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Visualizzazione dei post da luglio, 2015

Scorie - Solidarietà e schiavitù fiscale

"Il Rapporto Svimez 2015 conferma le condizioni drammatiche, sempre più gravi, del nostro Mezzogiorno: questione nazionale completamente scomparsa dall'agenda del governo. In tale quadro, è evidente quanto sia sbagliata la politica economica attuata e promessa dall'esecutivo: eliminare la Tasi per tutti, ridurre a pioggia l'imposizione sui profitti delle imprese e coprire con tagli alla Sanità e ai Comuni vuol dire determinare effetti recessivi e spostare risorse dal Sud al Nord del Paese. Si aggravano le prospettive dell'Italia intera e il Mezzogiorno va ancora più a fondo. Il governo si fermi. Basta manovre elettorali. E' irresponsabile." (S. Fassina) Stefano Fassina, di recente uscito dal PD e da sempre oppositore di Renzi, approfitta dell'ennesimo rapporto Svimez in cui si evidenziano i problemi del Mezzogiorno per scrivere una nota polemica nei confronti delle riduzioni di tasse recentemente promessi da Renzi, bollandole come "manovre e

Scorie - Esproprio mascherato male

"L'intervento fiscale di riduzione del debito non deve avvenire sotto forma di una patrimoniale secca di natura espropriativa, ma con un contributo commisurato alle possibilità reddituali e patrimoniali di ogni soggetto coinvolto, a fronte del quale deve sussistere un preciso impegno di restituzione." (G. M. Pignataro) Giuseppe Maria Pignataro non è nuovo  proposte per la riduzione del gigantesco debito pubblico italiano. Si tratta sempre di interventi sostanzialmente forzosi, in base ai quali una parte di italiani sarebbe saccheggiata, ovviamente a fin di bene (secondo l'autore delle proposte). Per non spaventare le potenziali vittime sacrificali con il termine "patrimoniale", Pignataro afferma che il contributo richiesto sarebbe, in effetti, commisurato a reddito e patrimonio, ma, a fronte di quella somma più o meno ingente estorta al malcapitato, dovrebbe "sussistere un preciso impegno di restituzione". Ora, ci si può girare attorn

Scorie - A proposito di austerità e risparmio

"Negli ultimi anni l'austerità non è stata certamente una buona cosa: l'acqua disseta, ma troppa acqua annega. Ed è stupefacente come questi primi abbrivi di ripresa dell'economia italiana che si stanno manifestando siano emersi malgrado la politica di bilancio continui a essere restrittiva." (F. Galimberti) Negli ultimi anni "austerità" è uno dei termini più utilizzati (soprattutto) dai keynesiani, quasi sempre a sproposito. L'austerità sarebbe colpevole di aver tarpato le ali alla possibile ripresa dell'economia. Il tutto perché non si è lasciato correre allegramente il deficit senza porre alcun freno. Ma cercare di contenere il deficit (peraltro in virtù di vincoli esterni, non certo per la volontà dei governanti di turno) non equivale a praticare l'austerità, a meno che la politica fiscale restrittiva non sia posta in essere solo mediante riduzione di spesa pubblica. Cosa che non è affatto avvenuta, anche se i fautori della spes

Scorie - La strategia è proprio chiara

"La strategia è chiara: intanto combattiamo l'evasione. Se paghiamo tutti, paghiamo meno." (M. Renzi) Come è noto, negli ultimi giorni Matteo Renzi ha cercato di rilanciare il consenso verso il proprio governo annunciando tagli fiscali per circa 50 miliardi entro fine legislatura. Lui parla di nuovi tagli ritenendo di averne già fatti, anche se una logica stringente vorrebbe che le tasse siano calate quando tutti pagano meno, e non quando si lima un tributo aumentandone altri, come è avvenuto finora. Ovviamente c'è il problema di far quadrare i conti, ossia di evitare di finanziare (interamente) in deficit l'ipotizzato taglio delle tasse. Considerando che mancano ancora all'appello i soldi per evitare l'incremento di Iva e accise con decorrenza gennaio 2016, non si tratta di una questione banale. Renzi parte quindi da uno slogan (ab)usato da tutti i politici di ogni schieramento ed epoca: pagare tutti per pagare meno. Quindi: combattere l'

