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Visualizzazione dei post da febbraio, 2015

Scorie - Bilancio anno I

"Il Paese sta un po' meglio di dodici mesi fa. Mi piacerebbe pensare che sia anche merito del governo. Abbiamo identificato una strategia di politica economica, con manovre di tipo strutturale e una composizione della finanza pubblica basata sull'abbattimento delle tasse coperto dalla riduzione delle spese. C'è una cosa che mi vede insoddisfatto: il ritmo delle privatizzazioni: inferiore a quello che si doveva fare." (P. C. Padoan) Così si è espresso il ministro dell'Economia "festeggiando" il primo compleanno del governo Renzi. Dunque, secondo Padoan "il Paese sta un po' meglio di dodici mesi fa". Non per essere petulante, ma a stare meglio o peggio possono essere singoli individui, non certo il Paese. Capisco che Padoan si riferisca a indicatori macroeconomici, ma anche in quel caso serve un forte ottimismo per sostenere ciò che ha affermato il ministro. Sarà forse che non vuole incorrere negli strali del suo presidente

Scorie - Stupidità

"Se c'è una cosa di cui il mondo ha più bisogno adesso è un aumento della domanda e nonostante il generoso sostegno delle autorità monetarie, lo stimolo non verrà dal settore privato, bensì dalle misure fiscali. Abbiamo un'ampia scelta di investimenti pubblici che produrrebbero rendimenti elevati, ben più elevati del costo reale del capitale, e questo consoliderebbe i bilanci dei Paesi che li hanno intrapresi. Il grande problema del mondo nel 2015 non è economico, noi sappiamo come sottrarci al malessere attuale. Il problema è la nostra stupida politica." (J. Stiglitz) Joseph Stiglitz, uno dei tanti keynesiani insigniti del premio Nobel per l'economia, ritiene che il mondo abbia bisogno di un aumento della domanda, e che il modo migliore per ottenere un aumento della domanda sia finanziare investimenti pubblici in deficit. Nessuna novità: si tratta di un mantra molto caro ai keynesiani, particolarmente apprezzato in Italia, soprattutto di questi tempi in

Scorie - Perseveranza più che diabolica

"Se le recessioni causano danni permanenti, allora cambia l'intero gioco della macroeconomia. Potrebbe voler dire che lo Stato deve progettare un boom per contrastare gli effetti della recessione." (N. Smith) Quello che fa di Noah Smith un fornitore di Scorie in grado perfino di superare Paul Krugman è il suo fingere di non essere keynesiano, per poi invariabilmente argomentare in modo keynesiano. Per lo meno Krugman è esplicitamente keynesiano e non cerca di spacciare per altro ciò che sostiene. Fatta questa premessa, in un suo recente post, Smith pone in dubbio l'esistenza stessa del concetto di ciclo economico, dato che, a suo dire, le conseguenze delle recessioni, soprattutto quando profonde come quella recente, non sono riassorbite autonomamente dal mercato. Ciò renderebbe necessario un approccio più proattivo da parte dei governi. Non so esattamente in che mondo viva questo signore, ma credo che farebbe bene a riflettere su due circostanze. In prim

Scorie - Quale flessibilità?

"L'assunto da cui Tsipras si è mosso è comprensibile: ha vinto elezioni in base a programma diverso dal passato quindi se deve tenere il programma vuol dire che le elezioni non servono e poi che non strapperà i contratti ma chiede tempo. Serve intelligenza dell'Ue perché si rispettino le regole ma si usi flessibilità." (M. Renzi) Confermando di essere il leader della democrazia cristiana 2.0, Matteo Renzi, in questi giorni ha strizzato l'occhio al nuovo governo greco, al tempo stesso cercando di non prendere eccessiva distanza dalla posizione della Germania. Come è noto, l'Italia, tra finanziamenti diretti e indiretti, ha un credito nei confronti della Grecia prossimo a 50 miliardi di euro, sui quali, tra l'altro, riceve un interesse inferiore al costo sostenuto per finanziare quei fondi. In pratica, i pagatori di tasse italiani stanno già sostenendo un'operazione di carry trade negativo, per di più correndo un rischio di credito molto elevat

Scorie - Eccedere

"La nostra battaglia è affinché cambi la politica economica europea, una sfida sulla quale il semestre di presidenza italiana qualcosa ha fatto: la possibilità di avere maggiore liquidità nel sistema, la flessibilità, il cambio di strategia che ha portato il dollaro ad avere un maggiore apprezzamento rispetto all'euro sono cose molto importanti per le nostre aziende." (M. Renzi) La tendenza ad attribuire a se stessi meriti che non si hanno è tipica di qualunque capo di governo e Renzi non fa certo eccezione. Su quelle che il presidente del Consiglio considera "cose molto importanti per le nostre aziende" – per esempio poter fare più deficit e nuove inondazioni di denaro creato dal nulla da parte della Bce, volte anche a indebolire l'euro – si potrebbe anche sostenere che i benefici non siano poi indiscutibili. Henry Hazlitt, che suppongo Renzi non abbia mai neppure sentito nominare, osserverebbe che i provvedimenti di politica economica dovrebbero

