggiore controllo da parte del Congresso (anche se formalmente i controlli sarebbero svolti dal Government Accountability Office). La Fed è (prevedibilmente) contraria sia a limitare la propria discrezionalità, tra l'altro notevolmente aumentata successivamente al default di Lehman Brothers nel 2008, sia a fornire maggiori informazioni sul proprio operato. Mentre vincolare la politica monetaria a una formula (sulla base della nota Taylor Rule) lascerebbe incertezza e discrezionalità in

Scorie - Equità, giustizia e utilità

"Da oggi le retribuzioni della Cisl sono sul sito, dove si possono trovare gli stipendi di tutta la segreteria confederale. Il più alto è il mio di circa 5.200 euro al mese tutto compreso… tre volte quella di un impiegato medio a 1.500 euro e mi sembra che ci siamo in un discorso di equità e di giustizia… chi sceglie il sindacato sa che non diventa ricco ma sa che sceglie di essere utile." (A. Furlan) Parlando alla Conferenza nazionale organizzativa programmatica del sindacato, il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha voluto fare chiarezza sulla propria retribuzione e su quella degli altri componenti della segreteria, annunciando che si possono trovare tutte sul sito internet della Cisl. Secondo Furlan, 5.200 euro equivalgono a tre volte lo stipendio medio di un impiegato, quantificato in 1.500 euro, e tutto ciò sarebbe adeguato in un "discorso di equità e di giustizia". Ora, a parte che 1.500 moltiplicato per tre fa 4.500 e non 5.200, invoc

Scorie - La tendenza di ogni schema Ponzi (previdenziale)

"I pensionati non devono preoccuparsi: le pensioni dell'Inps sono erogate a fronte di leggi dello Stato. Se l'Inps dovesse fallire, ci sarà lo Stato… c'è un diritto soggettivo fissato dalla legge." (T. Boeri) Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, invita i pensionati a non preoccuparsi dei disastrati bilanci dell'ente previdenziale pubblico (il 2015 dovrebbe chiudersi con un disavanzo di circa 9 miliardi, secondo lo stesso Boeri). Caso mai l'Inps dovesse fallire, ci penserebbe lo Stato, come in parte già avviene, a tappare i buchi. Ovviamente lo Stato, non essendo creatore di ricchezza, le risorse per tappare i buchi dell'Inps le deve trovare da qualche parte. I tecnici la chiamano "fiscalità generale", che in volgare può essere tradotto: il conto è a carico dei pagatori di tasse. Come ho già sostenuto in altre occasioni, il problema di qualsiasi sistema a ripartizione (non dissimile da uno schema Ponzi) è che un deteriorament

Scorie - Di buone tasse sono lastricate le vie dell'inferno fiscale

"Se è necessaria una tassa, è quella sull'analogico. Bisogna incentivare il digitale penalizzando i processi analogici. E il vantaggio è che, in tal modo, questa tassa andrà poi naturalmente a estinguersi." (G. Recchi) Intervenendo all'Italian Digital Day, il presidente di Telecom, Giuseppe Recchi, ha dapprima elogiato il governo (alla presenza di Renzi, of course) per quanto sta facendo per il digitale, poi ha proposto di tassare l'analogico allo scopo di incentivare il passaggio al digitale. Non entro nel merito della questione tecnologica, non essendo competente. Mi interessa piuttosto evidenziare la pessima abitudine, peraltro molto diffusa, di invocare l'uso della tassazione per spingere le persone a fare ciò che il proponente ritiene opportuno. Non è un caso che quasi sempre il proponente trarrebbe vantaggio dall'adozione del provvedimento fiscale che suggerisce. Questa abitudine, che trovo fastidiosa quando a proporre nuove tasse (o au

Scorie - Libertà del cliente e libertà dell'impresa

"Banca che vai, azioni in collocamento che trovi. Ognuna fa un po' come le pare, comunque sempre nell'ambito degli spazi che la regolamentazione deficitaria concede. È possibile quindi che un investitore, cliente di una banca che non aderisce al consorzio di collocamento di una offerta pubblica di vendita, non possa sottoscrivere le azioni di una società che si accinge ad approdare in Borsa. Mentre il cliente della banca accanto può liberamente farlo. È assurdo, con tutti i sistemi di gestione centralizzata degli ordini, lasciare il pallino in mano alle strategie commerciali e politiche dei vari istituti di credito. La libertà di valutare nel merito la rischiosità o la bontà dell'investimento in fase di Ipo (dall'inglese initial public offering, offerta pubblica iniziale) andrebbe lasciata al cliente. Invece sono le commissioni, più o meno alte, che vengono riconosciute alle banche che partecipano al consorzio di collocamento che dettano le adesioni dei vari istitu