Scorie - Tutte le tasse violano la proprietà

"Non è la Chiesa cattolica ad affamare l'Italia. A scegliere le scuole paritarie sono un milione e 300 mila studenti, con grandi risparmi per lo Stato. Mentre gli istituti paritari ricevono contributi per 520 milioni di euro, lo Stato risparmia sei miliardi e mezzo." (N. Galantino) Monsignor Nunzio Galantino, segretario della Conferenza episcopale italiana, ha reagito alla recente sentenza della corte di Cassazione pronunciatasi in merito a un contenzioso tra il comune di Livorno e le scuole cattoliche di quella città relativamente al pagamento dell'Ici (oggi Imu) sugli immobili utilizzati per fornire il servizio scolastico. Tutto ruota attorno alla destinazione ad attività commerciale dell'immobile: in base alla pronuncia della Cassazione è sufficiente che l'attività sia potenzialmente commerciale per rendere obbligatorio il pagamento dell'imposta. A me non interessa tanto il merito della vicenda: da un organo di uno Stato sempre più affamat

Scorie - Lo schema Ponzi va abbattuto, non peggiorato

"Non bisogna agire su ciò che è stato fatto dal Governo Monti per peggiorarlo. Sulle pensioni è necessario fare una riforma vera, per migliorare le porcherie che sono state fatte dal Governo Monti. E cioè abbassare l'età pensionabile, ripristinare le pensioni di anzianità e superare un sistema puramente contributivo. Perché questo per i giovani vuol dire non avere la pensione." (M. Landini) Tutti i sistemi pensionistici a ripartizione sono degli schemi Ponzi che stanno in piedi finché vi sono crescita economica e demografica. Le pensioni sono infatti pagate dai contributi di chi lavora e gli eventuali ulteriori deficit sono coperti dalla fiscalità generale. Quando crescita economica e demografica scarseggiano o addirittura vanno in territorio negativo, lo schema è destinato a saltare. Questo vale sia per un sistema retributivo, in base al quale la pensione è calcolata in funzione della retribuzione del pensionando, sia per un sistema contributivo, basato sulla r

Scorie - Il fallimento non è semi, ma completo

"La propaganda tedesca è riuscita a imporre l'immagine di una Grecia in disfacimento, un Paese talmente mal governato che merita solo di essere messo sotto tutela, anzi non riesce neanche a cavarsela nonostante sia stato generosamente aiutato. È tutto il contrario: la Grecia è in queste condizioni a causa, non nonostante l'intervento europeo. E poi non è vero che è semi-fallita: dalla metà degli anni '90 all'inizio della crisi la Grecia è cresciuta più della media dell'Ue, il 3,9% contro il 2,4% annuo." (J. Stiglitz) Joseph Stiglitz, uno degli economisti (assieme a Paul Krugman) preferiti da gran parte dei partito politici italiani (non solo a sinistra), è tra coloro che ritengono che la Grecia sia in crisi a causa dell'intervento della toika. In effetti quando per circa trent'anni un sistema economico vive di statalismo, non si può pretendere che possa passare indenne a un contesto vagamente meno statalista. Che una riduzione della spesa

Scorie - Il tiki-taka verbale non cambia la realtà

"Penso che il Pd non possa star chiuso nel catenaccio, dobbiamo raccontare cosa stiamo cambiando per l'Italia, non ne possiamo più di un racconto in negativo. Per restituire fiducia all'Italia occorre anche saper raccontare meglio." (M. Renzi) Matteo "tiki-taka" Renzi sostiene che nel Pd non si stia facendo abbastanza (soprattutto gli altri, ovviamente) per raccontare quante belle e buone cose il governo ha fatto e continuerà a fare per i cittadini. Non è la prima volta che Renzi si lamenta della narrazione negativa che viene fatta del'Italia, soprattutto dai mezzi di informazione. La cosa, ovviamente, è abbastanza bizzarra, considerando l'elevato tasso di renzismo dei principali giornali e televisioni italiani. Il problema è che ci sono cose che non vanno poi così bene come Renzi sostiene, quindi lui e i suoi colleghi parlamentari possono raccontare anche delle bellissime favole, ma la fiducia ha bisogno di fatti, non solo di parole.

Scorie - Finzioni contabili e perdite reali

"La rimodulazione del debito pubblico greco, il cosiddetto debt relief, potrebbe prevedere tre concessioni o una o due delle tre possibili per la Grecia: un abbattimento degli interessi, un allungamento delle scadenze per rinviare il rimborso del capitale e un'estensione del periodo di grazia su interessi o quota capitale… L'unica ristrutturazione del debito pubblico greco che implica una perdita per l'Italia è quella dell'haircut, al momento anche questa non sul tavolo delle trattative." (I. Bufacchi) Isabella Bufacchi, giornalista del Sole 24 Ore, si occupa prevalentemente di questioni legate ai mercati obbligazionari, e in particolare ai titoli di Stato. Analizzando le conseguenze delle ipotesi di rimodulazione del debito greco, tende a rassicurare i lettori circa l'impatto poco significativo per i contribuenti italiani. Il problema, in questi casi, è confondere le rappresentazioni contabili e la realtà. In una situazione ideale, le scritture

