Scorie - Di intervento in intervento

"Si agisce oggi contro i rischi futuri per il mercato immobiliare,
conferendo alla Banca d'Inghilterra nuovi poteri per intervenire e
controllare l'entità dei mutui rispetto ai redditi delle famiglie e al
valore degli immobili."
(G. Osborne)

George Osborne, cancelliere dello Scacchiere, ha annunciato che il governo
britannico intende conferire nuovi poteri alla Banca d'Inghilterra allo
scopo di evitare ulteriori eccessive impennate dei prezzi del mercato
immobiliare.

Quello annunciato da Osborne rappresenta un classico esempio di intervento
che si somma e sovrappone a interventi precedenti allo scopo di correggerne
le conseguenze in intenzionali (ancorché prevedibili, in questo caso).
L'aumento dei prezzi degli immobili fa seguito al programma cosiddetto
Funding for Lending lanciato un paio di anni fa dalla Banca d'Inghilterra,
accompagnato da incentivi del governo per gli acquirenti di case. Il
risultato è stato un abbassamento dei tassi di interesse praticati dalle
banche sui mutui che, unito agli incentivi governativi, ha spinto
l'acquisto a debito di abitazioni, generando un rialzo dei prezzi.

Siamo di fronte a due fenomeni ben noti a chiunque abbia letto le opere di
Ludwig von Mises e di altri economisti di scuola austriaca. Da un lato,
l'abbassamento artificiale dei tassi di interesse, a maggior ragione se
unito a incentivi governativi a un particolare settore, generano
"malinvestimenti" a debito. Dall'altro, per correggere le conseguenze
indesiderate di un intervento precedente (in questo caso il rialzo dei
prezzi degli immobili), si aumenta l'interventismo, limitando ulteriormente
la libera formazione della domanda e dell'offerta.

Un trend che, intervento dopo intervento, conduce sempre più verso un
sistema totalmente socialista. Anche quando chi governa non si definisce
socialista, ma sostenitore del libero mercato. Libero, purché generi esiti
graditi a chi governa…

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