Scorie - Lo si può chiamare diversamente, ma rimane deficit

"La Francia deve affrontare gravi atti di terrorismo e deve affrontare spese supplementari che non devono avere lo stesso trattamento delle altre ed il principio vale anche per gli altri paesi." (J. C. Juncker) All'indomani dei nuovi attacchi terroristici a Parigi, il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, ha dato il via libera politico agli Stati membri per aumentare le spese per la sicurezza senza che queste siano conteggiate nel deficit ai fini della verifica del rispetto del limite del 3 per cento nel rapporto con il Pil. Come era prevedibile, tutti i governi hanno accolto positivamente la dichiarazione di Juncker. Non voglio in questa sede addentrarmi sulla questione dell'aumento delle spese pubbliche per la sicurezza, limitandomi a evidenziare che aumentare una voce di spesa, magari assumendo centinaia o migliaia di persone, è sempre facile, mentre un successivo ridimensionamento nel caso in cui (come ci si dovrebbe augurare) cessas

Scorie - Regole e arbitrio

"Il deficit strutturale italiano devia in modo sostanziale dal cammino raccomandato, avrebbe dovuto migliorare di 0,1 e invece peggiora di 0,5: la flessibilità all'Italia non può essere accordata per ora perché andrebbe in contraddizione con il percorso raccomandato a maggio." (V. Dombrovskis) "Il bilancio 2016 è stato costruito in modo coerente con il Patto di Stabilità e Crescita." (P. C. Padoan) Qualcuno dica a Padoan che la Commissione europea – o quanto meno il suo vicepresidente, Valdis Dombrovskis – non è esattamente sulla stessa lunghezza d'onda del governo italiano in merito alla conformità della bozza di bilancio per il 2016 che deriva dalla Legge di stabilità sottoposta al Parlamento e inviata alla stessa Commissione Ue. Non che io nutra una particolare simpatia per il costoso carrozzone comunitario, ma da un punto di vista dei numeri le affermazioni di Dombrovskis non sono eccepibili, e il tentativo di affermare il contrario da pa

Scorie - Happy spending

"Oggi abbiamo 12 buone notizie, direi che si può lanciare l'hashtag #happydays." (M. Renzi) Venerdì scorso il Consiglio dei ministri ha varato un decreto di quelli che piacciono tanto a chi governa, perché distribuiscono soldi a destra e a manca. Attività che generalmente porta consenso da parte dei beneficiari di tali elargizioni. Come spesso in questi casi, il governante elenca con entusiasmo quanti milioni sono stati stanziati per questa o quella iniziativa, tacendo sull'altro lato della medaglia. Ossia sulle coperture di tali spese. Come è noto, le spese pubbliche possono essere coperte solo in tre modi: tagliando altre voci di spesa, aumentando le tasse presenti, oppure quelle future (quando la spesa è finanziata in deficit, mediante emissioni di titoli che incrementano il debito pubblico). Su chi sarà chiamato a pagare il conto della magnificenza governativa è sempre bene mantenere una certa opacità, perché se gli aumenti di spesa portano conse

Scorie - Falsità sulla deflazione

"Un'inflazione intorno, ma sotto al 2%, come quella fissata dalla Bce… viene ritenuta negativa… in base a un'assurda concezione che porta a privilegiare prezzi prossimi alla deflazione: vi concorrono i noti riflessi della crisi degli anni 30, ma ciò non giustifica la critica che viene mossa, dimostrando di non conoscere i danni che un'inflazione assai bassa può arrecare a investimenti e risparmi (questi ultimi accumulati in modo patologico in totale assenza di prospettive certe)." (A. De Mattia) Da una persona che, come Angelo De Mattia, ha lavorato a lungo alla Banca d'Italia non ci si può ragionevolmente attendere che vengano critiche alle politiche monetarie espansive della Bce, a maggior ragione se a guidarla è Mario Draghi, che prima di trasferirsi a Francoforte ha lavorato al Tesoro ed è stato governatore della Banca d'Italia stessa (i maligni ricordano anche il passaggio in Goldman Sachs). De Mattia fa riferimento ai concetti maistream di

Scorie - Schlechtgeld

"La crescita economica si realizza con riforme strutturali e con una riduzione di tasse coperta principalmente con la riduzione della spesa e con il recupero dell'evasione fiscale. Le due leggi di stabilità di questo governo contengono una riduzione di tasse di quasi 35 miliardi annui, dei quali 31 riguardano lavoro e produzione. Questa riduzione è coperta da una manovra di riduzione di spesa di 20 miliardi, di un recupero aggiuntivo di evasione di oltre 4 miliardi e una riduzione degli interessi sul debito, un risultato delle azioni della BCE, ma anche della credibilità del governo che ha portato lo spread sul nostro debito sotto il livello spagnolo. I numeri del bilancio dello Stato confermano la concretezza di questa visione." (Y. Gutgeld) Yoram Gutgeld, commissario alla spending review, difende la Legge di stabilità dalle critiche. Evidentemente la pensava diversamente il professor Roberto Perotti, dimessosi pochi giorni fa ammettendo laconicamente di sentirsi p