Scorie - UberPop über alles

Il tribunale di Milano ha deciso la sospensione di UberPop, confermando la decisione del giudice delle imprese che un mese fa aveva disposto la sospensiva cautelare a seguito di un ricorso avanzato da cooperative di taxisti. Tra le altre cose, il tribunale ha affermato che " nel suo complesso il sistema dei prezzi di UberPop non ha regole predeterminate e trasparenti, e non va a vantaggio dei consumatori ". La cosa appare alquanto bizzarra, perché si suppone che i consumatori non siano tutti quanti incapaci di intendere e di volere; quindi se volontariamente pagano per usufruire di un servizio è evidente che il prezzo richiesto per quel servizio è ritenuto inferiore al valore che essi stessi gli attribuiscono. D'altra parte, qualora il sistema dei prezzi di UberPop non andasse a vantaggio dei consumatori, nulla vieterebbe a questi ultimi di rivolgersi ai taxi "tradizionali". E qualcosa mi fa supporre che se effettivamente UberPop non fosse ritenuto c

Scorie - Sovranisti a vanvera

"Nelle ultime 3 settimane il mercato finanziario cinese si è contratto di circa il 30%, per un controvalore di 3200 miliardi di dollari. Negli ultimi giorni altre 200 aziende quotate hanno sospeso la contrattazione delle loro azioni sul mercato per impedire nuove vendite, e il totale delle aziende coinvolte in questa operazione ammonta ormai a 745, il 26% del totale. La Cina è di fronte al classico fenomeno della bolla speculativa che ora rischia di sgonfiarsi gettando nel panico prima i mercati asiatici, col Giappone in prima linea, e poi quelli occidentali, considerando che la Cina è la seconda economia del mondo e grazie ai suoi avanzi commerciali garantisce da anni ingenti investimenti nelle economie europee." (N. Morra) Nicola Morra, senatore del M5S, si è improvvisato cronista/analista di questioni finanziarie, occupandosi dei recenti ribassi dei mercati azionari cinesi. In Cina da anni prosegue una colossale espansione del credito, con la conseguente espansio

Scorie - Chiede rispetto prendendo per i fondelli chi paga il conto

"La scelta coraggiosa del popolo greco, in condizioni senza precedenti, non è una scelta di rottura con l'Europa ma è la scelta di tornare ai valori che stanno alla base dell'Ue. E' un messaggio chiarissimo. Occorre rispetto per la scelta del nostro popolo… La proposta della Grecia non è disegnata per mettere del peso extra sui contribuenti europei." (A. Tsipras) Intervenendo al Parlamento europeo, Alexis Tsipras ha ribadito che i greci non vogliono uscire dall'euro e dalla Ue, chiedendo rispetto per la scelta del popolo greco. Come ho già sostenuto più volte nei giorni scorsi, Tsipras e il suo governo riscuotono successo tra i solidaristi con i soldi altrui che affollano l'Italia, mentre nei Paesi nei quali il tenore di vita è inferiore a quello della Grecia e che sono usciti dal comunismo da poco più di vent'anni, l'atteggiamento del premier ellenico provoca una notevole irritazione, che io ritengo del tutto condivisibile. Che buona

Scorie - La solidarietà di chi non paga il conto

"La Merkel difende il suo Paese, il proprio elettorato, Renzi non si capisce cosa difenda. Porta avanti una linea miope, contraria agli interessi dell'Italia... Non sono andato ad Atene per costruire un'altra maggioranza di governo, ma per affermare l'idea che c'è un Pd non d'accordo su questo appiattimento totale sulla Merkel." (A. D'Attorre) Tra i tanti parlamentari italiani che domenica scorsa sono andati ad Atene prima a sostenere poi a festeggiare il NO al referendum indetto da Tsipras, c'era anche Alfredo D'Attorre, che è ancora nel PD, collocandosi alla sinistra di Renzi. Penso anche io che durante la visita della settimana scorsa a Berlino Renzi sembrasse uno scolaretto di quelli che puntano a ingraziarsi la maestra con atteggiamenti vagamente servili. Ma credo che sia molto più miope (per non usare vocaboli più crudi) l'atteggiamento dei solidaristi italiani, che credono che la soluzione della crisi in Grecia consista nel