Scorie - Io guido da solo

"È vero, il compito della politica dovrebbe essere quello di guardare alle correnti profonde che plasmano l'economia e guidarle e cavalcarle verso esiti migliori. Come disse John Maynard Keynes, «La politica economica non dovrebbe essere qualcosa che sradica una pianta, ma che la guida lentamente a crescere in una direzione diversa». Ma tutto questo presuppone che la politica abbia il tempo di guardare lontano, mentre di solito l'orizzonte dei politici è ristretto, limitato com'è dal ciclo elettorale." (F. Galimberti) Come spesso accade, Fabrizio Galimberti cita Keynes, che egli considera essere il più grande economista del Ventesimo secolo (ahimè, non lo pensa solo lui). Trovo sempre piuttosto inquietanti affermazioni del tipo "il compito della politica dovrebbe essere quello di guardare alle correnti profonde che plasmano l'economia e guidarle e cavalcarle verso esiti migliori", perché danno per scontato che tutti quanti necessitino di un

Scorie - Con o senza invidia, la tassazione equivale al furto

"Nessuna invidia sociale, solo solidarietà ed equità. Su questo siamo assolutamente determinati, perché gran parte del Paese con la crisi ha sofferto moltissimo ed una piccola parte ha invece mantenuto o ha visto crescere la sua ricchezza." (A. Furlan) Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, ha così commentato la presentazione da parte del suo sindacato di un disegno di legge di iniziativa popolare per il quale presto inizierà la raccolta delle firme, che prevede di aumentare la redistribuzione mediante sgravi fiscali per taluni e aumenti di imposte, patrimoniali incluse, per altri. Solidarietà ed equità sono due concetti molto abusati dai redistributori di ogni tempo e luogo. Peccato che si tratti sempre di solidarietà imposta ad altri e di equità arbitrariamente definita dai redistributori medesimi. Sulla solidarietà non spenderò troppe parole. Credo sia sufficiente puntualizzare che o i comportamenti solidali sono volontari, oppure si è in presenza

Scorie - Risparmiateci lo Stato innovatore

"Con un pensiero e un'ingegneria istituzionale più creativi anche stavolta potremmo salvare il capitalismo da se stesso." (D. Rodrik) Dopo aver sostenuto che il welfare state ha salvato il capitalismo da se stesso nel XX secolo, Dani Rodrik ipotizza che servano oggi "un pensiero e un'ingegneria istituzionale più creativi" per realizzare un nuovo salvataggio nel XXI secolo. Confesso che quando sento parlare di "ingegneria" riferita allo Stato ho una sorta di reazione allergica, considerando i danni e le limitazioni alla libertà che questa ha comportato nel corso della storia. Dunque, a cosa si riferisce Rodrik? Si riferisce allo Stato come motore di innovazione, delle quali poi beneficerebbero i cittadini. Ecco cosa ha in mente: "Immaginiamo che lo Stato crei un certo numero di fondi pubblici di capitale di rischio, gestiti professionalmente, con partecipazioni in un'ampia fascia di nuove tecnologie, raccogliendo i fondi n

Scorie - Primario o secondario: non fa differenza

"Non intervenendo sul mercato primario ma su quello secondario, l'Eurotower non alimenta l'economia degli Stati, comprando i Btp, Bonos e Bund al momento dell'emissione, ma mette in moto il circuito finanziario composto dalla triade istituti di credito-banche centrali-ministeri dell'Economia. Non esistendo ancora un Tesoro centrale a Bruxelles, è un po' come sperare che l'acquisto di un'auto usata dal concessionario abbia gli stessi effetti sul bilancio del produttore di quando si compra una vettura nuova." (R. Sommella) Tra le tante sciocchezze che si sentono e leggono a proposito del quantitative easing (QE), vi è anche quella di chi si lamenta del fatto che gli acquisti da parte della Bce (operati dalle banche centrali nazionali) verranno effettuati sul mercato secondario e non direttamente in asta di emissione. Posto che neanche negli Stati Uniti, nel Regno Unito o in Giappone il QE è attuato mediante l'intervento della banca cent

Scorie - (Tra)Monti (2)

"Il grande progetto di Mario Monti ha avuto un grande senso, e io l'ho detto con chiarezza dopo la sconfitta elettorale alle europee, in cui ho ritenuto di dimettermi da segretaria di Scelta Civica. A questo punto diciamo che tutti coloro che con responsabilità di governo e parlamentare credono fermamente che il processo riformista deve andare in quella direzione introdotta due anni fa, mi sembra naturale che facciano questa scelta naturalmente. E' il momento in cui c'è bisogno di aggregazione nel riformismo e non di frammentazione." (S. Giannini) Con queste parole il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, ha dato notizia del suo passaggio da Scelta Civica al PD. Non è la prima a farlo; con lei in questi giorni lo hanno fatto altri sette parlamentari eletti con Scelta Civica, e con ogni probabilità non saranno gli ultimi. Qualora si andasse al voto prima del 2018, meglio essere su un carro che, allo stato attuale, fornisce le maggiori probabilità d