Scorie - Statalismo leghista

"Noi vorremmo che il Tesoro facesse una campagna chiedendo agli italiani di comprare i propri titoli di Stato. L'Italia ha liquidità e depositi per oltre 4mila miliardi. Se il nostro debito pubblico diventa sempre più domestico, lo Stato ha maggiore possibilità di muoversi in caso di problemi con i mercati." (A. Siri) Non è una novità che la Lega sia una forza politica statalista, a dispetto di quanto, almeno a parole, sostenevano i suoi vertici agli albori del movimento. Le proposte economiche della Lega sono generalmente imbarazzanti per un partito che si definisca alternativo alla sinistra, ma credo che neanche il più pessimista si sarebbe aspettato che dalla Lega venissero proposte per incentivare l'acquisto dei titoli emessi dal ministero del Tesoro, la quintessenza di Roma (ladrona o meno che la si voglia definire). Armando Siri, a quanto pare nuovo "guru" economico di Matteo Salvini, sostiene che gli italiani andrebbero incentivati all&#

Scorie - Dare pensioni e lavoro con i soldi altrui

"Nella nostra piattaforma c'è l'imposta sui patrimoni immobiliari al di sopra del milione di euro. Stiamo parlando di meno del 5% delle famiglie italiane, di un'aliquota progressiva tra lo 0,5 e il 2%. Ci sarebbero risorse sufficienti non solo per le pensioni ma anche per un vero piano che ci consenta di dare lavoro ai giovani." (S. Camusso) La proposta di modifica del sistema pensionistico e assistenziale recentemente formulata dal presidente dell'INSP, Tito Boeri, non è piaciuta al segretario generale della Cgil. Secondo Susanna Camusso lo Stato dovrebbe lasciare in pace in pensionati retributivi e, addirittura, dovrebbe dare lavoro ai giovani (roba che non sostiene quasi più nessuno, tranne forse i socialisti in salsa sudamericana, il cui capofila, spiace doverlo dire, oggi sembra essere il Papa). Quando l'intervistatore di turno le chiede dove reperire le risorse per finanziare tutte quelle elargizioni, scatta la parola magica: "patrimon

Scorie - Soluzioni non risolutive

"Alcuni correttivi proposti dall'INPS di Tito Boeri avevano un valore di equità: si sarebbe chiesto un contributo a chi ha avuto più di quanto versato. Non mi è sembrato il momento: dobbiamo dare fiducia agli italiani. Se metti le mani sulle pensioni di gente che prende 2.000 euro al mese, non è una manovra che dà serenità e fiducia. Per carità, magari è pure giusto a livello teorico. Ma la linea di questa legge è la fiducia, la fiducia, la fiducia. E, dunque, non si tagliano le pensioni." (M. Renzi) Da quando è presidente dell'INPS, Tito Boeri propone con una certa frequenza correttivi al sistema pensionistico pubblico. L'ultima proposta, in estrema sintesi, prevede l'introduzione di un reddito minimo di 500 euro al mese per gli over 55 che perdano il lavoro, a patto che abbiano determinati requisiti. Prevede inoltre l'introduzione di flessibilità in uscita, consistente in buona sostanza in una decurtazione della pensione in funzione dell'as

Scorie - I danni del monopolio (statale)

Di ritorno dal (consueto) periodo in Nepal, non ho frasi particolari da commentare, benché potrei sceglierne una delle tante pronunciate da persone probabilmente note da quelle parti ma del tutto sconosciute altrove. Mi limito a riportare gli effetti nefasti dello Stato e dello statalismo sulla vita delle persone. Come se non fosse bastato il tremendo terremoto dello scorso aprile, da oltre un mese il Nepal è a corto di carburante, per via di una disputa fomentata dalla parte "indiana" della popolazione contro la costituzione approvata di recente dopo anni di stallo. Il problema è che l'India, pur adducendo questioni di sicurezza, ha chiuso i rubinetti al Nepal per motivi politici. Ed essendo l'India, di fatto, l'unico fornitore di carburanti del Nepal, la conseguenza è una carenza ormai insostenibile di derivati del petrolio nel piccolo Paese himalayano. Ho personalmente assistito a lunghe code ai distributori, costantemente presidiati dalla polizia p