Scorie - Cosa (non) fare in Europa

"Bisogna prendere atto che il debito greco è carta, solo carta, e il futuro della Grecia non dipende di certo da un punto in più o in meno di aliquota Iva, da finzione su finzione, tra un accordo e l'altro, ma dalla ripresa degli investimenti e dalla capacità di cambiare dei cittadini greci e della loro macchina pubblica. L'Europa, piuttosto, colga l'occasione per correggere i suoi peccati di omissione, l'eccesso di zelo rigorista e per sanare gli errori evidenti. E compia, finalmente, scelte politicamente coraggiose che dimostrino di avere ritrovato lo spirito solidaristico." (R. Napoletano) Roberto Napoletano, direttore del Sole 24 Ore, di solito scrive solo quando ritiene che vi siano fatti epocali di cui occuparsi. Domenica scorsa, giorno del referendum in Grecia, lo ha fatto e, come era prevedibile, dopo aver sostenuto che "bisogna prendere atto che il debito greco è carta, solo carta", ha tirato fuori la retorica della "solidarietà&q

Scorie - Meno male che ci rassicura lui

"Anche i denari che abbiamo messo da parte per la Grecia sono già computati nel conto del debito. Quindi gli italiani non devono avere paura. Certo c'è una questione politica, la partita è complessa." (M. Renzi) Nel cercare di tranquillizzare gli italiani alla vigilia del voto sul referendum in Grecia (nel quale ha poi nettamente prevalso il no, con oltre il 61 per cento delle preferenze di chi ha votato), Matteo Renzi ha detto che "i denari che abbiamo messo da parte per la Grecia sono già computati nel conto del debito". La cosa è vera solo in parte, e in ogni caso questo non significa che si possa stare tranquilli come se niente fosse. Tra prestiti bilaterali e contributi al fondo salva stati EFSF, i pagatori di tasse italiani sono esposti nei confronti della Grecia per circa 37 miliardi, che effettivamente sono già stati contabilizzati nel debito pubblico, contribuendo ad aumentarlo e a portarlo oltre alla non rassicurante soglia del 130 per cento

Scorie - Talenti di Stato

"Dico però che quando al vertice delle aziende ci sono le persone giuste è raro assistere a un insuccesso. Dal mio punto di vista avere dei "talenti" che vogliono lavorare per lo Stato è una grandissima notizia, che fa passare tutto il resto in secondo piano." (A. Guerra) Andrea Guerra, già amministratore delegato di Luxottica, è un renziano doc. Da quando è uscito da Luxottica per divergenze con il fondatore e azionista di riferimento Leonardo Del Vecchio, Guerra fa il consulente a titolo gratuito del presidente del Consiglio. Tra i suggerimenti forniti a Renzi ci sarebbe anche quello di cambiare presidente e amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, che secondo Guerra dovrebbe avere un ruolo più attivo. In buona sostanza, dovrebbe svolgere maggiormente il ruolo di braccio finanziario per l'interventismo statale senza che la sua operatività sia consolidata nel bilancio dello Stato. Contrariamente a Guerra, io credo che lo Stato non dov

Scorie - Si dicono liberali, poi tifano per il comunista ellenico

"Forza Italia voterà contro l'articolo 8 della legge di delegazione europea 2014, oggi in Aula a Montecitorio, che prevede il cosiddetto 'bail in', ovvero il salvataggio delle banche attingendo a risorse interne, con prelievi anche dai correntisti, e non più facendo ricorso al 'bail out', il salvataggio dall'esterno tramite le casse pubbliche. In estrema sintesi: dall'1 gennaio 2016 se le banche saranno in default potranno attingere dai conti correnti sopra i 100 mila euro, dalle azioni e dalle obbligazioni dei propri clienti-risparmiatori. Una misura inaccettabile per Forza Italia, un vero e proprio prelievo forzoso contro le famiglie, contro le imprese, e solo nell'interesse delle grandi banche. Ci opporremo con ogni mezzo a chi vuol metter le mani nelle tasche degli italiani." (R. Brunetta) Quando uno sente parlare Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, si rende conto che le parole "liberalismo"

Scorie - Il Mr. Wolfe di Rignano sull'Arno non ama le telecamere

"Il nostro posto in passato era tra i problemi, adesso è tra quelli che provano a risolvere i problemi. Che l'Europa debba cambiare lo diciamo da mesi e qualcosa sta finalmente accadendo. Ma purtroppo un'organizzazione così burocratica si cambia con la logica dei piccoli passi, non con le rotture. Quanto ai vertici ristretti non ho mai partecipato, nonostante gli inviti a farlo. E non inizierò adesso. I luoghi dove si fanno le trattative non sono quelli a favore di telecamere." (M. Renzi) In una lunga intervista al Sole 24 Ore, Matteo Renzi, come spesso gli capita, rivendica risultati e fatti che non trovano riscontro nella realtà. Da tempo va intestandosi l'accelerazione verso il Qe da parte della Bce (una cosa di cui non si dovrebbe essere fieri, ma che in base al pensiero mainstream è cosa buona e giusta), l'accento sul mantra (tanto caro ai keynesiani) "crescita e investimenti" in ambito europeo (scarsa la prima e latitanti i secondi, e