Scorie - Debito e mandrie

"Perché allora sono tutti molto preoccupati di questa situazione, e del rischio che la bassa inflazione si prolunghi troppo? I motivi sono diversi, ma per le famiglie e le piccole imprese il più importante è il fatto che la bassa inflazione segnala una situazione di crisi piuttosto seria. È vero che i creditori ottengono moneta dal valore stabile o persino in crescita, finché però i debitori - siano essi imprese o famiglie, per esempio di inquilini - restano in grado di pagare. Se sono costrette a chiudere o perdono il lavoro, tutti i vantaggi svaniscono." (R. Sorrentino) Tra le tante argomentazioni espresse con toni allarmistici in merito a ciò che viene comunemente chiamato lo "spettro della deflazione", vi è quello in base al quale i debitori, andando in difficoltà per via dell'aumento dell'onere del debito in termini reali, rischiano di divenire insolventi, provocando perdite ai creditori. Questo dovrebbe rendere tutti quanti avversi alla discesa d

Scorie - Investimenti

"La difesa delle generazioni future è un sentimento nobile e lungimirante… Ma le ragioni delle generazioni future vengono spesso tirate in ballo anche impropriamente. Se ne sono così impadroniti i sostenitori del rigore in tutte le stagioni. Certo, è sacrosanto denunciare politiche che aumentano il fardello del debito pubblico per i giovani senza alcun corrispettivo a loro favore. È questo il caso di gran parte della spesa corrente (chiamata così non a caso), per la cui riduzione si continua a fare troppo poco, con buona pace di spending review che vanno e vengono. Ma è fuorviante parlare negli stessi termini della spesa per investimenti, della spesa cioè in conto capitale (di nuovo, termine non a caso)." (A. Leipold) Alessandro Leipold, una carriera passata tra Unione europea e FMI, è tra i fautori della ripresa degli "investimenti per la crescita". Mantra largamente diffuso tra coloro che, in un sistema di autentico libero mercato, non avrebbero potuto passa

Scorie - Il vero obiettivo è spendere

"In merito alle previsioni di crescita del Pil, nel Def abbiamo messo 0,5%. Ho visto che Confindustria scrive +2% ma mi sembra irrealistico. Ma se, tra 0,5% e 2%, fosse l'1%, avremmo 8 miliardi in più da spendere." (M. Renzi) Mi è capitato spesso di sostenere che nessun governo, men che meno quello in carica, abbia una seria intenzione di ridimensionare la spesa pubblica e, con essa, la pressione fiscale reale. Questa dichiarazione di Matteo Renzi rappresenta l'ennesima conferma del fatto che lo scopo ultimo del governo è massimizzare le risorse a disposizione per fare spesa pubblica. Perché la spesa, lungi dall'avere lo scopo di migliorare un non meglio definito (né definibile) "interesse del Paese", consente di conferire benefici tangibili alla sempre più vasta categoria dei consumatori di tasse, i quali, poi, sono molto preziosi al momento di andare alle elezioni. Una crescita migliore del previsto del Pil, quindi, non rappresenta per il

Scorie - Armonizzazione pericolosa

"Se la Ue vuol proteggere il mercato interno, sia dall'elusione fiscale fatta attraverso i paradisi fiscali che dall'evasione, bisogna agire anche a livello mondiale cercando accordi tra gli Stati, con scambio di informazioni atte ad eliminare quella concorrenza fiscale dannosa e le distorsioni che colpiscono, in particolare, tutti gli Stati mondiali più evoluti. È pertanto da condividere l'iniziativa intrapresa da Italia, Francia e Germania per chiedere a Bruxelles una direttiva europea per armonizzare le regole fiscali al fine di impedire la concorrenza fiscale sleale tra i 28 Paesi Ue. Ma l'Europa deve anche confrontarsi e ricercare regole comuni con gli altri Stati del mondo globalizzato. La realizzazione di un'armonizzazione e coordinamento fiscale è importante non solo per eliminare la concorrenza fiscale dannosa e le discriminazioni tra gli Stati Ue, ma anche per contribuire a creare quel sentire comune che deve entrare a far parte del patrimonio cultura

Scorie - Divorzio e spesa pubblica

"In positivo, quel divorzio provocò l'abolizione della scala mobile, raffreddò di poco l'inflazione e rafforzò l'autonomia della Banca d'Italia. Ma non giovò affatto al bilancio dello Stato. E il debito pubblico, che nel 1980 era pari al 57,7% del pil, salì al 124,3% nel 1994. Pochi dati documentano quella svolta: la spesa pubblica, al netto degli interessi, era pari al 42,1% del pil nel 1984 e dieci anni dopo (sempre al netto degli interessi) era salita appena al 42,9%, in linea con il resto d'Europa. Gli 80 punti in più accumulati in soli dieci anni (fino al 124,3% del pil) erano dovuti alla maggiore spesa per interessi, che cresceva a un ritmo tra l'8 e l'11% l'anno. Dunque, come gli economisti keynesiani sostengono da tempo, il divorzio Tesoro-Bankitalia si rivelò un grave errore di politica economica, di cui continuiamo a pagare le conseguenze." (T. Oldani) Commentando su MF l'annuncio del quantitative easing da parte della Bce,